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sabato 21 febbraio 2015

Nel Giorno del Ricordo: l'importanza anche storica della memoria

Il professor Marco Minardi, il presidente del  Consiglio
Comunale Amedeo Tosi ed il sindaco Andrea Massari Massari

Il professor Marco Minardi, direttore dell'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Parma, è stato ospite del Consiglio Comunale straordinario convocato in forma solenne oggi 21 febbraio per la celebrazione del Giorno del Ricordo.


L'incontro consiliare è avvenuto nella sala del ridotto del teatro Magnani alla presenza di un numeroso pubblico composto prevalentemente da studenti, tra il pubblico anche il Comm. Gino Narseti presidente della locale associazione reduci dalla prigionia ed i rappresentanti della associazioni d'arma tra i quali ho notato, il maresciallo Mignani. In sala anche il gonfalone dell’Associazione Nazionale Bersaglieri di Fidenza. 
Ha aperto la seduta il Presidente del CC Amedeo Tosi che ha introdotto l'ordine del giorno che prevedeva come unico punto quello di celebrare il Giorno del Ricordo in memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra.
A seguire l'intervento del Sindaco Andrea Massari che ha esordito con queste parole "non dobbiamo aver paura di ciò che la storia ci ha consegnato" invitando poi a lasciar fuori da questi momenti le polemiche e gli scontri politici di oggi. In chiusura del suo intervento il Sindaco ha poi dichiarato: "L'argomento del Ricordo, come quello che celebreremo per i 70 anni della Liberazione di Fidenza e d'Italia sono una porta spalancata sul nostro presente, perché tutto cambia tranne il modo delle genti di riproporre nel tempo gli stessi argomenti per ammazzarsi a vicenda, per spararsi addosso." 
Come anticipato è spettato al  professor Marco Minardi il compito di relatore ufficiale.
Ha il professor Minardi ricordato che sino agli anni ottanta gli accadimenti che oggi si celebrano sembravano una "storia relegata alla periferica". Ma la storia deve misurasi con la memoria anzi con le memorie anche se possono sembrare contraddittorie. Si è poi soffermato il relatore sul rischio di un uso politico della memoria.
Senza addentrarsi in cifre o episodi Minardi ha poi tratteggiato la situazione di quel "confine orientale mobile" dove viveva una società composita e dove il fascismo ha "esaltato le differenze anche utilizzando memorie storiche".  Molto chiaro il prof. Minardi nell'illustrare i complessi rapporti tra i protagonisti che con responsabilità politiche erano o stavano uscendo dalla guerra, si parla dei rapporti Stalin-Tito ma anche tra Tito e Togliatti, delle strategie del primo che guardavano ad un assetto territoriale nuovo, alla debolezza del secondo e del governo italiano, l'Italia in quel tempo aveva ben poche carte da giocare.
Alla fine gli interventi dei consiglieri Rastelli, Amoruso, Rigoni e Gambarini. 



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