Le buone intenzioni, quelle che di solito si formulano in campagna elettorale e poi si dimenticano o quelle dei discorsi e nei comunicati che ti fanno sospettare che ti abbiano già fregato, questa volta sembrano assenti dalla relazione al bilancio che il Sindaco Mario Cantini presenta nel Consiglio Comunale del 21 dicembre. Alcune anticipazioni erano già in calendario, anzi in un calendario del tutto particolare, quello del Comune ampiamente illustrato dai lavori di Franca Rodolfi. Iniziativa nuova e piacevole, ma coraggiosa: legare le cose da fare ad un calendario è impegnativo sia per il riferimento al tempo sia per il fatto che il calendario ha meno probabilità di un patinato “giornalino comunale” di passare direttamente alla raccolta differenziata del venerdì successivo.
Ma veniamo ai contenuti ed al PSC cui il Sindaco riserva la parte finale della relazione ricordando che “Il 2011 sarà un anno strategico per la nostra città, in cui si getteranno le basi della Fidenza futura con l'adozione del PSC con cui disegneremo la città di domani.” per poi poseguire “L'amministrazione si sta preparando e già da ora voglio lanciare un messaggio a tutti voi di condivisione che la decisione richiede”.
Il sindaco nell'affrontare in modo molto diretto l'argomento del PSC nel contempo lo smitizza: «Un passaggio importante certamente ma da non caricare di attese eccessive o del valore delle tavole della legge. Consentitemi la battuta: il PSC non cura i mali del mondo. Dico questo perché vedo da una parte un eccessivo clima di attesa e dall’altra la non sempre chiara percezione della natura di strumento di lavoro che indica linee possibili e attese di sviluppo e crescita della comunità, ma che deve avere quella duttilità, flessibilità e capacità di modificarsi a fronte di una realtà che intorno a noi si modifica a una velocità che non ha eguali nella storia. Un piano che deve essere innanzitutto nelle sue linee fondamentali di natura strategica e oggetto di una condivisione più ampia possibile, con una partecipazione reale dei mondi economici, sociali, culturali e dei singoli cittadini interessati, dove le scelte che ci competono verranno assunte dopo aver sentito nel modo più ampio tutti e non solo quelli apparentemente più attivi».
Quindi non un piano rigido adatto solo ad essere puntualmente stravolto da varianti come avvenuto per il PRG del secolo scorso, quello di Gabrielli/Tedeschi per intenderci, ma un PSC che formula più ipotesi di possibile sviluppo includendo regole per gestirle nel modo più conveniente. Un concetto che già di per se è difficile da formulare ma su cui è necessario lavorare.
Il piano dovrà essere largamente condiviso afferma il Sindaco e questa non è una novità ma una scommessa di mandato.
Le affermazioni successive riportate sono enunciazioni di principio, che si prestano spesso a diversi scenari possibili.
Quando si dice «Un PSC, quindi, che farà proprio l’obiettivo di un contenimento nell’uso del suolo agricolo ma lo farà in modo intelligente e attento alle esigenze del mondo produttivo e al rafforzamento di Fidenza quale polo ordinatore del nostro territorio, insieme a Salsomaggiore Terme e accanto all’altro polo rappresentato da Parma» si pone una tutela del “suolo agricolo” condizionata anche da scelte che ricadono in sfere decisionali diverse. Quali garanzie da possibili compagni di strada non proprio orientati alla conservazione del suolo? L'utopia metropolitana di Tedeschi di saldare col cemento Fidenza e Salsomaggiore è ancora una realtà o un incubo del passato?
Quando si dice «.... la riqualificazione si accompagna ad altre tipologie di intervento che possono aiutare a recuperare anche le risorse necessarie agli interventi di recupero e valorizzazione dell’esistente» in pratica non si rinuncia a dipendere dai proventi di urbanizzazione per migliorare l'assetto urbano.
Realisticamente il Sindaco si sofferma poi sull'impegno di arrivare al completamento di quanto già in essere in forza di piani e progetti già approvati che in alcuni casi avranno impatto notevole sul nuovo PSC, basti citare l'intervento per il riuso economico-produttivo delle aree ex CIP ed ex Carbochimica.
Chiudendo il Sindaco afferma “è intenzione dell’Amministrazione avvalersi della possibilità di è intenzione dell’Amministrazione avvalersi della possibilità di variante anticipatoria prevista dall’aggiornamento della legge regionale 20/2000 sulla tutela e uso del territorio». E' una espressione molto tecnica probabilmente necessaria che rimanda, se non sbaglio, all'articolo 41 della legge regionale citata.
Nei dieci minuti della relazione, ripresa integralmente nel filmato, il Sindaco si è soffermato ad inquadrare la situazione socioeconomica fidentina nel contesto generale del paese, ricordando anche alcuni traguardi raggiunti nel 2010 e gli obiettivi da perseguire nel 201.
Oltre alla relazione al bilancio del Sindaco non dimentichiamo il corposo e puntuale intervento del Vice Sindaco Stefano Tanzi ed gli interventi successivi in cui la minoranza, con i Consiglieri Giuseppe Cerri e Luigi Toscani, ha giustamente posto in luce alcune debolezze del bilancio. Dalla parte delle entrate viene rimarcata l'aleatorietà dei proventi da alienazione cespiti e dei contributi dei privati. Dalla parte delle spese la fattibilità di alcune iniziative.
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