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lunedì 17 giugno 2013

Il poeta sotto l'obelisco: Fausto Maria Pico


Alla tredicesima edizione concorso nazionale di poesia ‘La Gorgone d’oro’ organizzato da centro di cultura e spiritualità cristiana ‘Salvatore Zuppardo’ Comune Gela (CL) l'amico concittadino Fausto Maria Pico è stato annoverato tra le poesie segnalate nella sezione "poesia religiosa a tema libero in lingua italiana". Due poesie sono state poi pubblicate nell’antologia ‘Carezze di brina’ a cura di Emanuele Zuppardo.
Non sorprende il riconoscimento che, peraltro, giunge a pochi dal successo avuto nella rassegna d'arte e letteratura "Colori del lago di Bolsena" dove il volume "Su immota terra" ha ottenuto il  Primo Premio speciale per la poesia. Sorprende invece la sua partecipazione nella sezione riservata alla poesia religiosa. 
Poco fa, vista l'ora, ho evitato di entrare nel significato della sua partecipazione in questa sezione, l'esordio infatti iniziava con un "ma" che poteva suonare come presa di distanza. 
Non sono certo le spiegazioni ed i distinguo quello che vogliamo da un poeta specie se questo poeta è Fausto Maria Pico. 

1 commento:

  1. La quasi miracolosa conversione di Fausto Maria, in direzione del sacro e religioso di matrice cattolica, mi ricorda quella,improvvisa, in articulo mortis, di Oreste Micheli-Lionel Stander, nel film "Per grazia ricevuta", quando il vecchio e cocciuto ateo, di fronte all'approssimarsi dell'Ignoto, preferisce mettersi preventivamente a posto con l'eventualità dell'incontro con un Essere Supremo, nell'Aldilà. E mi procura uno sconvolgiemneto simile a quello provato, per l'occasione, da Nino Manfredi; non andrò certo a tentare il suicidio per te, Fausto, ma mi lasci basito e perplesso, vecchio marpione!Il Centro del Volontariato di Gela mi pare una cosa positiva, così come mi ha veramente toccato la fine tragicaed immeritata di Salvatore Zuppardo. Forse, l'unica nota un po' stonata,ma postuma, ad opera dei suoi apologisti,è la solita agiografia del dolorismo cattolico, quasi sia necessario soffrire per sentirsi più vicini a Dio. Vedi il successone,tra cwrti cattolici, del film "La Passione di Cristo", bieca apologìa sadomasochista del percorso umano e divino di Cristo su qiusta nostra terra. Così almeno la penso, io, insieme a tanti altri, non iscritti all'UAAR, molto, ma molto più crsitiani cattolici di me. Fausto, fossi stato presente, stavolta non ti avrei lanciato uova,ma fiorellini di campo,tutti di varie sfumature del rosso, ça va sans dire, e profumatissimi.

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