Pagine

giovedì 12 dicembre 2013

Responsio alla quaestio di China65: miserere mei


Responsio alla quaestio di China65

Mio carissimo China65, avrai senz'altro capito che le mie opinioni sono centrifughe e centripete, ossia di provenienza e di riferimento squisitamente autobiografico, come del resto tutto quanto pensiamo, diciamo e scriviamo: siamo degli egotici ed  egocentrici impenitenti, a volta persino egoisti. Nel caso specifico, ci ho aggiunto anche una buona dose di narcisismo.  
Parantropo  Bùrgensis"
Non credo, se non idealmente, alla fraternità, all'uguaglianza ed alla libertà. Non mi sento fratello e nemmeno uguale a certi parantropi ed antropoidi, che girano per le strade di Fidenza, d’Italia e del mondo; non sono mai stato libero, perché, se ci va bene, ci permettono, i nostri governanti,  il privilegio di stare entro gabbiette, d’oro o di metallo arrugginito, a seconda del nostro ceto e censo. 
Io ti posso confermare, e ti prego di credermi, –te lo giuro e te lo spergiuro, con la testa contro il muro, ecc...- che, per tutta la vita, mi sono sentito un diverso, uno cui, di continuo, amici, conoscenti, parenti e colleghi, ripetevano che ero "strano", che ha il medesimo etimo di "estraneo", un apolide del consorzio umano, dell'umana società.  
Ma non l’ho mai fatto di proposito, per farmi notare quale speciale ed unico, se non raro.  Un mio collega campano, interrogato sull’argomento, mi rispose, gravemente: Frangé, sì, tu ‘ssì shtrano, ‘na gifra!”. In campo lavorativo e sentimentale, sono sempre stato oggetto, anche hic et nunc, di invidie e gelosie inspiegabili, forse proprio perché strano, diverso, e chissà, anche un gradino al di sopra di altri che mi stavano attorno; e questo senza che io mai abbia fatto la ruota di pavone, per vantarmi di certe mie anche minime superiorità culturali ed intellettuali, cui tengo tanto, ma che mi guardo bene dall'ostentare. Scrivo bene, ad esempio, e ciò fa fuoriuscire, da ogni poro, bile altra e velenosa dai pori tutti di molta gente. 
La normalità è una malefica, ristretta, striminzita striscia di terreno infido, su cui troppa gente cammina ed avanza, per la vita, odiando chi prende altri sentieri, strade, autostrade. 
Mi sento un arricchito dissociato e dissociante. Non appartengo a nessun partito, movimento, associazione, opero entro una fede cristiana mia propria, basata sui precetti evangelici, evito la cosiddetta Tradizione, le messe, i tridui, le novene, là dove  finti credenti biascicano orazioni, preci e giaculatorie, pensando ad altro, nel contempo. 
Non frequento oratori, sagrestie, vescovadi, per baciare tonache e clergyman, non mangio ostie tre volte al dì, prego, in fondo alla chiesa dei frati, in silenzio, sentendomi un granello di polvere, rivolto al mio grande fratello barbuto, Gesù Cristo, ben sapendo che, dopo 68 anni dei soliti peccati che commetto, deve avere, nei miei confronti, una pazienza veramente divina ed infinita. 
Mangio discretamente, bevo poco, scrivo troppo; non dico mai Figa!,  ogni tre parole, come d'uso ed abuso, qui, a Bùragh; Miserere mei, China, se sono stato troppo prolisso e loquace!  Come gli attori della Commedia dell'Arte, nel finale, ti chiedo perdono.
Franco Bifani

6 commenti:

  1. Caro profesore, io ci avevo fatto la risposta ma se la è mangiata quando ci ho schiacciato l'anteprima. Allora, visto che nel fratempo ci è andata via l'ispirasione, la rimando alla prossima, solo ci tenevo per dircelo che io in latino non ci ho fatto mica nulla. Ma lei che sa che ci ho l'ostico per via del lattino (che da piccolo mi portava la bottiglia di vetro) dicevo che lei insiste e mi sa che lo fa a posta che dopo mi da mica un bel voto. Di comunque ci chiedevo se mi fa le ripetissioni che ierlaltro mi han detto del LESSICO e io ci ho rimandato che mi piace con la SALSICA e poi invece era tutta un altra roba. Adesso che mi ci scrive su quel foglio digitale di qua alora ci avrò la maniera di rileggerla con piacere (almeno le prime due righe che dopo ci ho il mal di testa), perchè da l'altra parte di invece non ci vado mica. Il suo fedele (mica tanto) derelitto allievo GALLO DI CASTIONE

    RispondiElimina
  2. China65, non mi fare anche tu la Giovanna Galli o Carlo Fetonti, che si icazzano di brutto, quando scrivo due parole in latino; tu conosci altre nozioni, probabilmente molto più utili del latinorum, che io, invece ignoro del tutto, per cui siamo pari. Non è che ho capito ,molto della tua risposta, peché è intorcinata entro un lessico misto, di manzo,, cappone, gallina, testina di vitello: Lo zampone ce lo aggiungo poi, mica troppo, però, perché è pesantuccio. China, forse tu non le hai mai conosciute, ma sono ben altro da me le persone che, anche non avendone le qualità, si danno tante di quelle arie, da sconfiggere uno tsunami, solo per aver fatto il Classico e dintorni. Io mi adatto, senza alcuna fatica, a parlare con chiunque, anzi, preferisco le persone schiette, sincere, semplici, che, se anche ignorano il latino, mi possono dare lezioni di vita, per aver vissuto esperienze ben più importanti che non le letture di Cesare, Cicerone e Senofonte. Ti potrà suonare strano,ma io rimango basito di fronte alla perizia di chi, al contrario di me, sa usare mani e mente per fare cose che io, assolutamente, non riesco nemmeno ad iniziare. Intendo dire l'idraulico, l'elettricista, l'imbianchino, il falegnamen, cui io debbo ricorrere, ogni tanto, perché sono privo di manualità e non sono capace nemmeno di piantare un chiodo nel muro o di avvitare una vite in un pezzo di legno. Unicuique suum, ad ognuo il suo; ed ognuno è degno del massimo rispetto, che sappia od ignori il latino ed il greco, FIGA!

    RispondiElimina
  3. Dear Biffo, per via del casomai che non avessi inteso la sottile ironia e il velato sarcasmo che ho usato per condire il lessico, allora te lo traduco cammin facendo, anzi post scrivendo. I tuoi scritti son interessanti e hanno l'indubbio vantaggio di non alzare ne la glicemia ne il colesterolo, tuttavia (di solito c'è il però, variazione sul tema) ritengo che l'utilizzo del latino sia desueto. Quando non intendo completamente però cosa significa copio ed incollo su google, che mi traduce immediatamente la "lingua morta". Inutile dire che preferisco quella di manzo, brasata o bollita (in questo caso accompagnata ovviamente da salsa verde o salsa rossa) come lingua morta, ma è indubbio che nel latino ci son le radici del nostro volgo e che conoscerlo ti dà maggiore capacità lessicale (e ridaiie). Poi suona bene e permette a tutti di far citazzioni colte, e a tal proposito te ne ricordo alcune famose di due grandissimi presidenti di calcio ante litteram , molto prima dell' attuale Lotito che sfoggia spesso le sue citazzioni. latinesche.Massimino del Catania scese negli spogliatoi nell'intervallo per rincuorare la squadra che stava perdendo. La sua mitica frase "non preoccupatevi ragazzi, sine qua non, siamo qua noi". e ancora Anconetani con il suo "Fiat lux, faccia lei". Come leggi, caro Biffo, una citazione latina non si può negare a nessuno. Allorquando fosse che,ma non credo proprio, non soffro molto della tua cultura, son più invidioso della coltura magistrale dell'orto ed Franco ad Perasol (e qui mi insegna la Claretta) pur conscio del Socratico So di non sapere.

    RispondiElimina
  4. Caro China65,inizio la controrisposta ab ovo e absit iniuria verbis; scrivo qualche rara citazione in latino, ma non voglio esagerare, nemo ad impossibilia tenetur, quindi, evito di buttarne giù ad libitum. Nel tuo disprezzo pr il latino, adgnosco veteris vestigia flammae. Ed allora, China, amen tibi dico, aperto pectore, usando l'aurea mediocritas, così, brevi manu, che ritenere che il latino sia una lingua morta è un errore gravissimo; esso si è trasformato nella nostra lingua e negli innumerevoli dialetti che la variegano, da millenni, ed anche in tutte le lingue romanze.. Inoltre, la civltà latina non è solo fatta di regole grammaticali e sintattiche desuete, ma è una delle maggiori, se non la maggiore, del mondo, finora. La rispettano in tutti i paesi, solo qui in Italia viene disprezzata. E ciò è per me un casus belli. De facto, de iure, de nomine e de re, il latino vive ancora, Deo gratisa, ma ti perdono, errare humanum est.Detto inter nos, mala tempora currunt, se ci mettiamo a considerare il latino, come scrivi tu, solo per citazioni dotte. Vuoi forse, che io, obtorto collo, neghi la mia cultura? Non possumus! Ora, pro bono pacis, ti saluto affettuosamente, ma , nel contempo ti chiedo. China, quousque tandem abutere patientia nostra?

    RispondiElimina
  5. Sembra che i popoli dell est si siano persi e stan cercando la strada e che sian di conseguenza un popolo errante. Se deo gratisa come pare è un imprecazione peccaminosa vuol dire che ti ho fatto arrabbiare , anche se non e un caso dei belli che siano anche vanitosi. Non prendertela , non disprezzo il latino , solo volevo infiammarti le vesta per illuminarti di immenso

    RispondiElimina
  6. China, ma pecrhé avrei dovuto arrabbiarmi, non ti capisco; mi ritiene così stupido? Non mi abbiglio con le vesti impregnate di zolfo e pece, che i bravi pretini post-tridentini facevano indossare ai cosiddetti eretici, perché bruciassero meglio.

    RispondiElimina