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domenica 16 giugno 2013

Estrazione di idrocarburi nella località di Monte Ardone

La discarica di monte Ardone (2008)

Il Consigliere Provinciale Manfredo Pedroni, sempre attento al territorio ed alla tutela ambientale, raccoglie, presentando l'interrogazione che riportiamo sotto integralmente, le preoccupazioni dei comitati per la tutela dell'ambiente  dopo il via libera della Giunta regionale dell'Emilia Romagna alle trivelle nella zona del Monte Ardone nell'appennino parmense sul versante della val Taro fra Ramiola e Sala Baganza.

Segnalo l'articolo pubblicato da Parmaonline:


Il Consigliere provinciale Manfredo Pedroni
Parma , 15 giugno ’13

Al Presidente
dell’ Amministrazione Provinciale di PARMA
Dott. Vincenzo Bernazzoli

All’Assessore
Alla Difesa del Suolo
Dott. Ugo Danni

All’Assessore
All’Ambiente
Dott. Giancarlo Castellani

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA ED IN AULA

Oggetto: “ TRIVELLAZIONI MONTE ARDONE ”

Il sottoscritto consigliere Provinciale Manfredo Pedroni;

PREMESSO CHE
  1. la Giunta Regionale dell’Emilia Romagna il 13 maggio scorso ha concesso alla “Gas Plus Italiana Spa” l’autorizzazione ad eseguire la ricerca e la relativa estrazione di idrocarburi mediante perforazione nella località di Monte Ardone , nel comune di Fornovo;
  2. la presentazione dell’interrogazione presentata il 25 novembre 2011 avente l’oggetto: “Pozzi di Petrolio nel Parco dello Stirone” con conseguente sospensione di tale nefandezza ambientale, economica, produttrice di inquinamento visivo e olfattivo in contrasto con la vocazione agro – alimentare del nostro territorio di prodotti eccellenza;
  3. l’interrogazione presentata l’8 marzo 2013 avente l’oggetto: “Progetto trivellazioni area Sorbolo” questione ancora aperta, che attende risposte al consumo di territorio aghricolo, inquinamento ambientale e di zone in prossimità del fiume Po;
RISCONTRATA
  • la persistente volontà della Regione di perforare il territorio parmense, ricco per dono naturale di produzioni agricole di pregio, di attività industriali con prodotti agro-alimentari riconosciuti e che valorizzano l’intera Regione a livello mondiale, di prodotti riconosciuti a livelli internazionali con marchi “ DOC, DOP, IGP e BIOLOGICI;
  • che per la terza volta la Regione Emilia Romagna, sensibile alle richieste delle compagnie petrolifere, adotta provvedimenti in modo arrogante e autoritario senza che venga informata e consultata la popolazione interessata, dimostrando INSENSIBILITA’ DEMOCRATICA, fatto molto grave;
PREOCCUPATO
  1. per l’intera zona pedemontana, che ha al centro il comune di Fornovo Taro, tutt’ora sede di una discarica pericolosa per l’ambiente a testimonianza di errori progettuali che deturpano l’intero panorama in contrasto con le bellezze naturali e i prodotti alimentari eccellenti del territorio;
  2. del silenzio “assenso” ( a pensar male spesso ci si prende...) dell’Amministrazione Provinciale di Parma;
  3. dalla totale assenza di pubblicità del fatto, probabilmente per evitare che la popolazione venga informata e nascono polemiche e comitati spontanei di protesta. Solo ora si viene a sapere del progetto dalla stampa e della decisione assunta dalla Giunta Regionale senza nessun coinvolgimento;
  4. della mancata valutazione approfondita del “rischio sismico” (vedi terremoto del gennaio 2012) nei suddetti Comuni interessati dal progetto di installare impianti petroliferi e oleodotti per il trasporto del greggio eventualmente estratto,
  5. per l’ennesimo consumo di territorio agricolo minacciato da tale piano, terreno ora predisposto alla coltivazione del foraggio per la produzione del Parmigiano - Reggiano, terreno che verrebbe consumato da cementificazioni atte a piattaforme di perforazione, da nuove strade per il transito di autocarri in piena campagna, senza un preventivo riscontro di giacimenti “tecnicamente interessanti”;
  6. per l’inquinamento visivo costituito da eventuali impianti per la perforazione, che deturperebbero il paesaggio della nostra pianura;
  7. per l’eventuale inquinamento olfattivo che tali attività provocano, che disturberebbe oltre ai residenti, la presenza turistica storico – culturale – enogastronomica. Nella zona vi sono diversi stabilimenti di stagionatura del “ Prosciutto” prodotto tipico e caratteristico della provincia di Parma;
  8. dell’inquinamento dovuto all'incremento del traffico stradale costituito da autocarri e macchinari vari per le perforazioni;
  9. dal fatto che, invece di incentivare la ricerca e lo sviluppo di energie pulite e rinnovabili, si incentivino ancora, investimenti in energie di origine fossile che, oltre a essere anacronistici, portano a indubbi e facilmente verificabili danni ambientali, in un territorio come il nostro, densamente popolato e ricco di criticità sismiche, idrico - geologiche e al tempo stesso ricco di storia, arte, cultura e produzioni enogastronomiche che tutto il mondo ci invidia;
  10. dal fatto che, come è facilmente verificabile che in casi analoghi, i vantaggi di questo tipo di attività sono riservati soltanto alle società-imprese di perforazione, che acquisiscono i diritti di estrazione, mentre per le popolazioni coinvolte si hanno solo evidenti disagi
CHIEDO
  1. all’Amministrazione Provinciale se è a conoscenza di tale progetto di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi autorizzato dalla Regione Emilia Romagna da effettuarsi nel nostro territorio: “Monte Ardone” e in caso affermativo, di giustificare la mancata informazione ai cittadini oltre a questo Consiglio;
  2. se l’Amministrazione Provinciale è intenzionata ad assumere iniziative, per presentare osservazioni a tutela e impedire le eventuali violenze al nostro territorio , salvaguardandolo da inimmaginabili ed irreparabili danni economici, ambientali e di immagine.


Il Consigliere Provinciale Manfredo Pedroni

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