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lunedì 8 luglio 2013

“La ‘cartolina’ non si tocca”


In margine all'incontro del 3 luglio avente per argomento la presunta intenzione dell'Amministrazione a procedere con interventi urbanistici attorno alla collina di Cabriolo il Mattino di Parma riassume le conclusioni in un articolo di Alessandro Merlini proponendo anche alcune delle mappe proiettate durante l'incontro.


Di ALESSANDRO MERLINI

«Solo dopo che l’ultimo albero sarà stato abbattuto…
Solo dopo che l’ultimo fiume sarà stato inquinato…
Solo dopo che l’ultimo pesce sarà stato pescato…
Solo allora scoprirai che i soldi non si possono mangiare». (profezia indiana)

Potrebbero sorgere delle villette nell’area compresa tra il sentiero della Madonnina del Muro (d’la Madunena dal Mur come la conoscono i fidentini) e lo stradello che porta alla chiesetta del Cabriolo.
È uno degli ultimi baluardi di verde rimasto in una Fidenza sempre più urbanizzata, grigia, cementificata. Che sia l’effetto della crescente globalizzazione o della volontà politica della precedente giunta; poco interessa al gruppo formatosi ad hoc «Gli amici del Cabriolo». Il gruppo fa parte del forum nazionale «Salviamo il Paesaggio» costituito da associazioni, movimenti e gruppi spontanei che tentano di salvaguardare l’ambiente.
CANTINI: «LA PIANA DI CABRIOLO DEVE RIMANERE INTATTA» – La costruzione è infatti, permessa da una delibera del 2001 della giunta Tedeschi che la giunta Cantini ha prorogato nel novembre scorso. «Quello che finora non è emerso – precisa il sindaco Mario Cantini – è che nella proroga tecnica, abbiamo inserito elementi per rinegoziare con il proprietario, al fine di lasciare intatta la piana del Cabriolo. Noi non autorizzeremo mai nessuna costruzione lì. È il mio obiettivo e farò tutto il possibile per raggiungerlo, dovremo essere bravi a rinegoziare». Le questioni burocratiche sembrano però, essere estranee ai 500 fidentini che hanno aderito, in poco più di una settimana (ma continuerà ancora per un mese), alla raccolta firme indetta dal gruppo che ha allestito un banchetto in via Caduti di Cefalonia. Si apre così l’ennesima battaglia contro le ruspe che, stavolta, si chiama «Giù le mani dal Cabriolo». L’area in questione è particolarmente apprezzata da tutti gli amanti del jogging, degli sport di squadra e dell’aria aperta in generale che, nei week-end o alla sera, affollano il sentiero ed il viale dei gelsi con la complicità del paesaggio e del fresco.
QUELLA CHIESA SULLA COLLINA - A dare a tutta la zona una valenza non solo ambientale ma anche storica e archeologica è la presenza della vicina via Francigena (che conduceva alle tre principali mete religiose cristiane dell’epoca medievale: Santiago de Compostela, Roma e Gerusalemme).
Inoltre, proprio sulla sommità della collina, lambita dal Rovacchia, sorge «un antichissimo insediamento, già esistente prima ancora di diventare chiesa (dedicata a S. Tommaso Becket) e commenda templare nel secolo XII e poi gerosolimitana a partire dall’inizio del Trecento – illustra il prof. Mino Ponzi membro del gruppo – un complesso architettonico di grande fascino che rappresenta il punto appenninico più vicino al lungo tratto dell’antica Aemilia (via Emilia).
«Questo insediamento è inserito in un contesto agricolo pervenuto a noi ancora intatto: è quanto rimane delle unità poderali amministrate prima dall’Ordine del Tempio. Qua il tempo è come se si fosse fermato. Inserire un elemento di modernità, anche una sola villetta, è uno sfregio irrimediabile».
«I PIU’ NON SANNO NULLA DEL DESTINO URBANISTICO DEL TERRITORIO» – «Stando due giorni sulla strada di Tabiano con il banchetto, abbiamo capito che i più non sanno nulla del destino urbanistico del territorio in cui vivono», constata Ivano Sartori uno dei membri de «Gli Amici di Cabriolo». «Gli atti sono sì formalmente pubblici, ma scritti con un linguaggio cifrato, da addetti ai lavori, che li rende incomprensibili. Poi da un giorno all’altro abbattono Villa Panini o sorgono i Nuovi Terragli e a quel punto non puoi più farci niente. Ecco noi cerchiamo di informare i nostri concittadini prima che questo accada. Senza illuderci di fermare le ruspe. Ma non è detto che prima o poi non ci si riesca. Possiamo perdere tante battaglie, ma basterà vincerne una per giustificare quanto facciamo. Perché lo facciamo? Per difendere qualcosa che ci è caro. Per non farci prendere in giro dal potere e dai suoi miracolati. Sono motivazioni che a noi bastano».
L’INCONTRO CON LA GIUNTA: «LA QUESTIONE IN SOPRINTENDENZA» – Mercoledì 3 luglio, alle 21 presso le Orsoline, si è svolto un incontro con i cittadini sull’argomento e «sindaco e direttore dell’ufficio tecnico hanno soprattutto riconosciuto la necessità di coinvolgere nella tutela ambientale di Cabriolo la Soprintendenza, la Regione e la Provincia, affinché l’intera area, ossia il triangolo compreso tra la strada per Tabiano e Santa Margherita e l’attuale circonvallazione a sud, sia adeguatamente tutelato con l’istituzione di un apposito vincolo paesaggistico e ambientale. Contiamo perciò su dette autorità perché si arrivi presto a tale risultato», ha illustrato soddisfatto il prof. Mino Ponzi.
«Era giusto incontrare la volontà dei miei cittadini raccogliendo la loro istanza. La “cartolina” di Cabriolo non si tocca», ha concluso Cantini usando una frase ripresa dalla campagna di sensibilizzazione degli «Amici». Adesso «l’esercito dei 500» attende con ansia il vincolo ambientale.


Per avere un’idea di come è progredita l’espansione urbanistica di Fidenza dal Medioevo ad oggi:

Il centro storico in rosso e i confini della città alla fine della guerra

In giallo i limiti dell'espansione urbana nel 1976

In celeste la situazione al 2003 e, in arancione, il limite urbano al 2006

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