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domenica 28 maggio 2017

Festa al valico di Sant'Antonio oggi.


Il valico che divide Salsomaggiore Terme da Pellegrino Parmense prende nome da questa piccola chiesetta che si trova proprio sulla destra salendo per la strada provinciale poco prima di scollinare. La chiesetta è dedicata a Sant'Antonio Abate. 

Per gli abitanti delle poche case della piccola frazione oggi era un giorno particolare, infatti in questo luogo è molto sentita e partecipata la festa dell’Ascensione, che viene celebrata con una tradizionale processione e con la benedizione di campi e bambini. Il tutto, Messa compresa, oggi era officiato da Don Paolo Pacifici, parroco itinerante con base nella Chiesa di Santa Maria Assunta in Via Milano a Salsomaggiore.
Ma lasciamo posto alle immagini.

Si staglia la sagoma scura di Pietra Nera
mentre, sullo sfondo, la pianura non ha confine
Il giallo delle ginestre è presente dappertutto
 ai confini dei campi.
E tu, lenta ginestra,
che di selve odorate
queste campagne dispogliate adorni,
.............
(G. Leopardi, La ginestra)

La facciata della chiesa è un capolavoro di semplicità.
Una croce ed una data, 1551, nell'architrave in arenaria
 ci dicono molto di questo luogo di antica ed umile fede

La partecipazione alla Messa per forza di cose
 si allarga al sagrato.
Venti passi e la processione è fatta, manca
solo la benedizione ....
.... ma arriva anche quella
L'immagine lignea di Sant'Antonio nella teca
 benedice chi passa
 

L'interno è sobrio con qualche concessione,
giusto per impreziosire l'altare.
Questo affresco riportato su tavola ci dice
di una fede di tempi lontani.
Di tempi e fedi più recenti ci parla invece
questa targa marmorea

Qualche altra immagine qua e là 
prima del rinfresco-pranzo a lato della chiesa. 



NOTA 
Situato in posizione strategica il Monte Canate con i suoi 800 e più metri è il primo serio baluardo degli Appennini a monte di Salsomaggiore da cui lo separano le morbide alture preappenniniche. Ci dice Roberto Mancuso di storie e leggende legate a quel luogo che rimandano ad insediamenti antichi e a fatti d'armi relativamente recenti, ma per questo vi rimando al suo articolo "TESORI E AMORI , CASTELLI E LEGGENDE DEL MONTE CANATE".

4 commenti:

  1. Grazie Ambrogio, mi hai fatto scoprire un angolo del nostro bellissimo territorio che non conoscevo, lo visiterò certamente!

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  2. Ambrogio, nel tempo preistorico in cui anch'io ebbi vent'anni, la notte di San Giovanni, seduto sull'erba, in dolce compagnie femminile, ancora oggi ricordo il vallone della prima foto inondato di lucciole, che mi fece ricordare un passo del canto 26 della Divina Commedia:
    « Quante 'l villan ch'al poggio si riposa,
    nel tempo che colui che 'l mondo schiara
    la faccia sua a noi tien meno ascosa,
    come la mosca cede a la zanzara,
    vede lucciole giù per la vallea,
    forse colà dov'e' vendemmia e ara:
    di tante fiamme tutta risplendea
    l'ottava bolgia, sì com'io m'accorsi
    tosto che fui là 've 'l fondo parea».
    Come vedi, l'eterno femminino non ebbe la meglio sulla mia cultura letteraria. almeno per qualche attimo.

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    1. Bravo Franco! Le nostalgie amorose sono meglio di quelle politiche.

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  3. Per fortuna, Ambrogio, non ho mai amato la politica; e mi ricordo, anche che, proprio lì sul valico, c'era una pizzeria alla buona, dove andavo a mangiare, la sera, qualche volta, con gli amici di Salso. Ignoro se ancora ci sia. E, di fronte al ristorante-discoteca Sant'Antonio, ora chiuso da secoli, c'è una stradina sterrata micidiale, che sbuca poi sul finale di quella per Pellegrino. Anche quella era da me percorsa, a volte, in compagnia muliebre…Ma anche in quel caso, mi sentivo molto Ulisse dantesco, alla ricerca dell'ignoto.
    Ambrogio, a quei tempi non ero un handicappato audiovisivo ed anche supèt. Mi viene in mente anche quello scritto di PPP, che venne poi chiamato "Le lucciole", sul vuoto di potere politico in Italia. Come sempre, precedeva i tempi di 30 anni, era scritto in modo visionario, ma il finale era veramente struggente e malinconico.
    Non ho mai capito come un uomo della sensibilità poetica di PPP, si abbassasse a certe pratiche sessuali riprovevoli. La sessualità rimane sempre un mistero insondabile, in ognuno di noi; meglio non indagare troppo...

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