mercoledì 25 giugno 2014

“Cittadini fra i cittadini” il messaggio di Amedeo Tosi Presidente del Consiglio Comunale

Amedeo Tosi a destra nella foto con il Sindaco Andrea Massari
e con il Vice Sindaco Alessia Gruzza
Riportiamo il testo integrale del messaggio che Amedeo Tosi ha rivolto ai consiglieri ed ai cittadini subito dopo la sua elezione alla carica di Presidente del Consiglio Comunale di Fidenza. L'elezione con voto unanime è avvenuta lunedì 24 giugno 2014 nella Sala Consiliare del palazzo comunale di Fidenza. 


Ringrazio in primo luogo tutti i Consiglieri per la fiducia che mi avete accordato.
Vi chiedo alcuni minuti di attenzione.
Oggi inizia un nuovo cammino per noi e per i cittadini di Fidenza che da questa sera amministriamo nel pieno delle nostre funzioni.
E’ un momento molto importante, unico in questo mandato, che potremmo definire nel suo insieme “solenne”.
Per questo vorrei estendere a tutti voi alcune riflessioni che da alcuni giorni medito nel mio intimo.
In queste ultime settimane abbiamo parlato ai nostri concittadini nella veste di candidati ascoltando i loro bisogni e le loro aspettative, proponendo loro progetti, idee, interventi e nuove attività con l’ottimismo e la speranza di costruire una città migliore perseguendo la ricerca del bene comune.
Credo che la definizione più chiara di cosa si intenda per “bene comune” l’abbia data il Card. Carlo Maria Martini nel suo libro “Viaggio nel vocabolario dell’etica”, inquadrandola come: “l’insieme delle condizioni di vita di una società, che favoriscono il benessere e il progresso umano di tutti i cittadini”.
Bene comune è la democrazia e tutte le condizioni e azioni che promuovono il progresso culturale, spirituale, morale ed economico di tutti: nessuno escluso.
Questo è il nostro obiettivo.
Papa Francesco al punto 239 dell’Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium ritorna sul concetto di bene comune attualizzandolo con queste parole: “E’ tempo di sapere come progettare, in una cultura che privilegi il dialogo come forma di incontro (...). L’autore principale, il soggetto storico di questo processo, è la gente e le sua cultura, non una classe, una frazione, un gruppo, un’élite. Non abbiamo bisogno di un progetto di pochi indirizzato a pochi, o di una minoranza illuminata o testimoniale che si appropri di un sentimento collettivo. Si tratta di un accordo per vivere insieme, di un patto sociale e culturale”.
Questa riflessione sembra dirci che la storia di un popolo o di una comunità non si riduce ai personaggi che ne diventano protagonisti, ma deve essere scritta da quella che lui definisce la “gente” che con la sua cultura, sensibilità e aspettative chiede di essere riconosciuta come soggetto promotore della propria storia.
La necessità dunque di un “patto sociale e culturale” diventa la base di un “accordo” per vivere insieme.
Come rappresentanti eletti dai cittadini, siamo chiamati a scrivere giorno per giorno questo “patto sociale e culturale”, lavorando tutti per la sua realizzazione, nel reciproco rispetto.
Umberto Terracini, Presidente dell’Assemblea che ha proclamato il risultato finale sul testo della Carta Costituzionale ha detto: “L’Assemblea ha pensato e redatto la Costituzione come un solenne patto di amicizia e fraternità di tutto il popolo italiano, cui essa lo affida perché se ne faccia custode severo e disciplinato realizzatore. E noi stessi, onorevoli deputati, colleghi cari e fedeli di lunghe e degne fatiche, (….) diveniamo i più fedeli e rigidi servitori. Cittadini fra i cittadini”.
Poco dopo Alcide De Gasperi si dirà certo che questa legge fondamentale “durerà a lungo e forse non finirà mai”. Su quella Costituzione ha giurato poco fa il nostro Sindaco.
Tutti noi quindi, “Cittadini fra i cittadini”, siamo custodi del “patto sociale e culturale”, che lo Statuto del Comune suggella, e siamo chiamati a rinnovarlo mettendo le persone al centro di questo nobile e fondamentale obiettivo.
Questo significa per noi fare della “persona” e delle relazioni che la costituiscono la misura delle nostre azioni avendo la forza di ricondurre tutto alla ricerca del bene comune.
Pertanto ogni funzione e istituzione, come questo Consiglio Comunale, solo se esercita pienamente il suo mandato, pur riconoscendone i limiti, può diventare servizio autentico alla comunità.
Come Presidente di tutti voi per questo mi impegno.
Perché questi anni non risultino alla fine un’occasione perduta o non pienamente colta, lavoriamo tutti nel rispetto reciproco e con la maggior armonia possibile, ponendoci innanzitutto in un’ottica di ascolto sia verso i cittadini che fra di noi.
Troveremo solo così le giuste risposte ai bisogni degli abitanti di Fidenza ad iniziare dal tema del lavoro vera emergenza del nostro tempo.
Conoscendo la qualità delle persone che amministrano oggi Fidenza, ad iniziare dal Sindaco, dalla Giunta e da questo Consiglio Comunale, sono convinto che, se in tanti, seppur nella diversità, ci mettiamo insieme a lavorare in questa direzione, qualcosa di positivo si realizzerà.
Certo resteranno problemi, difficoltà e defezioni, però molto avverrà e l’alba del nostro futuro si presenterà per i nostri figli più calda e amica.
Grazie per avermi ascoltato e buon lavoro a tutti.

Fidenza, 24 giugno 2014

Amedeo Tosi



Nota: Amedeo Tosi ha 46 anni, sposato e padre di due figli. Esercita la sua attività professionale in una grande azienda del settore alimentare occupandomi della tutela dell’ambiente e della sicurezza ed igiene degli ambienti di lavoro in più realtà produttive su tutto il territorio nazionale. Dal 1995 al 2004 ha ricoperto il ruolo di assessore all'ambiente e alla protezione civile del Comune di Fidenza, promuovendo in particolare l’avvio della bonifica dei siti inquinati, l’introduzione della raccolta differenziata con l’innovativo sistema denominato porta a porta e l’organizzazione della protezione civile a livello sia locale che comprensoriale. 

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