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sabato 5 ottobre 2013

Mario Alfieri, pittore

Il pittore Mario Alfieri accanto alla sua opera
Si avvicina cautamente Mario Alfieri alla figura del Xsto e, più che figurarlo, lo "prefigura" rifacendosi al poeta latino Virgilio che nella IV Egloga delle Bucoliche "racconta dell'arrivo di un misterioso fanciullo e di una nuova età dell'oro, un tempo mitico di prosperità ed abbondanza. I copisti cristiani videro nella nascita di un "bambino divino" la figura di Gesù Cristo.".  
Una profezia quindi che Mario Alfieri fa sua nel dipinto, un olio su tela di 65X85 cm datato 2010, che ha proposto nella mostra, inaugurata oggi presso la Chiesa di san Giorgio Martire a Fidenza, "Cristo, Figlio di Dio". Annota infatti Mario Alfieri nel dipinto stesso la frase; "... su tutta la terra fioriranno le generazioni dell'oro ... " ed aggiunge "dalla IV Egloga di Virgilio".

Nel prendere per mano Mario Alfieri Virgilio l'ha forse condotto "fuori tema"? Virgilio, che ha accompagnato Dante nell'insidioso mondo dell'aldilà con tanta sicurezza, non ha fatto questo ed il quadro, il primo a destra entrando nello spazio mostra, è sotto i nostri occhi e da una sensazione di pace. 
Si sbaglia se si vuol caricare questo lavoro di un eccesso intellettuale, anzi, conoscendo certi meccanismi, credo che, nel momento stesso in cui il tema della mostra gli veniva detto, Mario abbia pensato a questo suo lavoro di tre anni prima.
Sono grato a Mario, che ho conosciuto 60 anni fa, io garzone elettricista lui imbianchino in quei locali che poi diventeranno, col tempo, Sala Guido Rossa, di aver aver avuto l'occasione di parlare di un suo quadro nel contesto di una bella iniziativa come è questa esposizione tematica.
Un piccolo mistero non nuoce, lo chiarirò con lui, e riguarda la data del quadro.
(A.P.)
Citazioni da Catalogo Mostra
 
Il pittore Mario Alfieri con Aldo Magnani, suo estimatore.


 MARIO ALFIERI Nasce il 16 maggio 1931 a S.Piero a Sieve (FI) da Vittorio e da Lina Cresci, primo di quattro fratelli. Nel 1935 la famiglia si trasferisce a Fidenza e qui Mario, fin dalla scuola elementare, manifesta la passione per il disegno: semplici fogli a quadretti colorati che ritraggono figure e paesaggi, ma che rivelano già una notevole predisposizione.
Grazie a un imbianchino impara a dipingere e i consensi che raccoglie lo spingono a continuare, ma sempre come autodidatta: non frequenterà mai né Accademie né scuole di specializzazione. Continuerà infatti a lavorare normalmente passando da un mestiere all'altro e si dedicherà alla pittura solo nel tempo libero. Si interessa anche a soggetti sacri. In memoria del catechismo di Pio X dal suo pennello esce uno splendido ritratto di papa Sarto che il suo coetaneo e grande estimatore Aldo Magnani gli chiederà di donare alla Cattedrale. Alla città di Fidenza e ai suoi luoghi caratteristici dedica le energie migliori. Lo si vede già nel 1970, quando - nell'ambito di un'iniziativa promossa da Italia Nostra dal titolo "Il romanico muore" - renderà omaggio ai bassorilievi antelamici posti sulla facciata del Duomo. Nel 1979, sui "Quaderni Fidentini" diretti da don Temistocle Corradi, accompagna le "Nuove poesie" di don Amos Aimi, mentre nella chiesa di Fornio partecipa alla mostra dal titolo: "S.Lorenzo e la carità", inaugurata dall'allora vicario generale mons. Aldo Aimi. Nel 1985, in occasione della sua "personale", riceve un'importante attestazione da parte del Vescovo di Fidenza, mons. Mario Zanchin. Nella sua attività di pittore vanno ricordati inoltre il 1993 (una mostra delle sue opere in S.Michele nell'ambito delle celebrazioni per il XVII centenario del martirio di S.Donnino) e il 2001, l'anno in cui ricorre il IV centenario della Diocesi di Fidenza. In tale occasione presenta per la prima volta al pubblico il risultato di un lavoro da certo sino portato a termine insieme all'amico Piergiorgio Boselli, che ha curato la documentazione fotografica: si tratta di oltre 900 immagini di maestà miniate con delicati colori a olio.


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