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giovedì 30 settembre 2010

Il povero mercato di Borgo

«Il povero mercato di Borgo», così il Plateretti titolava il capitolo dedicato all’economia locale nel suo volume Borgo San Donnino 1802. Si trattava di un mercato di beni di sussistenza che soffriva dell’emarginazione della città in rapporto alla capitale, Parma, la quale esercitava di fatto una specie di monopolio forzoso. Il titolo è attuale anche oggi, ma le cause sono decisamente diverse e lo scenario non è così drammatico.

venerdì 24 settembre 2010

Il sarcofago di San Donnino

Dopo quattro anni il sarcofago in pietra  di San Donnino Martire è tornato nella cripta del duomo, sua sede storica. Dal 2006 era collocato nella chiesa sconsacrata di San Giorgio. L'intervento ha comportato la chiusura della chiesa per alcune ore ma ne valeva la pena vista la vicinanze della festività patronale del 9 ottobre. Nelle immagini possiamo vedere la sistemazione del sarcofago del terzo secolo di fianco all'altare.



lunedì 20 settembre 2010

Dal sito nazionale di Italia Nostra


Rassegna stampa

17-09-2010
CANTIERI APERTI E MAI DECOLLATI: ECCO LA MAPPA
Dall’Ospedale Vecchio a Piazza della Stazione, Palazzo Arzaghi, Villa Panini e l’ex forno
da “Gazzetta di Parma” (del 17.09.2010 – pag. 39)

sabato 18 settembre 2010

L'abate don Pietro Antonio Maria Zani fidentino

"L'abate Pietro Zani, nato a Borgo San Donnino (oggi Fidenza) nel 1748, è stato poeta, letterato, storico dell'arte, incisore, vice bibliotecario della Palatina di Parma, cappellano onorario del Duca di Parma, collezionista e grande viaggiatore. Le sue mani con una fatica incredibile hanno scritto migliaia di pagine, con la penna d'oca, al lume di candela. Studiava senza sosta libri, manoscritti, gazzette, stampe ed opere d'arte per compilare la sua Enciclopedia Metodica di 29 volumi composta di un Indice alfabetico delle opere e di un Elenco di oltre 40.000 artisti. Alla sua memoria è intitolata la Scuola Media Statale di Fidenza (Parma)."
Così la presentazione del nuovo lavoro che Capretti Mirella e Melosella Paolo, rispettivamente insegnante e preside, della Scuola Media Statale Abate Zani di Fidenza (Parma) dedicano all'illustre fidentino, il volume riccamente illustrato è in catalogo della casa editrice Il Mezzogiorno.

La presentazione a Fidenza, avvenuta oggi 18 settembre 2010, presso il Ridotto del Teatro Magnani di Fidenza, è stata organizzata con cura dagli stessi autori ed ha coinvolto anche alcuni allievi della scuola oltre all'assessore alla cultura del comune Lina Callegari.
Il volume, tutto da leggere e guardare, ha un sottotitolo "Discorsi preliminari all'enciclopedia metodica critico-ragionata delle belle arti" che rimanda all'ambiziosa opera di catalogazione, ricerca e critica artistica dello Zani in cento volumi di cui solo ventotto pubblicati.
Il volume dedica un breve saggio a quella scoperta che contribuì alla fama di questo fidentino vissuto tra settecento ed ottocento.  In un suo volume l'Abate Zani conclude la prima parte di una sua ricerca in modo singolare, catturando l'interesse del lettore. Nell'immagine sotto il capoverso estrapolato come immagine dal volume originale.
 
L'Abate Zani nella presentazione del libro di Capretti Mirella e Melosella Paolo
"Artista ed intellettuale poliedrico del 700, lo Zani, spese la sua vita in un immane lavoro di ricerca che lo portò alla pubblicazione della sua “Enciclopedia Metodica delle Belle Arti” in 28 volumi.
Per realizzare il suo progetto viaggiò attraverso le principali città d’Europa e conobbe artisti, capi di Stato, principi e papi: da Enrichetta D’Este a Don I Ferdinando di Borbone, dall’Imperatore Francesco II a Napoleone, dai papi Pio VI e Pio VII a Maria Luigia d’Austria. E poi artisti come Dal Verme, Canova, Unterberger, Pernati e Angelica Hauffmann. Lo Zani nacque povero e fece della ”Costanza e impegno”, la sua ricchezza. Come ricorda la prof.ssa Capretti. “le sue mani, con una fatica che noi non conosciamo più, hanno scritto migliaia di pagine, con la penna d’oca, al lume di candela”. Questo straordinario abate del 700, infatti, è stato capace di catalogare 40 mila artisti dell’epoca. La sua “Enciclopedia Metodica critico-ragionata delle Belle Arti”, fu pubblicata dal 1817, presso la Stamperia ducale di Parma, con i caratteri del Bodoni. Appena qualche anno dopo la pubblicazione dell’Encyclopédie francese di Diderot ed D’Alembert. Un’opera complessa costituita da un “Catalogo universale delle stampe classiche antiche e moderne” in 9 volumi, ed un “Indice alfabetico” di oltre 40 mila artefici di belle arti in 19 volumi. Pietro Zani, nato a Borgo San Donnino (oggi Fidenza), nel 1748, è rimasto orfano di padre a sette anni, si dedicò ad uno studio fors
ennato"

giovedì 16 settembre 2010

Fidenza, riqualificazione di Piazza Verdi: una mano di asfalto.

L'annosa questione di Piazza Verdi, che l'attuale amministrazione ha ereditato dalla precedente, sembra proprio destinata a non aver fine.

martedì 14 settembre 2010

La planimetria del Duomo di Fidenza: scuola ed Italia Nostra.

La planimetria del Duomo di Fidenza che qui presentiamo, è frutto di un lavoro di gruppo eseguito dalla “terza A" e dalla “quarta B» della sezione “geometri" dell'Istituto Tecnico ”L. Paciolo" di Fidenza, guidato dal prof. Alberto Allegri, nell'anno scolastico 1972-73. Il prof. Allegri, membro della sezione fidentina di Italia Nostra, ha portato gli studenti a contatto di un insigne monumento del romanico emiliano per una verifica e presa di coscienza.
L'esperienza nuova e complessa ha lasciato nell'animo degli studenti più sensibili una certa soddisfazione: «sotto la guida del prof. Alberto abbiamo fatto un lavoro che francamente ci sembra più che soddisfacente .... " scrive Giordano F.  

lunedì 13 settembre 2010

Fidenza graffiti


Anonimo ha lasciato un nuovo commento sul mio post I graffiti di Via Marconi: "vogliamo più spazi per esprimerci...per poter dipingere... anche per evitare che i soliti vandali continuino a scrivere sulle case del centro della città".

mercoledì 8 settembre 2010

Italia Nostra a Fidenza dal 1966

In una piazza del Duomo affollata come non mai i fidentini partecipano all'assemblea indetta dal movimento fidentino di Italia Nostra sul problema del restauro dei bassorilievi del duomo. Siamo nel 1969 ad un anno dalla fondazione della sezione di Fidenza formalizzata nel 1968.
L'articolo che riproponiamo è stato pubblicato nel gennaio 1973 su PROPOSTA, la rivista della sezione fidentina di Italia Nostra. L'articolo ripercorre i primi quattro anni di attività al servizio della città e del suo patrimonio artistico e storico. La rivista fu attiva tra il 1973 ed il 1976, il comitato di redazione era composta da Amos Aimi, Giuseppe Bertini, Bruno Colombi, Marzio dell'Acqua, Giovanni Godi, Maria Parente, Guglielmo Ponzi.  



"La Sezione fidentina di «Italia nostra» nasce di diritto nel dicembre 1968. Già era viva un anno prima come gruppo affiatato e coraggioso. Fu di questo primo periodo giovanile, il risanamento della chiesa pericolante e abbandonata di S. Faustino (sec. XIII-XIV),con l'aiuto di volontari romani e tedeschi.
Il 1969 vide la sezione concentrare tutto il suo impegno per i bassorilievi antelamici della Cattedrale (sec. XII-XIII), che si stanno rapidamente rovinando. Affrontò subito con decisione il problema importante e grave della salvaguardia dei valori artistici più preziosi della città.
Estese la sua sensibilizzazione alle scuole; preparò sul piazzale della Cattedrale una grande assemblea popolare. Il 22 giugno la città si riversò tutta davanti al Duomo. Fu una sera memorabile. I fantasmi delle antiche glorie comunali parvero riprendere vita nell'anima del popolo lì presente, in ascolto e in ricerca di risposte ai suoi interrogativi drammatici sull'invecchiamento e sulla morte dell'arenaria medioevale.
E davanti al Duomo, proprio come su il pulpito più bello offerto dal tempo, relatori di fama nazionale si avvicendarono per trattare il problema del restauro degli antichi bassorilievi. Quell'esperimento così esaltante, fu tra i primi fatti in Italia.
Nel 1970 la sezione estese il suo programma di lavoro al consol1damento e allo scoprimento della facciata della Chiesa di S. Giorgio. Costruita nel Trecento dai nobili Cavalieri del Borgo, espressione raffinata di quell'epoca d'oro, si trovava in completo abbandono tra le macerie dell'ultima guerra. Staccate le sovrastrutture del portale settecentesco, ritornò alla luce la traccia dell'antica abside gotica e con essa una splendida lunetta affrescata. L'affresco raffigura S. Giorgio in atto di colpire il drago accanto ad una dama impaurita. L'affresco fu subito strappato a cura della Soprintendenza; venne restaurato ed esposto a Parma nella mostra di «Arte in Emilia 4».
Ritornò così ad essere ammirata una espressione di rara bellezza della civiltà artistica viscontea, rimasta nella nostra zona. Venne messo alla luce l'arco trionfale dell'abside e sulla volta di questo arco si rinvennero serie di affreschi raffiguranti gli evangelisti.
La Sezione ormai maturata da esperienze così vitali, porta nel 1971 la sua azione sul territorio che forma il comprensorio di Fidenza, allacciando rapporti con le sue associazioni culturali.
Nasce così spontanea la proposta di un convegno che si tenne a Soragna, gentilmente ospitato dal Principe Bonifazio Meli Lupi nella sua splendida Rocca. Il convegno presieduto dalla stessa Soprintendente dott. Quintavalle, fu introdotto dal Principe in ordine alla conservazione del patrimonio storico, artistico e culturale della «Bassa Parmense».
Così la sezione aveva in pochi anni ritrovato il suo vero cammino a livello comprensoriale, perché i suoi valori che ama tanto appassionatamente hanno preso l'avvio e sono maturati nel suo comprensorio: il contesto, il polmone vitale da cui fu, ed è ancora, ossigenata."

lunedì 6 settembre 2010

Fidenza: ai Nuovi Terragli hanno staccato i contatori?



6 settembre 2010 - Mentre il piazzale della stazione attende la nuova pavimentazione è ormai praticamente sistemata la parte pertinenziale est. Il risultato è una piazza vera e propria cui i vecchi palazzi rivolgono la parte posteriore. D'altra parte questi spazi aperti coprono il parcheggio privato dei Nuovi Terragli quindi il loro destino a verde è segnato: nessun albero.
Al confine con le case popolari di Via Oberdan troviamo poi il lungo locale predisposto per circa trenta contatatori razionalmente allineati, mancono però i contatori. Abbiamo potuto appurare che questo è dovuto alla mancanza di alloggi occupati e non a qualche deprecabile omissione da parte dell'ente preposto e tantomeno alla morosità dei condomini.