Pagine

sabato 1 ottobre 2011

“Sarvél e cör”

Franco Giordani tra Claretta Ferrarini e Gianni Raminzoni

“Sarvél e cör” è il titolo della bella, ironica e commovente pubblicazione di Franco Giordani, numero 49 dei quaderni fidentini, che è stato presentato sabato 24 settembre presso il Centro Culturale San Michele.

In tantissimi hanno voluto essere presenti a questo momento vero di cultura fidentina , alla scoperta, attraverso il dialetto borghigiano, delle radici della nostra storia e della nostra identità.
Dopo i saluti del Sindaco di Fidenza Mario Cantini e di Luigina Leurini per la Famiglia Fidentina, Franco Giordani ha spiegato i motivi che lo hanno spinto a scrivere un libro di preghiere, racconti e poesie in dialetto borghigiano.
“Quando si arriva ad una certa età – ha esordito Giordani – da pochi giorni sono 70, c’è la tentazione di volgersi al passato, di guardare al tempo vissuto, di ricordare gli avvenimenti trascorsi. Quindi noi di una certa età, ricordiamo pure il passato, facciamo memoria per figli e nipoti di avvenimenti, costumi, valori dei nostri tempi. Andando in una classe delle elementari dove c’era un mio nipote a “parlare dei giochi dei nonni”, la cosa che aveva sconvolto i ragazzi era stata che, ai nostri tempi, non esisteva la televisione. Ma cosa facevate tutto il giorno mi chiedevano i ragazzi? Avevo allora ricostruito per loro il “carro armato”, quel gioco che si faceva con il rocchetto in legno. Ne sono rimasti entusiasti! Ecco un altro valore: la manualità nella costruzione dei giochi. Un altro nipote affermava: Il nonno Franco non mi regala giocattoli li costruiamo insieme. Ecco allora il nostro compito: vivere da persone del nostro tempo che sanno usare il computer ma traghettare, anche con tecniche nuove, il secolo scorso, le nostre radici. Da qui il titolo di questo libretto “Sarvél e cör” che è anche il titolo di una poesiola che evidenza come intelligenza e sentimento possano e debbano convivere con una tradizione che può essere considerata banale. Lo stesso concetto viene espresso nella poesia autobiografica “Burgžán”: senza radici siamo in balia del tempo, senza un minimo di stabilità e senza basi per il futuro”.

Poc sarvél ma ad cör abòta (A.P.)

Claretta Ferrarini e Gianni Raminzoni hanno poi letto “Sarvél e cör”, “Lä cuncurensa” e “Gnolä in ûr”, con grande bravura e capacità di attrarre l’attenzione dei presenti. Il bello e il fascino dei racconti di Franco Giordani è che escono dal ricordo delle tradizioni per arrivare a lasciare nei presenti un vero e proprio momento di alta poesia cha sa coniugare l’ironia con la commozione e la nostalgia per un tempo, non troppo lontano dai giorni nostri, che però tanto ha ancora da insegnarci.
Lo stesso autore ha concluso il pomeriggio leggendo “Burgžán. e vogliamo un vero e proprio inno all’orgoglio di essere fidentini – borghigiani, che mai come oggi occorre ricordare e valorizzare.
In tantissimo hanno voluto farsi scrivere una dedica dall’autore che con pazienza ha lasciato scritto per tutti un pensiero, un ricordo e un ringraziamento .
Da segnalare che assieme al libro è allegato un CD dove sono letti tutti i testi della pubblicazione con le voci di Franco Giordani, Claretta Ferrarini e Gianni Raminzoni, il sottofondo delle musiche della Corale Santa Margherita, la cui registrazione è stata curata da “Doppia Traccia” di Gilberto Berzolla.
I proventi dalla vendita del libro saranno devoluti alle attività dell’associazione “dottor Bruno Mazzani” che opera presso l’Hospice di Fidenza nell’assistenza degli ospiti, della quale Franco Giordani è il Presidente.
Amedeo Tosi

Nessun commento:

Posta un commento