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venerdì 11 luglio 2014

Il Sindaco al Collegio dei Gesuiti

Ponendo la dovuta attenzione alla sua città Andrea Massari è incappato in Via Berenini nell'ingresso  principale del Collegio dei Gesuiti e, dimenticando un attimo di essere il Sindaco della città, è uscito sul web, con questa espressione:
"Così non va bene. Ora spero si provveda. Ma perché arrivare sempre dopo?".
Alla sua vista l'ingresso di rappresentanza del palazzo si presentava infatti così:


Reazione sacrosanta, attesa da lunghissimo tempo, ma chi mai ricorda ancora com'era?
Nel 2011 già segnalavo la situazione pubblicando, corredandola di foto che riprendevano le parti più deteriorate visibili, una breve nota firmata dall'amico Pignolo (borghigiano DOC):


Ecco la situazione di degrado delle basi del portale di Palazzo Gesuiti.
Pignolo vi passò davanti e non credette ai suoi occhi.
Come si può lasciare una situazione del genere là dove passa tanta gente in continuazione per la presenza dell'Ausl e di Associazioni varie tra cui l'Unitre molto frequentata?
Un saluto da Pignolo
Marzo 2011

N.B.: questa situazione, che data ormai da una generazione, sembra resistere anche ai cambiamenti  politici.







Non vi furono reazioni, come non vi furono alle altre successive segnalazioni che seguivano ad altrettanti sopralluoghi:

Di seguito le immagini più recenti del nostro archivio sull'argomento, niente di nuovo, possiamo dire da vent'anni almeno, se non il mutare rapido delle stagioni atmosferiche ed i cambi alla guida del Comune.
Ma ora Andrea Massari nuovo Sindaco non ha alibi, la denuncia che abbiamo riportato all'inizio l'ha lanciata lui. 




2 commenti:

  1. Invito il Neo-Sindaco a provare a passare dall'ingresso posteriore, quello che dà sul cortile alberato di fianco al Pensionato-Albergo; sembra di passare per un luogo bombardato da meteoriti, che si trasforma, dopo le piogge, per giorni e giorni, in un acquitrino, costellato da ameni laghetti preappenninici, profondi una spanna e più. Se poi ci dovesse arrivare con la sua auto, Massari lancerebbe al Cielo bestemmioni ed improperi, pensando a come riduce ammortizzatori e sospensioni. Chi poi percorre quel tratto maledetto con bastoni, stampelle e carrozzina, è coatto all'uso ed abuso di un turpiloquio violento, indirizzato a chi di dovere, che mai pensa a rendere decoroso e percorribile la zona, frequentata da gente che va al CUP o a sottoporsi ad analisi cliniche ematiche ed urologiche. Bisogna sempre considerare non solo il lato A, ma anche quello B, come nella barzelletta della mela di Silvio da Arcore.

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  2. Perché nessuno l'ha fatto prima, come nessuno ha impedito prima al cemento di invadere la città, distruggendone la storia e i suoi monumenti più belli e significativi. La speranza è l'ultima a morire, quidi speriamo che qualcuno salvi anche palazzo Arzaghi, prima che ne resti solo un ricordo nostalgico.
    Altrimenti a cosa servono le Terre Verdiane? Sono solo uno spot?

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