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venerdì 9 agosto 2013

Via Francigena da soli o in compagnia

Non lo dice la guida turistica, ma questo "pellegrino" del XXI secolo è seduto dove sino a qualche centinaio di anni fa erano gli orti del Convento dei SS. Giovanni Battista ed Evangelista. Anche del convento e della chiesa non è rimasto nulla perlomeno in superficie. Ma il pellegrino, così solo, forse non lo sa. Ecco sotto una buona occasione per non calpestare memorie godendoci il prato. 


IN ITINERE LUNGO VIA FRANCIGENA, TRA STORIA E CULTO

Torna la visita guidata “La Notte delle Pievi” domenica 11 agosto alle ore 20.00.

In cammino lungo la via Francigena, sotto le stelle di San Lorenzo, tra storia e culto. È questa l'atmosfera suggestiva che attende i partecipanti a “La Notte delle Pievi”, la visita guidata alla Cattedrale di San Donnino, alla Chiesa di San Tommaso Beckett di Cabriolo e all'Abbazia di Santa Maria Assunta di Castione Merchesi, in programmadomenica 11 agosto alle ore 20.00.

L'iniziativa conclude gli appuntamenti della rassegna organizzata dall'assessorato alla Cultura del Comune “Fidenza da scoprire, spring – summer 2013”.
La tappa di domenica 11 agosto rappresenta un percorso di approfondimento storico e artistico particolare che vuole riscoprire e valorizzare le chiese del nostro territorio, veri e propri tesori che uniscono alle atmosfere dei luoghi di culto un valore storico artistico impareggiabile”, ha commentato l'assessore Pier Luigi Zanettini.
Il ritrovo è fissato alle ore 20.00 a Fidenza presso iat R Casa Cremonini. Da qui inizierà la visita al Duomo di San Donnino. A seguire il trasferimento a Cabriolo nella Chiesa dedicata a San Tommaso Beckett, martire nel 1170 per volere di Enrico II d'Inghilterra. La serata si concluderà a Castione Marchesi, nell'Abbazia di Santa Maria Assunta.
I visitatori potranno usufruire di un servizio bus che collegherà le tappe dell'itinerario indicato. Il servizio navetta è gratuito, ma occorre la prenotazione.
Per ulteriori informazioni e prenotazioni:

4 commenti:

  1. Io chiedo venia preventivamente, mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa: ma io non sopporto, da sempre, la Via Francigena e tutto il carrozzone socio-fideitico-socio-politico al traino, con annessi e connessi.Ossia, non comprendo come ci possa ancora essere, a. D. 2013, gente sana di mente e di corpo, che si metta a percorrere, a piedi, strade infami,infestate da TIR, SUV, auto a velocità folle, moto e scooters puzzolenti,in un itinerario che si snoda per centinaia di km., pedisbus calcantibus, con miseri zainetti in spalla, scarpottoni da trekking, alpen-stock, cappellaccio calcato in capo. A che pro, con qual fine, con quale sugo e costrutto? Come ex-voto, per penitenza, per impetrare una grazia? Io mi limito a recarmi in chiesa, quella dei Cappuccini, quando è vuota, silente, fresca e sempre accogliente, per parlare con mio fratello in carne, osaa e barba, tale Gesù Cristo; gli chiedo perdono, lo ringrazio, mi permetto di avanzargli qualche richiesta, prormetto di fare qualche minimo sacrificio, un piccola rinuncia, in ciò che io e Lui sappiamo che mi costa. Il pellegrinaggio in questione non riesco a comprenderlo;lo so, sono maligno,zuccone e sprezzante, ma non ci riesco.Trovo che lo possano portare a termine delle persone che hanno tempo e denaro da perdere; e non rinvengo, nei Quattro Evangeli, riferimento alcuno e nessun invito, onde guadagnarsi il Paradiso, al trekking, alle sgambate fuori porta e fuori nazione, alle sudate estive o ai geloni invernali. Miserere mei, Domine Zanettini...Ma io, sono uomo di poca fede, e ho anche un ginocchio bionico, da circa un anno; sarà forse solo invidia e gelosia per i robusti camminatori della suggestiva Via Francigena.

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  2. Non credo seguano autostrade o strade trafficate. Il Paradiso comunque non c'entra per nulla, non mi dirai che da giovane non hai fatto cose senza sugo e costrutto, non posso crederlo! Forse non ricordi.

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  3. Fratel Ambrogio, riconosco i miei peccati; ma anche quelli degli altri. Io, Ambrogio, mai ho capito, mai comporenderò il fanatismo religioso, ridotto a prodotto di egocentrismo e solipsismo, che conduce alla vita del monaco di clausura, dell'eremita e simili. Cristo ha continuato a girare il suo paese, per tre anni, seguito da folle strabordanti, non si è rinchiuso in uno splendido isolamento. Che significa fare il solitario pedestre, a tappe, per tutta Europa? Gente come i pellegrinio della Via Francigena, i monaci e le suore di clausura, quale apporto sociale danno al prossimo? Le cose senza sugo e costrutto che ho compiuto in gioventù erano sempre rivolte a coinvolgere anche il prossimo, se non altro.

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  4. Biffino, sono talmente tante le argomentazioni che poni, da trovarmi, giocoforza, d'accordo con alcune di esse e anche di più. Dissento, invece, sulla tua affermazione: "...non rinvengo, nei Quattro Vangeli, riferimento alcuno..." per la quale ti esorto a rileggere Lc cap. 2; 41-52. In questo brano, l'Evangelista narra di come, tutti li anni, gli Ebrei si recassero al Tempio di Gerusalemme, per i festeggiamenti della Pasqua ebraica. Al compimento del suo dodicesimo anno d'età, ci va anche Gesù con genitori e parenti e là, all'insaputa della sua famiglia, si ferma a parlare con i dottori della Legge, tanto che, nel viaggio di ritorno a casa, i suoi non lo trovano più in mezzo alla "carovana" e sono costretti a tornare a Gerusalemme per cercarlo. Non voglio scomodare l'Antico Testamento che, di questi pellegrinaggi parla assai spesso. Inoltre, nei suo breve periodo di predicazione, Gesù, si allontanò parecchie volte dai suoi discepoli e dalle folle: per andare a digiunare nel deserto, per andare a pregare da solo e per poter avere un attimo di pace. Certo, ogni volta, lo ha fatto in tempi stringati, altrimenti in soli tre anni, avrebbe potuto "evangelizzare" ben poco.

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