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sabato 29 gennaio 2011

Il restauro della Madonna in trono della chiesa di San Michele di Fidenza

La Madonna in trono col Bambino

“La Madonna in trono col Bambino" è stata restituita alla città dopo il restauro a cui è stata sottoposta da parte della fidentina Francesca Ghizzoni.
La sacra effigie (un affresco staccato dal muro e riportato su un pannello mobile), appartenente alla chiesa di San Michele e risalente alla seconda metà del Trecento, è stata presentata venerdì 21 gennaio, nella sala conferenze del Palazzo vescovile. 

mercoledì 26 gennaio 2011

Giornata della Memoria. La Media Zani ricorda Ettore Ponzi all’Auditorium di S. Michele.

Quest’anno, in occasione della Giornata della Memoria, la Media “Zani” ricorderà Ettore Ponzi, artista fidentino detenuto nel campo di concentramento di Wietzendorf. Il 27 gennaio prossimo,  infatti, la  Zani organizzerà, un incontro dal titolo “Arte e memoria nella figura di Ettore Ponzi”, presso l’Auditorio San Michele, alle ore 10.30, rivolto a 200 alunni delle classi terze per poter ascoltare in dal vivo la testimonianza di Ambrogio Ponzi, che ci parlerà del padre Ettore e della sua esperienza di internato militare. Alla manifestazione saranno presenti anche il preside Mesolella, la prof.ssa  Lipia, referente del progetto e l’assessore alla P. I. di  Fidenza Lina Callegari. Un’occasione unica per gli studenti quella di poter ascoltare una testimonianza così importante com’è quella su Ettore Ponzi che coniuga la Giornata della memoria con l’arte. Ettore Ponzi è nato a Borgo S. Donnino il 26 ottobre 1908. Le condizioni economiche non gli hanno permesso  di seguire studi regolari e ha dovuto  ben presto trovare un'occupazione. Tuttavia si è sempre applicato con passione al disegno ed alla pittura e nel 1925 ha allestito una prima mostra  nel laboratorio in cui lavorava come elettricista, in via Gramsci a Fidenza.

martedì 25 gennaio 2011

Nell'inferno di Auschwitz c'è un bambino che disegna

L'infanzia nel lager di Thomas Geve in 79 tavole realizzate nel 1945 ora sono diventate un libro

Un tredicenne che si trova gettato nella bocca dell'inferno, solo e senza istruzioni. È un tema adatto a uno scrittore dell'orrore dalla fantasia perversa. Ma è esattamente la sorte toccata a Thomas Geve, un bambino ebreo di Stettino deportato ad Auschwitz nel 1943. Thomas era vissuto con la mamma e i nonni, esercitando gli unici mestieri possibili per un ebreo come lui, il giardiniere e il becchino. Il padre, espatriato a Londra, faceva vani tentativi per richiamare a sé i suoi cari. Ad Auschwitz, Thomas fu deportato con la madre, che resistette pochi mesi al lavoro forzato. In base alle norme vigenti nel Lager, tutti i bambini inferiori ai quattordici anni (e tutti i vecchi) venivano mandati direttamente alle camere a gas. Thomas, sottratto al forno crematorio perché giudicato robusto, costituì dunque un'eccezione. E a quest'eccezione allude il terribile titolo dell'opera di Thomas Geve: Qui non ci sono bambini. 

sabato 22 gennaio 2011

Giuseppe Verdi e i 150 anni dell’Unità d’Italia


Giuseppe Verdi: un patriota
Più che sul compositore ci soffermiamo brevemente sul  risvolto politico dell'artista. Verdi partecipa attivamente alla vita pubblica del suo tempo. E' un patriota convinto, anche se nell'ultima parte della sua vita traspare, dall'epistolario e dalle testimonianze dei suoi contemporanei, una disillusione, un disincanto, nei confronti della nuova Italia unita, che forse non si è rivelata all'altezza delle proprie aspettative.  E' sostenitore dei moti risorgimentali (pare che durante l'occupazione austriaca la scritta "Viva V.E.R.D.I." venga letta come "Viva Vittorio Emanuele Re D' Italia"). 

Il Paese lo vuole, quasi a viva forza, membro del primo parlamento del Regno d'Italia , eletto come Deputato nel Collegio di Borgo San Donnino, l'attuale Fidenza e, successivamente, senatore a vita dal 1874. In altri termini egli rappresenta  per molti Italiani la somma di tutti quei simboli che li hanno guidati all'unificazione nazionale contro l'oppressione straniera.

venerdì 21 gennaio 2011

La Madonna che guarda


Oggi, 21 gennaio 2011 ore 17, presso la Sala Conferenze del Palazzo Vescovile di Fidenza il Vescovo di Fidenza e il Direttore del Museo Diocesano hanno presentano il restauro della Madonna col Bambino. L'affresco, proveniente dalla Chiesa di San Michele, risale ai secc. XIV-XV ed è ora nel Museo Diocesano.

domenica 16 gennaio 2011

La fontana di Piazza Garibaldi


L'iniziativa di Italia Nostra "ti piace Fidenza" presentava in due sezioni distinte immagini di "Fidenza bella" ed immagini di "Fidenza brutta". Ebbene la fontana della piazza era presente sia nell'una che nell'altra delle due sezioni. Cinquanta e cinquanta, ma l'esiguità del campione non permette certo un giudizio sulla popolarità del manufatto, monumento o arredo urbano.

sabato 8 gennaio 2011

La Fidenza sognata e la realizzazione di parcheggio pluripiano nell’area Guernika

Panorama dalla nuova terrazza-parcheggio di Piazza Garibaldi
Il programma dei lavori pubblici  2011 prevede la realizzazione di un parcheggio pluripiano nell’area Guernika, finanziabile con apporto di capitale privato. In questo modo, a dire il vero freddo e burocratico, viene annunciato l'ennesimo intervento nell'area compresa tra Piazza Garibaldi, la ferrovia e i Nuovi Terragli, vale a dire l'area della città più radicalmente trasformata in questi ultimi anni. Viene quindi a sparire completamente quel poco di verde che ancora fa memoria del cosiddetto Parco Guernika  che, realizzato negli anni cinquanta, avrebbe dovuto "scaricare urbanisticamente" la pesantezza degli edifici residenziali e di servizio tra Palazzo Porcellini e la ferrovia.

lunedì 3 gennaio 2011

Cattedrale di Fidenza: Ercole e il leone di Nemea


Nella facciata della Cattedrale di Fidenza a sinistra del protiro minore destro troviamo scolpita nella pietra  la scultura in rilievo raffigurante Ercole e il leone di Nemea che può essere datato XII o inizio XIII secolo.

sabato 1 gennaio 2011

Gli auguri dei reduci e delle associazioni combattentistiche

Presso la sede dell'Associazione Reduci di Piazza Pontida Gino Narseti ha rivolto ai reduci presenti, ai rappresentanti delle associazioni combattentistiche e alle autorità gli auguri d'inizio anno. Poche parole e molti ricordi un periodo ormai lontano ma sempre vivo nella memoria. Sembra che il tempo sia ancora fermo a quel triste 8 settembre 1943 in quei racconti che parlano del commilitone fucilato cento metri più in la o del giorno dopo, il 9 settembre, col sacrificio dei carristi.
C'è ancora chi si domanda che cosa sia veramente successo in quel giorno in cui lui fu preso e portato in Polonia o in Germania a lavoro coatto. Oggi queste commemorazioni sono l'occasione per ricordare, ma, a proposito di commemorazioni, c'è chi vorrebbe una celebrazione della ricorrenza del 8 settembre non inquinata da altre presenze che, tardivamente, si sono accorte che c'erano anche loro i reduci ed i combattenti nell'Italia del dopoguerra. 
Alla fine sono prevalsi gli auguri. L'Amministrazione era rappresentata dal Vicesindaco Stefano Tanzi e dagli assessori Marilena Pinazzini e Giuseppe Comerci. Un modo appropriato per iniziare l'anno del centocinquantesimo dell'Unità d'Italia in quelle stanze in cui il tricolore è ancora la Patria e l'inno nazionale è un inno non una suoneria. Un augurio particolare al decano dei reduci presenti, Ametrano Antonio, classe 1914 se non sbaglio.
Tre di questi reduci quest'anno, anzi in questo mese di gennaio, riceveranno la Medaglia d'Onore del Presidente della Repubblica come riconoscimento del periodo di prigionia