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domenica 25 maggio 2014

Ädèssa a vüätar


Ädèssa a vüätar


2 commenti:

  1. Le persone che mi meravigliano e che mi inducono a pensare, con dolore, sono LE DONNE che dicono di non presentarsi alle urne, perché non vogliono votare in quanto "stanche e disgustate". "Da che cosa?" Chiedo loro. Non riescono a spiegarlo, se non con frasi fatte, trite e ritrite. Lo sanno, esse DONNE, che per dar loro il diritto di voto, molte altre DONNE, sono state imprigionate, torturate e hanno perso la vita? Il mio stupore non si limita alla loro insufficiente giustificazione, perché attraverso un giocoso sondaggio, fatto con amiche intelligenti, le chiose delle loro misere arringhe, sono state (in sintesi): "Io vado al mare.../ capirai... è la prima volta che un uomo mi invita ad andare con lui alle isole.../ devo andare in Egitto.../ sono ad un pranzo di classe a La Spezia.../ accompagno mia figlia a Roma per un'audizione di "veline".../ sono l'organizzatrice di "Tre Giorni a Parigi" e torno Lunedì sera. Ne avessimo sentita una dire: "Per 24 ore sono all'Ospedale ad assistere un'amica, per permettere ai suo congiunti di riposarsi un po'". Mîa vüna. Sòja me?

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  2. Clary, hai ragione quando ricordi che tante donne sono morte ammazzate dai nazifascisti, per donarci il regalo incommensurabile del voto libero. Ma ce ne sono state anche altre, specie negli ultimi vent'anni, della qualità di Santanchè, Minetti, Biancofiore e simili, insieme ad una schiera infinita di maschietti parlamentari, che veramente hanno tolto al 30% degli italiani la voglio di andare a votare. E non certo per i motivi futili, beceri e melensi espressi dalle signore da te ascoltate.

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