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giovedì 18 settembre 2014

A che punto è il piazzale della stazione?

Paziente l'orologio non sembra toccato dai cambiamenti "epocali" che in tempi di grandezza hanno ridisegnato la piazza. Gli mancano forse i venti taxi, le corriere, gli alberi i pesciolini rossi della modesta fontana, senz'altro gli mancano gli sguardi della gente. Gli piaceva ricordare alla gente che il treno tra poco sarebbe arrivato e partito: occorre affrettarsi!. Le biciclette nel loro provvisorio non fanno vita e presto anche loro verranno inghiottite dal modernissimo bicipark. 
I lavori dopo dieci e più anni, "tendono" a finire, manca sempre qualcosa, il più è fatto, qualcuno dice "il peggio è fatto", ma anche questa è diventata una frase abusata, come la replica "ma te la ricordi una volta la piazza". Tante cartoline sono uscite dai cassetti e pubblicate sul web che ormai è facile ricordare ma indietro non si torna e avanti è sempre più difficile andare.
Gli alberi mancano, anche a noi. Li avevano promessi, ma non nei vasi, sembrano candele spente. Avranno la forza di crescere? 
A questo non pensa l'unico personaggio che, uscito soddisfatto dall'area dei gabinetti della stazione, attraversa la piazza senza guardare le torri. 


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