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martedì 3 giugno 2014

La campagna elettorale è fatta anche di attesa

 
Una cinquantina davanti al teatro, con qualche intruso, una cinquantina nel bar della piazza, tutti di chiara fede.
E così la novità questa sera si chiama attesa, del ministro Poletti da una parte del senatore Maroni dall'altra. Ci voleva, niente di meglio dell'attesa per rompere la noia.
Maniche corte da una parte, camicie con polsi rivoltati dall'altra, l'estate è vicina, ma prima arriverà il Sindaco. Domani sulla Gazza e questa sera sul WEB tutto quello che han detto e noi saremo più contenti di non aver dedicato loro un po' di tempo invano. 
Intanto gustiamo questa primizia: "la politica è responsabilità. Sette giorni su sette, ventiquattro ore su ventiquattro, a Bruxelles come a Fidenza". 




7 commenti:

  1. L'attesa è andata delusa. Da ambo le parti. nella piazza Verdi doveva esserci il comizio pro Massari, a scomodarsi era niente popò di meno che il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti. Per contro un altro nome eccellente a sostenere Francesca Gambarini: il Governatore della Lombardia ed ex Ministro degli Interni Roberto Maroni, lui impegnato a difendere a spada tratta la coalizione pro Francesca Gambarini. Come si è chiuso il match? Praticamente uno 0 a 0. Dopo un'attesa spasmodica da parte dei sostenitori per entrambi gli oratori, praticamente hanno dato entrambi forfait, anche se per il ministro è stata una toccata e fuga. Alle 18,30 doveva iniziare il comizio di Poletti, pochi minuti dopo le 19,00 non era ancora arrivato e non si avevano notizie. Anche di Roberto Maroni non c'erano notizie, ma per lui il comizio doveva iniziare alle 19,00. Le piazze Verdi e Garibaldi erano piene di forze di polizia, carabinieri e polizia per l'appunto, ma dei due contendenti nessuna notizia. Pochi minuti dopo le 19,00 sale sul palco "leghista", pro Francesca Gambarini, Fabio Rainieri, oggi segetario regionale della Lega Nord, in passato anche senatore, egli pronuncia le seguenti parole: "Maroni stava venendo a fidenza, una volta giunto all'altezza di Piacenza Sud è stato richiamato ed invitato ad andare presso l'Aereoporto di Malpensa, dove era in atto una vertenza dei dipendenti Alitalia contro gli esuberi dichiarati in attesa di far entrare il nuovo socio di Dubaj, quindi dietro front. Il ministro Poletti è invece arrivato intorno alle 19,15, si è recato nel ridotto del Teatro Magnani ed ha dichiarato, dopo pochissime parole che hanno occupato lo spazio-telegramma di pochissimi minuti, che, arrivando da Roma e dovendo comunque passare da Fidenza, è voluto uscire dall'autostrada puntando sul centro di Fidenza, per poi rientrare velocemente in A1. Ma per andare dove? All'aereoporto della Malpensa dove era in atto una vertenza dei dipendenti Alitalia contro gli esuberi dichiarati in attesa di far entrare il nuovo socio di Dubaj. Forse per la prima volta nella storia dell Repubblica c'è stata unione di intenti tra maggioranza ed opposizione. Unione d'intenti anche per la presa in giro ai fidentini: Poletti non riuscirà più a venire a Fidenza prima del ballottaggio di domenica, mentre Maroni ha promesso la presenza per venerdì sera alle 21, naturalmente salvo imprevisti, in cui terrà un comizio in favore di Francesca Gambarini Sindaco. Quindi i tempi regoalmentari si sono chiusi 0 a 0. Si è poi andati ai supplementari, dove ha prevalso Poletti per un nonnulla e perchè non doveva cambiare percorso, ma solo fermarsi. Alla fine, ai calci di rigore, ha prevalso Maroni, non fosse altro per la voglia dichiarata di presentarsi comunque, probabilmente sarà venerdì sera, 6 giugno, in una piazza di Fidenza(non Garibaldi perchè già occupata, molto probabilmente Piazza Grandi. Nel caso non si presentasse neppure nell'occasione, allora verrebbe data la vittoria a tavolino per 3 a 0 a Poletti. Staremo a vedere

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    1. Ero ad ascoltare il ministro Poletti.
      E' arrivato alle 19.30 è ripartito alle 20.40 dopo un lungo e bell'intervento, dopo aver ascoltato sia Massari che Tosi. Dopo aver fatto decine di foto con tante persone.
      E' stato uno dei momenti più interessanti della campagna elettorale. Ancora una volta Massari è stato preciso e puntuale, senza fare mezza polemica con nessuno ha invitato il Ministro a discutere di lavoro, di Fidenza di nuove opportunità. Anche con la minoranza consigliare. Bravo Tosi che ha chiuso l'intervento di Massari e Poletti su impegno e dedizione alla politica.

      Meletti forse le è sfuggito che tra il pubblico vi erano persone provenienti da alcune liste che al primo turno hanno fatto altre proposte politiche da sinistra al civismo. Forse esiste anche una minoranza che vuole confrontarsi e lavorare per Fidenza e non solo inventarsi favolette.

      Una convinta sostenitrice di Renzi e Poletti.
      Forza Andrea ed Alessia

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    2. Forza Alessia lo posso anche condividere: sono molto amico di Alessia e fui uno dei primi a chiamarla dopo le primarie, le dissi che a mio avviso era stata "presa in mezzo", con riferimento agli extracomunitari prelevati da Massari per farli votare alle primarie in cambio di una pizza e del pagamento dei 2 € di contributo al partito. Non mi piace inoltre quel "riparte", visto che se impantanamento c'è stato è dovuto a scellerate scelte urbanistiche (e non solo) di giunte di sinistra delle quali ha fatto parte anche Massari. Sono molto dispiaciuto inoltre del volantino contro Alessia diffuso nella mattinata delle elzioni, molti danno un nome ed un cognome al colpevole, che non è "dalla nostra parte". Se "Fidenza riparte" da qui "davvero" o "dabon", son dolori.

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  2. Forza Andrea ed Alessia.
    Tra il pubblico ho visto con piacere il sig. Rigoni ed alcuni esponenti della lista Galli e Nardella.
    Forse se si prova a fare e proporre politica vera ... chi vuole aiutare Fidenza sa come e dove.

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  3. Mai dubitato che negli ultimi anni, in Comune , si respirava la stessaaria degli anni precedenti, chi voleva voltare pagina, è stato sostituito. Per questo niente di nuovo. Fidenza è stata da 69 anni , meno pochi giorni, governata dalla stessa linea politica. Sono ritornati all'origine!

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  4. La solita passerella di politici...solite chiacchiere generiche senza toccare nessun punto in particolare...tanti buoni propositi...bla bla bla...

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  5. Fausto, ti sbagli, non sono buoni propositi, quelli espressi dai politici, ma aria fritta e rifritta in olio scaduto, bolle di sapone e cucchiaiate della solita minestrina di dado di verdura, rancida e acida, rimestata da più di mezzo secolo.

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