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domenica 12 maggio 2013

Noi del Novecento

Ecco come Claretta Ferrarini ha vissuto la giornata di ieri, poco più di cinque righe, bastano e nulla è da buttare:

"Quando, dopo essere riuscita ad aprirmi un varco tra l'oceano di folla che impegnava tutta la galleria e le stanze di Palazzo Bellotti, sono arrivata all'uscita che esplode su Via Romagnosi e Via Porro, mi sono riappacificata un tantino col mio Comune. Bellissima! Ricordi sopiti hanno deflagrato dentro il mio cuore e, tra un bicchiere e l'altro, tra un assaggio e l'altro del sontuoso banchetto,  j'ho cridè."Claretta Ferrarini

Quando i ricordi sembrano sbiaditi nel tempo basta un niente per riportarli alla luce, e se sei in una folla ti ritrovi pur sempre solo. 
Queste foto sono e resteranno sbiadite ma valgono un secolo, il Novecento di Piazza Duomo a Fidenza. 

Questo è il vecchio Palazzo Bellotti, è durato 
un secolo e non sempre in buona salute.


Questo luogo rimane, ha cambiato "lavoro" al momento giusto, non più una panetteria ma un bar con resort, il meccanico di biciclette nella piazzettagià da molto molto tempo si è trasferito in Palazzo Arzaghi (vedi prima foto), e da molto tempo ha chiuso anche lì.

Casa Davighi agli albori del presente secolo c'era ancora. 
Ma il suo futuro ormai era in altre mani. 

E mentre l'anno 2000 ci porta al nuovo millennio un
vuoto invade gli spazi di quello che era casa Davighi

1 commento:

  1. Hai trovato le fote della casa di Davighi!! Sei ineguagliabile, Ambrogio! L'edificio guardava ad Ovest di Fidenza e la porta di Davighi era in Via Romagnosi, ma vi poteva accedere attraverso in porticato di Piazza Duomo. All'ingresso, la famiglia Davighi aveva allestito una rivendita di frutta e verdura. Una botteguccia approntata nel corridoio di casa, con cassette di prodotti squisitamente di stagione. Ancor piccolissima, mia mamma mi mandava a comprare (abitavo davanti)èl tumachi il cui profumo resterà solo un lontano ricordo; èl riviòtt, di un tenero, di un dolce che mai mi è stato dato di assaporare avanti; i grügn da òrt da fèr cum j'öv còtt dür; i sparäž da fèr ändèr cul bütêr. E sapete dove i Davighi ricavavano parte dei loro prodotti? Da l'òrt äd Blòtt (Bellotti), proprio davanti la loro casa, dietro la mia; davanti all'uscita della galleria che ieri, ha visto tante autorità, tanta eleganza e tanto ben di Dio. Grazie Ambrogio.

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