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domenica 28 settembre 2008
venerdì 26 settembre 2008
Il ponte romano
FIDENZA Necessari restauro e protezione
Distacco delle pietre: Ponte romano a rischio
Il ponte romano di piazza Grandi continua a cadere a pezzi, consumato dai secoli, dalle intemperie e dall'incuria. A lanciare l’allarme sono i cittadini preoccupati dal progressivo distacco di pietre dalla struttura, timori rilanciati anche da alcuni siti particolarmente attenti alle condizioni del patrimonio storico e urbanistico del territorio.
Una situazione che sembra peggiorare di mese in mese, con un’accelerazione che suggerirebbe interventi immediati per la messa in sicurezza di una delle testimonianze storiche più pregiate di Borgo San Donnino. Si riscontra in particolare il distacco di parti in pietra dalla parte superiore del ponte romano venuto alla luce nel 1874, proprio sotto la porta medioevale della città.
Negli ultimi mesi sono anche state effettuate alcune manutenzioni nella zona, ma queste non hanno interessato minimamente la struttura che è certamente di competenza della Soprintendenza ai Beni culturali.
Gli ultimi interventi sul ponte romano risalgono ormai a quasi vent'anni fa, quando è stata decisa l’eliminazione del piano stradale che per secoli ha protetto il ponte romano. Una scelta certamente mirata a valorizzare quella testimonianza di un passato importante per Fidenza, ma che in realtà si sarebbe poi tramutata in un grave rischio per l’esistenza stessa del ponte romano peraltro rimasto comunque non visibile nella sua interezza.
Da più parti si chiedono quindi interventi immediati per salvare quel manufatto in pietra, cominciando dal risanamento conservativo della parte sottostante la campata.
giovedì 25 settembre 2008
Fidenza Il ponte romano
Continua il distacco di parti in pietra sulla parte superiore del ponte.
A sinistra sono confrontate due situazioni ed i particolari mancanti evidenziati.
Nel periodo intercorrente tra le due date/marzo ed Agosto 2008) sono stati fatti interventi manutentivi che non hanno interessato il ponte romano vero e proprio ma solo i manufatti esterni.
mercoledì 24 settembre 2008
martedì 23 settembre 2008
Palazzo Panini: nei giornali del 23 settembre 2008
L'articolo apparso su quotidiano "INFORMAZIONE" di Parma
FIDENZA L'intervento è avvenuto senza nessun preavviso alla cittadinanza
Villa Panini, ruspe in azione
Ieri pomeriggio sono ripresi i lavori di demolizione
La denuncia del fatto arriva da fidenza.ponziettore.it , con le foto delle ruspe al lavoro.
Ha testimoniare l'ultimo capitolo di una battaglia che non ha portato a nessun risultato "Ancora una volta l'arroganza si è sposata all'ignoranza e a nulla è servita l'indignazione delle persone comuni e gli appelli delle associazioni ambientaliste" si legge. Nel mirino anche il comportamento del Soprintendente Luciano Serchia che,"dopo aver inspiegabilmente tergiversato nell'emettere il decreto di fermo dei lavori dando la possibilità all'impresa di portare avanti il suo progetto, e dopo aver sbandierato la sua indignazione verso l'attentato alla cultura e alla città,di fatto ne ha finora accettato la logica non informando la città e le associazioni ambientaliste che ne avevano sollecitato l'intervento" Una nota di biasimo infine anche all'amministrazione comunale,che "ha gestito la cosa come non ricadesse nelle sue responsabilità preoccupandosi solo dell'impatto sulla viabilità delle macerie".
Articolo apparso su quotidiano "La Gazzetta di Parma"
VIA GRAMSCI - REVOCATO DALLA SOPRINTENDENZA LO STOP AI LAVORI
Villa Panini, via alla demolizione
Le decorazioni rimaste integre tra le macerie dovranno essere recuperate
Revocato l'ordine di sospensione dei lavori di demolizione Villa Panini, intervento che aveva creato recentemente non poche polemiche.
La soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici Parma e Piacenza conferma dunque il via libera allo smantellamento dell'edificio e alla rimozione delle macerie che, da agosto, ingombravano viale vittoria (strada ancora chiusa traffico) e via Gramsci, in attesa di un responso definitivo.
Il discusso villino del primo 900, era infatti stato demolito in parte il 4 agosto, quando un ordine emesso in extremis dalla Soprintendenza - allertata dalla sezione fidentini di Italia Nostra - aveva sospeso i lavori per accertare l'eventuale tutela di cui era meritevole l'edificio, attualmente di proprietà di un privato e per cui il Prg prevedeva la possibilità di abbattimento.
Con la lettera di revoca, inviata alla società impegnata nei lavori e al Comune di Fidenza, la vicenda sembra volgere ad una conclusione.
il documento segue infatti una prima e parziale revoca di sospensione emessa il 27 agosto che avrebbe consentito il recupero degli elementi architettonici e decorativi rinvenuti tra le macerie è la messa in sicurezza dei muri superstiti della palazzina. Le decorazioni recuperate, così come quelle rimaste integre - secondo il documento siglato dal soprintendente Luciano Serchia - dovranno essere inserite nel progetto architettonico previsto per quell'area. E' presto tuttavia per conoscere la sorte delle aree che - secondo quanto emerso dai primi incontri tra Soprintendenza, Comune e ditta impegnata nei lavori - saranno sottoposte a tutela indiretta comprendendo la fascia dei villini del primo '900 che si affacciano su viale Vittoria e parco delle Rimembranze. A questo riguardo, il vicesindaco Paolo Antonini sottolinea il "proficuo rapporto avuto con la Soprintendenza".
"Un rapporto di collaborazione - ha proseguito - che abbiamo sempre alimentato e che manterremo anche in futuro in vista della ricostruzione su via Gramsci, perché la nuova struttura possa inserirsi nella peculiarità dell'area"
m.i.m.
lunedì 22 settembre 2008
Villa Panini . Il giorno della vergogna
Senza nessun preavviso alla cittadinanza le ruspe hanno ripreso oggi 22 settembre 2008 il loro lavoro interrotto la notte del 4 agosto distruggendo quello che ancora restava della villa Panini di Fidenza e delle sue pertinenze. Ancora una volta l'arroganza si è sposata all'ignoranza e a nulla è servita l'indignazione delle persone comuni e gli appelli delle associazioni ambientaliste.Da stigmatizzare il comportamento del Sovrintendente di Parma dott. Serchia che, dopo aver inspiegabilmente tergiversato nell'emettere il decreto di fermo dei lavori, dando così all'impresa la possibilità di portare avanti il suo progetto, e dopo aver sbandierato la sua indignazione verso l'attentato alla cultura e alla città, di fatto ne ha accetttato la logica non informando la città e le associazioni ambientaliste che avevano sollecitato il suo l'intervento. L'amministrazione comunale ha gestito la cosa come se non ricadesse nelle sue responsabilità salvaguardare il patrimonio storico ed artistico della città, preoccupandosi solo dell'impatto sulla viabilità delle macerie.
domenica 21 settembre 2008
Delitto prossimo venturo
Palazzo Arzaghi in una fotografia del 1976. Successivamente si è intervenuti alleggerendo gli archi dai muri di di riempimento e rimuovendo i serramenti , porte interne e persiane. Tutto questo ha accelerato il degrado della struttura. Risulta la concessione edilizia per "restauro e risanamento palazzo Arzaghi riferimento a fascicolo (num 18/94)".
mercoledì 17 settembre 2008
Fidenza - Palazzo Arzaghi
La pianta dell'edificio ha forma irregolare ed asimmetrica e da questo si presume che il palazzo cinquecentesco probabilmente sia il risultato dell'accorpamento di tre costruzioni medioevali (forse trecentesche).
Tutto il palazzo, di proprietà privata, è da tempo in totale abbandono e, malgrado sia oggetto vincoli di tutela, presenta rischi concreti di conservazione. E' quindi necessario trovare una soluzione pubblica, privata o mista che assicuri alla città la conservazione di questo palazzo, uno dei pochissimi edifici residenziali veramente antichi.
Tutto il palazzo, di proprietà privata, è da tempo in totale abbandono e, malgrado sia oggetto vincoli di tutela, presenta rischi concreti di conservazione. E' quindi necessario trovare una soluzione pubblica, privata o mista che assicuri alla città la conservazione di questo palazzo, uno dei pochissimi edifici residenziali veramente antichi.
lunedì 15 settembre 2008
Palazzo Panini Articolo del settimanale diocesano
Un articolo propositivo di Amedeo Tosi apparso sul settimanale cattolico "Il Risveglio" venerdì 12 settembre 2008
Villino Panini e il ruolo della Soprintendenza: quel filo interrotto che avrebbe evitato le macerie
"Ad un mese di distanza dal giorno del suo abbattimento (4 agosto scorso) quel che resta di Villino Panini è ancora lì all'angolo tra via Gramsci e viale Vittoria in attesa di essere rimosso. La demolizione della palazzina in stile Liberty ha suscitato accese polemiche e prese di posizione da parte di associazioni e istituzioni che hanno coinvolto la popolazione come da tempo non accadeva nella nostra città.
Non vogliamo entrare nel merito della regolarità o meno dell'operazione di tutela e di valorizzazione del nostro patrimonio storico e culturale. In questa direzione il nostro settimanale ha sempre cercato di offrire elementi di conoscenza sia per quanto riguarda Fidenza che per gli altri paesi della Diocesi. Riteniamo che le testimonianze storiche presenti sul territorio siano portatrici di valori preziosi ai fini della costruzione del nostro avvenire. In definitiva palazzo Panini era un tassello, poco appariscente ma importante, di questo contesto che è necessario oggi riconsiderare e rivalutare, anche alla luce del cambio di identità che la nostra città sta vivendo. Al di là delle richieste della Soprintendenza ai Beni storici e paesaggistici circa una mappatura completa delle testimonianze storiche presenti e della conseguente variazione della strumentazione urbanistica, auspichiamo la creazione di una commissione storica consultiva in grado di suggerire alla pubblica amministrazione sia interventi di tutela che proposte di valorizzazione dei luoghi delle aree e dei paesaggi che ancor oggi rappresentano un patrimonio unico (per esempio, la straordinaria situazione del podere Crocetta a Chiusa Ferranda con l'ultimo esempio di piantata emiliana rimasta, i fontanili di Bastelli, la bellezza e unicità della Val Parola, etc.).
Infine una riflessione breve, ma speriamo chiara. Siamo così sicuri che lo sviluppo del nostro territorio, che oggi passa quasi esclusivamente attraverso l'edilizia e la grande distribuzione commerciale, sia vincente anche per il futuro? Perchè, oltre alla ripresa della presenza dell'industria manifatturiera, non puntare anche sulla valorizzazione di tutti quei luoghi che fanno di Fidenza e del suo territorio un elemento sia turistico che agricolo ancora da scoprire nel contesto nazionale? Perchè non innestare tutto questo nel grande progetto della Via Francigena? La conferenza territoriale che si era svolta alcuni anni fa al Ridotto del teatro Magnani aveva sottolineato in modo forte questi aspetti così come il Forum di Agenda 21 e il conseguente piano di azione approvato dal Consiglio Comunale. Perchè non riprenderli e approfondirli con la dovuta attenzione e la necessaria serenità?"
Non vogliamo entrare nel merito della regolarità o meno dell'operazione di tutela e di valorizzazione del nostro patrimonio storico e culturale. In questa direzione il nostro settimanale ha sempre cercato di offrire elementi di conoscenza sia per quanto riguarda Fidenza che per gli altri paesi della Diocesi. Riteniamo che le testimonianze storiche presenti sul territorio siano portatrici di valori preziosi ai fini della costruzione del nostro avvenire. In definitiva palazzo Panini era un tassello, poco appariscente ma importante, di questo contesto che è necessario oggi riconsiderare e rivalutare, anche alla luce del cambio di identità che la nostra città sta vivendo. Al di là delle richieste della Soprintendenza ai Beni storici e paesaggistici circa una mappatura completa delle testimonianze storiche presenti e della conseguente variazione della strumentazione urbanistica, auspichiamo la creazione di una commissione storica consultiva in grado di suggerire alla pubblica amministrazione sia interventi di tutela che proposte di valorizzazione dei luoghi delle aree e dei paesaggi che ancor oggi rappresentano un patrimonio unico (per esempio, la straordinaria situazione del podere Crocetta a Chiusa Ferranda con l'ultimo esempio di piantata emiliana rimasta, i fontanili di Bastelli, la bellezza e unicità della Val Parola, etc.).
Infine una riflessione breve, ma speriamo chiara. Siamo così sicuri che lo sviluppo del nostro territorio, che oggi passa quasi esclusivamente attraverso l'edilizia e la grande distribuzione commerciale, sia vincente anche per il futuro? Perchè, oltre alla ripresa della presenza dell'industria manifatturiera, non puntare anche sulla valorizzazione di tutti quei luoghi che fanno di Fidenza e del suo territorio un elemento sia turistico che agricolo ancora da scoprire nel contesto nazionale? Perchè non innestare tutto questo nel grande progetto della Via Francigena? La conferenza territoriale che si era svolta alcuni anni fa al Ridotto del teatro Magnani aveva sottolineato in modo forte questi aspetti così come il Forum di Agenda 21 e il conseguente piano di azione approvato dal Consiglio Comunale. Perchè non riprenderli e approfondirli con la dovuta attenzione e la necessaria serenità?"
giovedì 11 settembre 2008
Risposta ad un dirigente PRC
Egregio Sig. Tonino Ditaranto,
Ho letto con attenzione la sua nota. Vedo con piacere che condivide con me e con il nostro Sindaco il giudizio che il patrimonio artistico va difeso e che Palazzo Panini rientrava nella categoria dei beni da tutelare. Resta che la sua moderazione e chiarezza non hanno trovato posto nel volantino di Rifondazione Comunista che si rifà invece nel tono e nel contenuto alla lettera pubblicata sul quotidiano Informazione il giorno 8 agosto e firmata dal tecnico comunale Frazzi e dal dirigente comunale Gilioli. Rileggiamo il volantino, la premessa di carattere generale è una proposizione di luoghi comuni che non si legano col resto.
Mi spieghi questa frase che è un capolavoro per dire "noi pensiamo per te quindi lascia fare a noi" ed ha una logica così stringente che, se salti una riga, non te n'accorgi.
"Solo l'attiva e disinteressata partecipazione della società civile, in tutte le sue possibili articolazioni, secondo tempi e modi efficacemente prestabiliti, può davvero farsi carico di immaginare e progettare una città, che, nel rispetto delle regole e dei legittimi interessi di tutti i soggetti che vivono e operano in essa, sappia essere all'altezza delle nostre speranze di vivere in un luogo accogliente, sicuro, bello e rispettoso di tutto ciò che siamo stati, nel bene e nel male. Tutto ciò è perseguibile solo attraverso una lunga battaglia politica e culturale, che deve però rifuggire dalla demagogia, dalle polemiche strumentali, dalla pretesa che ogni singolo cittadino sia portatore di una verità assoluta, imparando a muoversi con buon senso, senza ingenuità colpevoli e pregiudizi paralizzanti; imparando a valutare caso per caso, attraverso un'informazione non deviata da interessi di parte, dando fiducia a quegli organi istituzionali che, soli, garantiscono una crescita della democrazia e una vera possibilità di confronto."
Come si lega a quest'altra affermazione?
"Da ciò ha preso avvio una vergognosa campagna di "disinformazione", che ha visto tra gli interpreti principali il suddetto rappresentante locale di Italia Nostra, il quale non ha lesinato insulti, accuse e malevoli sottintesi, prontamente enfatizzati dai forzisti cittadini; accuse rivolte congiuntamente al dirigente del settore edilizia e urbanistica del Comune, in specifico, e alla Amministrazione Comunale, in generale. Chi avesse voglia di approfondire può andarsi a leggere le pagine locali del quotidiano "Informazione di Parma " dei giorni scorsi, ma è certo istruttiva anche la lettura della "Gazzetta" e di "Polis"."
Quanto di più diverso dal tono da Lei usato!
Sulla presunta accusa di stalinismo Lei si è sentito offeso forse più da titolo della redazione che dal testo del mio intervento ripreso dal sito http://fidenza.ponziettore.it/Index.html , dove potrà trovare riferimenti agli attentati portati al nostro patrimonio storico ed urbano dal 1946. Il richiamo alla prassi giudiziaria stalinista è rivolto alla censura d'ogni opinione contraria che è bollata come "vergognosa campagna di “disinformazione”.
La ringrazio dell'attenzione e la saluto.
Ambrogio Ponzi
Ho letto con attenzione la sua nota. Vedo con piacere che condivide con me e con il nostro Sindaco il giudizio che il patrimonio artistico va difeso e che Palazzo Panini rientrava nella categoria dei beni da tutelare. Resta che la sua moderazione e chiarezza non hanno trovato posto nel volantino di Rifondazione Comunista che si rifà invece nel tono e nel contenuto alla lettera pubblicata sul quotidiano Informazione il giorno 8 agosto e firmata dal tecnico comunale Frazzi e dal dirigente comunale Gilioli. Rileggiamo il volantino, la premessa di carattere generale è una proposizione di luoghi comuni che non si legano col resto.
Mi spieghi questa frase che è un capolavoro per dire "noi pensiamo per te quindi lascia fare a noi" ed ha una logica così stringente che, se salti una riga, non te n'accorgi.
"Solo l'attiva e disinteressata partecipazione della società civile, in tutte le sue possibili articolazioni, secondo tempi e modi efficacemente prestabiliti, può davvero farsi carico di immaginare e progettare una città, che, nel rispetto delle regole e dei legittimi interessi di tutti i soggetti che vivono e operano in essa, sappia essere all'altezza delle nostre speranze di vivere in un luogo accogliente, sicuro, bello e rispettoso di tutto ciò che siamo stati, nel bene e nel male. Tutto ciò è perseguibile solo attraverso una lunga battaglia politica e culturale, che deve però rifuggire dalla demagogia, dalle polemiche strumentali, dalla pretesa che ogni singolo cittadino sia portatore di una verità assoluta, imparando a muoversi con buon senso, senza ingenuità colpevoli e pregiudizi paralizzanti; imparando a valutare caso per caso, attraverso un'informazione non deviata da interessi di parte, dando fiducia a quegli organi istituzionali che, soli, garantiscono una crescita della democrazia e una vera possibilità di confronto."
Come si lega a quest'altra affermazione?
"Da ciò ha preso avvio una vergognosa campagna di "disinformazione", che ha visto tra gli interpreti principali il suddetto rappresentante locale di Italia Nostra, il quale non ha lesinato insulti, accuse e malevoli sottintesi, prontamente enfatizzati dai forzisti cittadini; accuse rivolte congiuntamente al dirigente del settore edilizia e urbanistica del Comune, in specifico, e alla Amministrazione Comunale, in generale. Chi avesse voglia di approfondire può andarsi a leggere le pagine locali del quotidiano "Informazione di Parma " dei giorni scorsi, ma è certo istruttiva anche la lettura della "Gazzetta" e di "Polis"."
Quanto di più diverso dal tono da Lei usato!
Sulla presunta accusa di stalinismo Lei si è sentito offeso forse più da titolo della redazione che dal testo del mio intervento ripreso dal sito http://fidenza.ponziettore.it/Index.html , dove potrà trovare riferimenti agli attentati portati al nostro patrimonio storico ed urbano dal 1946. Il richiamo alla prassi giudiziaria stalinista è rivolto alla censura d'ogni opinione contraria che è bollata come "vergognosa campagna di “disinformazione”.
La ringrazio dell'attenzione e la saluto.
Ambrogio Ponzi
Lettera aperta di un dirigente PRC
Egregio sig. Ambrogio Ponzi,
io non La conosco personalmente e se casualmente La dovessi incontrare per strada non saprei riconoscerla. Sono un dirigente della locale sezione del PRC e ho partecipato alla stesura del documento uscito sulla stampa locale in merito alla demolizione di palazzo Panini, Le confesso mio malgrado che pur non condividendo affatto tale demolizione e questo non per spirito di semplice e sterile opposizione ma perchè credo fermamente che il patrimonio artistico e storico dei nostri centri urbani va difeso con ogni mezzo ho dovuto prendere atto di una situazione e di uno stato di fatto che purtroppo non lasciava all'amministrazione alcun margine di ripensamenti.
Nel caso specifico di palazzo Panini ci si è trovati difronte ad una struttura sia pur di notevole fattezza artistica dove il pubblico non centrava per nulla, senza che su tale struttura il PRG del 96 prevedesse alcun vincolo e soprattutto senza che la soprintendenza ne avesse posti o avesse evidenziato opere di rilevanza tale da essere assoggettati a protezione urbanistica.
Mi rendo perfettamente conto del gravissimo errore fatto nel 96 con la stesura e l'approvazione del piano ma difronte ad uno stato di fatto cosi evidente e trattandosi di un palazzo privato ogni provvedimento dell'amministrazione comunale in contrasto con le norme previste dal piano avrebbero sicuramente prodotto una richiesta di danni al comune di diversi milioni di euro, un po' come se lei decidesse di acquistare oggi un lotto edificabile e il comune di punto in bianco decidesse di non darle la licenza. Chissà forse in un eventuale caso del genere Lei stesso e le stesse persone che oggi osteggiano le autorizzazioni del comune avreste imbastito un'altra campagna sul fatto che il comune fosse stato citato per danni.
Ritenere le Vostre argomentazioni pretestuose non vuol dire affatto essere stalinisti, personalmente ritengo stalin uno dei peggiori criminali della storia e pertanto non Le consento di additarmi di tali appellativi, semmai cercate piuttosto di guardarvi intorno sulle tante storture e le tante cose che non vanno nella nostra collettività e magari fate le dovute segnalazioni a chi di competenza nei tempi giusti al fine di evitare che si ripetano altri palazzi Panini e non aspettare che le cose accadono per poi partire all'attacco solo per il gusto di dover trovare per forza gli argomenti per calunniare una amministrazione i miei più sinceri e rispettosi
Saluti
Tonino Ditaranto
sabato 6 settembre 2008
Palazzo Panini e Rifondazione Comunista
Rifondazione Comunista si domanda e si risponde
Perché Rifondazione Comunista si occupa di “ Italia Nostra “ e della demolizione di Casa Panini?
In questo momento di acuta crisi economica, di regressione politica e di crescente disagio sociale, cosa c’entra Casa Panini con i compiti e le priorità di Rifondazione e della sinistra in generale?
C’entra, eccome , e vediamo di capire perché .
mercoledì 3 settembre 2008
Palazzo Panini: «campagna di disinformazione»
Con una nota ripresa dai quotidiani locali Rifondazione Comunista lancia accuse a Italia Nostra e Soprintendenza denunciando l’esistenza di una «campagna di disinformazione» ai danni degli organi comunali.
La nota ripropone con minor baldanza le argomentazioni già espresse dal tecnico comunale Frazzi in una nota pubblicata sul quotidiano Informazione del 8 agosto 2008 firmata anche dal dirigente comunale Giglioli.
Si tratta comunque del primo intervento dichiaratamente "politico" almeno nel linguaggio. L'utilizzo dell'espressione «campagna di disinformazione», abusata formula di accusa nei processi stalinisti negli anni trenta e quaranta del novecento, ci esime da altri commenti.
martedì 2 settembre 2008
Lettera aperta al sindaco di Fidenza
La sezione di Italia Nostra di Fidenza ha consegnato al sindaco ed alla stampa la seguente lettera aperta
LETTERA APERTA AL SINDACO DI FIDENZA
Ill.mo Signor SINDACO
La distruzione della palazzina liberty, avvenuta il 4 agosto u.s., non rappresenta un episodio isolato nella storia recente di Fidenza. Tra i precedenti si possono citare l'altrettanto insensata distruzione di Villa Alberti, dell'antico convento dei Frati Minori, l'abbattimento della novecentesca "Torretta", per ricordare solo alcuni dei casi più eclatanti, senza contare lo stillicidio di micro-interventi che hanno sfigurato e banalizzato il centro storico anche là dove era a noi pervenuto quasi intatto. Inaccettabile che ancora una volta, come già è accaduto in passato, autorevoli esponenti della amministrazione locale si siano precipitosamente pronunciati in difesa di interessi di privati a scapito di quelli pubblici di cui dovrebbero essere i primi tutori.
Questo atteggiamento è a dir poco sconcertante e impone una riflessione ed un confronto più serio, nel tentativo di rispondere al diffuso senso di sfiducia e di frustrazione che qqesto ultimo doloroso episodio ha suscitato nella cittadinanza e anche a livello nazionale tra le persone più attente e sensibili.
Da parte nostra riteniamo che la questione non possa essere facilmente liquidata con qualche generica dichiarazione alla stampa locale.
A Lei Signor Sindaco chiediamo pertanto di respingere le affermazioni del progetti sta del piano regolatore, che con buona dose di cinismo e ipocrisia tenta di scaricare su di altri e sulla stessa comunità fidentina le sue responsabilità di estensore di un piano urbanistico che alla luce dei fatti si è dimostrato lacunoso non solo in ordine alla tutela del centro storico ma anche in rapporto ai piani di crescita e sviluppo, con gli effetti che oggi purtroppo sono sotto gli occhi di tutti.
Ci perdoni Signor Sindaco questo tardivo sussulto di orgoglio civico e non escluda l'eventualità di contestare nelle sedi opportune il prof.Gabrielli perché risponda finalmente deìle sue imperdonabili distrazioni.
Allo stesso modo ma senza alcun ulteriore intento polemico chiediamo a lei di far piena luce sulle, responsabilità dell'ufficio preposto al governo dell'edilizia comunale, che riteniamo oggettivamente responsabile del disastroso esito di questa vicenda. In particolare:
1 a norma di piano regolatore è stata rilasciata una concessione edilizia relativamente ad un edificio di evidente valore storico e architettonico, decretandone sic et simpliciter la scomparsa, la totale cancellazione all'interno del tessuto urbano; l'autorizzazione a demolire è stata concessa in assenza di un progetto di ricostruzione definito, depositato agli atti e soprattutto debitamente autorizzato; si tratta, a nostro avviso, di un atto al momento immotivato e per di più privo d'urgenza, che si è risolto in modo distruttivo, caotico e traumatico e soprattutto in flagrante contraddizione con le stesse indicazioni del prg che non prevedeva certamente lo spianamento dell' area;
2 se la pratica relativa al nuovo edificio era ancora da definire, come si giustifica, in questa fase interlocutoria, la mancata o comunque non fattiva collaborazione tra gli organi comunali e la Soprintendenza competente, la cui iniziativa è stata completamente vanificata da un atteggiamento così poco costruttivo? A questo proposito non possiamo non ricordare che la tutela del nostro patrimonio storico e artistico è non solo garantita dalla stessa Costituzione, ma è costantemente richiamata dalle leggi regionali in materia urbanistica e edilizia e dai regolamenti applicativi in sede locale ed è stata ribadita in questa circostanza dallo stesso Sig. Ministro dei Beni Culturali.
3 chiediamo inoltre: di fronte a una precisa legittima segnalazione della sussistenza di un prevalente interesse pubblico che rischia di essere prevaricato dalle circostanze, il dirigente comunale, quale pubblico ufficiale, può limitarsi ad una semplice trasmissione di atti o è tenuto ad attivarsi fattivamente per impedire l'irreparabile?
4 data la contiguità dell'edificio in questione con altri significativi spazi e luoghi pubblici, nella fattispecie un pregevole edificio scolastico del primo Novecento e il Parco delle Rimembranze con la stele del Bazzoni, entrambi di pertinenza al comune, il Dirigente non ha considerato la sua stessa amministrazione come' parte interessata? Perché non ha verificato in via preliininare le questioni proprietarie e di diritto comune ma anche e soprattutto l'esigenza di mantenere l'armonioso raccordo tra i due comparti pubblici, finora garantito dalla stratificazione storica, dagli stili e non ultima dalla stessa continuità esistente tra il giardino della ex villa Panini e quello delle scuole, una continuità segnalata anche dalle recinzioni perfettamente coordinate sul lato di via Gramsci?
5 il Codice dei Beni Culturali vieta tassativamente la rimozione di stemmi, fregi, lapidi e affreschi dagli edifici pubblici e privati senza citare la sussistenza di particolari vincoli : i decori di villa Panini non erano motivo sufficiente per una verifica? o quantomeno per imporre modalità di intervento meno distruttive? E' accettabile Signor Sindaco che tali fregi che ancora campeggiano sulle macerie siano destinati alle discariche o ad altra destinazione poco compatibile? .
Nel ribadire la nostra volontà di collaborazione, La ringrazio per la cortese attenzione e porgo deferenti saluti.
p.IT ALIA NOSTRA di FIDENZA
(prof. Guglielmo Ponzi)
FIDENZA, 1 settembre 2008
Ill.mo Signor SINDACO
La distruzione della palazzina liberty, avvenuta il 4 agosto u.s., non rappresenta un episodio isolato nella storia recente di Fidenza. Tra i precedenti si possono citare l'altrettanto insensata distruzione di Villa Alberti, dell'antico convento dei Frati Minori, l'abbattimento della novecentesca "Torretta", per ricordare solo alcuni dei casi più eclatanti, senza contare lo stillicidio di micro-interventi che hanno sfigurato e banalizzato il centro storico anche là dove era a noi pervenuto quasi intatto. Inaccettabile che ancora una volta, come già è accaduto in passato, autorevoli esponenti della amministrazione locale si siano precipitosamente pronunciati in difesa di interessi di privati a scapito di quelli pubblici di cui dovrebbero essere i primi tutori.
Questo atteggiamento è a dir poco sconcertante e impone una riflessione ed un confronto più serio, nel tentativo di rispondere al diffuso senso di sfiducia e di frustrazione che qqesto ultimo doloroso episodio ha suscitato nella cittadinanza e anche a livello nazionale tra le persone più attente e sensibili.
Da parte nostra riteniamo che la questione non possa essere facilmente liquidata con qualche generica dichiarazione alla stampa locale.
A Lei Signor Sindaco chiediamo pertanto di respingere le affermazioni del progetti sta del piano regolatore, che con buona dose di cinismo e ipocrisia tenta di scaricare su di altri e sulla stessa comunità fidentina le sue responsabilità di estensore di un piano urbanistico che alla luce dei fatti si è dimostrato lacunoso non solo in ordine alla tutela del centro storico ma anche in rapporto ai piani di crescita e sviluppo, con gli effetti che oggi purtroppo sono sotto gli occhi di tutti.
Ci perdoni Signor Sindaco questo tardivo sussulto di orgoglio civico e non escluda l'eventualità di contestare nelle sedi opportune il prof.Gabrielli perché risponda finalmente deìle sue imperdonabili distrazioni.
Allo stesso modo ma senza alcun ulteriore intento polemico chiediamo a lei di far piena luce sulle, responsabilità dell'ufficio preposto al governo dell'edilizia comunale, che riteniamo oggettivamente responsabile del disastroso esito di questa vicenda. In particolare:
1 a norma di piano regolatore è stata rilasciata una concessione edilizia relativamente ad un edificio di evidente valore storico e architettonico, decretandone sic et simpliciter la scomparsa, la totale cancellazione all'interno del tessuto urbano; l'autorizzazione a demolire è stata concessa in assenza di un progetto di ricostruzione definito, depositato agli atti e soprattutto debitamente autorizzato; si tratta, a nostro avviso, di un atto al momento immotivato e per di più privo d'urgenza, che si è risolto in modo distruttivo, caotico e traumatico e soprattutto in flagrante contraddizione con le stesse indicazioni del prg che non prevedeva certamente lo spianamento dell' area;
2 se la pratica relativa al nuovo edificio era ancora da definire, come si giustifica, in questa fase interlocutoria, la mancata o comunque non fattiva collaborazione tra gli organi comunali e la Soprintendenza competente, la cui iniziativa è stata completamente vanificata da un atteggiamento così poco costruttivo? A questo proposito non possiamo non ricordare che la tutela del nostro patrimonio storico e artistico è non solo garantita dalla stessa Costituzione, ma è costantemente richiamata dalle leggi regionali in materia urbanistica e edilizia e dai regolamenti applicativi in sede locale ed è stata ribadita in questa circostanza dallo stesso Sig. Ministro dei Beni Culturali.
3 chiediamo inoltre: di fronte a una precisa legittima segnalazione della sussistenza di un prevalente interesse pubblico che rischia di essere prevaricato dalle circostanze, il dirigente comunale, quale pubblico ufficiale, può limitarsi ad una semplice trasmissione di atti o è tenuto ad attivarsi fattivamente per impedire l'irreparabile?
4 data la contiguità dell'edificio in questione con altri significativi spazi e luoghi pubblici, nella fattispecie un pregevole edificio scolastico del primo Novecento e il Parco delle Rimembranze con la stele del Bazzoni, entrambi di pertinenza al comune, il Dirigente non ha considerato la sua stessa amministrazione come' parte interessata? Perché non ha verificato in via preliininare le questioni proprietarie e di diritto comune ma anche e soprattutto l'esigenza di mantenere l'armonioso raccordo tra i due comparti pubblici, finora garantito dalla stratificazione storica, dagli stili e non ultima dalla stessa continuità esistente tra il giardino della ex villa Panini e quello delle scuole, una continuità segnalata anche dalle recinzioni perfettamente coordinate sul lato di via Gramsci?
5 il Codice dei Beni Culturali vieta tassativamente la rimozione di stemmi, fregi, lapidi e affreschi dagli edifici pubblici e privati senza citare la sussistenza di particolari vincoli : i decori di villa Panini non erano motivo sufficiente per una verifica? o quantomeno per imporre modalità di intervento meno distruttive? E' accettabile Signor Sindaco che tali fregi che ancora campeggiano sulle macerie siano destinati alle discariche o ad altra destinazione poco compatibile? .
Nel ribadire la nostra volontà di collaborazione, La ringrazio per la cortese attenzione e porgo deferenti saluti.
p.IT ALIA NOSTRA di FIDENZA
(prof. Guglielmo Ponzi)
FIDENZA, 1 settembre 2008
Palazzo Panini
Mentre ancora si discuteva per trovare una via d'uscita alla situazione venutasi a creare con il colpo di mano, di ruspa, che ha portato alla distruzione di una memoria storica della città già era in atto un ulteriore offesa. Si tratta della rimozione di parte delle macerie contravvenendo agli accordi con il Soprintendente. Particolare gravità la sottrazione del fregio che era diventato simbolo della rivolta della comunità fidentina al delitto urbanistico