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domenica 8 novembre 2009

Fidenza: oltre la ferrovia






La vasta area tra il terrapieno ferroviario e la tangenziale non rappresenta più il tradizionale raccordo tra città e campagna. Pur permanendo alcuni campi coltivati ormai prevalgono le zone abbandonate, in ogni modo dal punto di vista paesaggistico la zona è completamente persa. A questo ha principalmente contribuito la costruzione della tangenziale ed il progressivo abbandono di parte dei terreni  prima coltivati. 
Via Marconi divideva nettamente una zona industriale verso la ferrovia e la campagna verso nord. Ora al posto delle industrie troviamo aree in corso di bonifica ed alcune strutture rioccupate da artigiani in ordine caotico. Questo dal lato rivolto alla ferrovia, sull'altro lato, passato il cimitero e la fabbrica conserviera, troviamo alcuni campi e quindi nuovi capannoni e costruzioni nel disordine regolato dal PRG e dalle varianti. Insomma semplicemente una strada di transito  dalla città verso il casello autostradale.
Via Croce Rossa non è meglio, conserva il viale alberato lungo il terrapieno ferroviario, le strutture e le pertinenze delle storiche officine Costa, i resti del mulino Chierici, un canile ed il tira-segno. Più in la la strada arriva al guado del torrente Stirone, la sovrastante campata stradale e la realizzazione di una guado di cemento sempre in situazione precaria  ha deturpato irrimediabilmente questo tratto di torrente interessato anche da episodi di discarica abusiva.
Sulla tranquillità del degrado pende tuttavia il progetto del tunnel che dovrebbe collegare Via Croce Rossa e Via Mascagni in corrispondenza dell'ex passaggio a livello. Su questa realizzazione si gioca il futuro dell'area, al tunnel seguiranno infatti interventi sulla viabilità: collegamento con la tangenziale, collegamento più immediato con l'autostrada e con i centri commerciali,  l'outlet, città del gusto e Village. E così il nostro Cimitero sarà al centro del sistema  stradale nord della Fidenza del futuro, più brutta sicuramente ma  questo l'abbiamo voluto noi.

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