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sabato 13 dicembre 2014

Di Vittorio: nessuna certezza


Si prospetta un Natale amaro per molti a Fidenza 

Dai documenti esaminati dal giudice sono emersi comportamenti gravi da parte degli amministratori della cooperativa negli anni fra 2007 e 2012, con un buco nascosto di 19 milioni di euro (LEGGI QUI).
I documenti sono già stati inviati alla procura per ulteriori approfondimenti, per verificare eventuali profili penali. 

Il commissario Paolo Capretti non può quindi far altro che chiedere il ritiro del concordato. 


Ieri, venerdì 12 dicembre, in Tribunale, la richiesta è stata di fallimento, sia per la Di Vittorio che per la Polis. 

In caso di fallimento in discussione potrebbero esserci gli ultimi 14 anni

Manca ancora la sentenza del giudice, attesa nelle prossime settimane.

Cauto il giudizio della Gazzetta che tuttavia, precedendo anche il Sindaco, ci informa dello slittamento della convocazione del Consiglio Comunale straordinario sulla situazione Di Vittorio. Convocazione da tempo richiesta dalle opposizioni consiliari e recentemente promesso dal Sindaco Andrea Massari.
Ecco come la Gazzetta informa del rinvio:



Ritorna poi la Gazzetta sulla notizia, ancora priva dei dovuti riscontri, circa le conseguenze sui bilanci comunali della revoca del concordato. Questa informazione riprende pari pari quanto detto alcune settimane fa dai Sindaci interessati.



Diventa estremamente urgente che sia fatta chiarezza sull'onere che il Comune
 di Fidenza dovrebbe affrontare nel caso di fallimento della cooperativa Di Vittorio.




9 commenti:

  1. I conti della Di Vittorio sono fuori equilibrio da ben prima del 2007. Il sindaco si fa bello per il fatto che non è più amministratore di di vittorio dal 2006...
    Il commissario non ha motivo di andare oltre il 2007 visto che sono anni fiscalmente in prescrizione.
    Ma i bilanci della coop sono in gravissimo disequilibrio da molto prima di certo già a inizio anni 2000.
    Il sindaco Massari non si è accorto di nulla un po come le 3 scimmiette un po non c era un po c era ma senza accorgersi del dissesto era del fatto che per tappare i buchi si andasse a raccogliere denaro anche da amici parenti era sodali di partito, tanto il modo di far what rare i che onta si pensava che qualcuno l anche rebbe poi trovato magari con nuove speculazioni edilizie.
    ma, domanda: come può un amministratore che non si e' accorto per sua stessa ammissione, del dissesto della societa che coamministra, poter bene amministrare addirittura un comune e i soldi di tutti? Forse perché ha già dimostrato di essersi preso Buona cura dei denari prestati dai soci di vittorio? Fidentini preoccupatevi...

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    1. In questo commento ci sono frasi talmente incomprensibili che sembrano scritte da Eraclito l'Oscuro.

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    2. Io ho trovato chiaro il commento, condivido quanto dice!

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  2. Abasta compani che andati in presto di soldi sono rimasto dentro con mie lire chera melio li mandavo nella stabiara. Dabon

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  3. In caso di fallimento sicuramente il sindao deve dimettersi e insieme ai vertici del PD spiegare ai cittadini di Fidenza cosa è stata la DiVittorio e quali responsabilità ha su tante vicende locali.

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  4. Quant'è bella Di Vittorio
    che fallisce tuttavia!
    Chi vuol essere lieto, sia:
    di doman non c'è certezza.
    Quest'è Tizio e l'altro Caio,
    belli, e l'un dell'altro ardenti:
    perché 'l tempo fugge e inganna,
    sempre insieme stan contenti.
    Questi soci ed altre genti
    sono allegri tuttavia.
    Chi vuol esser lieto, sia:
    di doman non c'è certezza.
    Questi lieti soci stretti,
    degli Eurini innamorati,
    per casette e appartamenti
    han lor posto cento agguati;
    or dal fisco rintracciati,
    ballon, salton tuttavia.
    Chi vuol esser lieto, sia:
    di doman non c'è certezza.
    Questi soci anche hanno caro
    da lor esser ingannati:
    ora insieme mescolati
    suonon, canton tuttavia.
    Chi vuol esser lieto, sia:
    di doman non c'è certezza.
    Questo furbo, che vien drieto
    sopra l'asino, è Sempronio:
    così astuto è ebbro e lieto,
    già di carne e d'anni pieno;
    se non può star ritto, almeno
    ride e gode tuttavia.
    Chi vuol esser lieto, sia:
    di doman non c'è certezza.
    Mida vien drieto a costoro:
    ciò che tocca, oro diventa.
    E che giova aver tesoro,
    s'altri poi non si accontenta?
    Chi vuol esser lieto, sia:
    del doman non c'è certezza.
    Ciascun apra ben gli orecchi,
    di doman nessun si paschi;
    oggi sian, giovani e vecchi,
    lieti ognun, femmine e maschi;
    ogni tristo pensier caschi:
    facciam festa tuttavia.
    Chi vuol esser lieto, sia:
    di doman non c'è certezza.
    Donne e giovini di Borgo,
    viva Bacco e viva Amore!
    Ciascun suoni, balli e canti!
    Verde d'Euri è la cassa!
    Non fatica, non dolore!
    Ciò c'ha esser, convien sia.
    Chi vuol esser lieto, sia:
    di doman non c'è certezza.

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  5. visto che si parla di di vittorio vi giro un mio commento su una lunga lettera, che ho pubblicato su altro forum e non vorrei intasare anche questo, che spiega una vicenda che la dice lunga su come sia stata gestita la cooperativa.
    alcune settimane fa ho partecipato all'assemblea dei soci Di Vittorio e dopo aver sentito l'intervento del Presidente che lodava il fatto che stanno vendendo le proprietà sono intervenuto spiegando alla platea i fatti riguardanti la mancata vendita del terreno. dopo di me ha parlato un tecnico della Cooperativa per spiegare i fatti, dal suo punto di vista logicamente...... alcune al limite del ridicolo: - all'offerta di acquisto scritta di € 1.000.000,00 avrebbero dato la risposta definita "di cortesia", presumo a voce visto che scritto non è arrivato nulla, bella serietà. - il terreno a suo dire veniva pagato poco, quasi da agricolo,dimenticandosi che sono diversi anni che l'hanno acquistato e finora ci hanno pagato solo delle tasse, da capire poi se eque visto la discrepanza fra il valore della rendita e quello a bilancio, mentre loro intendono valorizzarlo penso con la richiesta di passaggio a residenziale. - la chicca poi è stata la valutazione che su un progetto da 60.000.000,00 cosa cambiava pagare il terreno i 2.000.000,00 richiesti invece di 1.000.000,00 offerto peraltro già questo più elevato di quello di mercato anche in considerazione della crisi del mercato attuale. non sarà mica questa visione di non dare valore ai soldi che ha portato la Cooperativa nelle condizioni attuali ?
    saluti e buone feste

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