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giovedì 8 gennaio 2015

Di Vittorio: Rete Civica Fidenza stringe i tempi

Con un comunicato stampa che riportiamo integralmente il coordinamento di Rete Civica Fidenza chiede se il Comune “si costituirà parte civile come hanno fatto altri sindaci in medesime circostanze?".  
COMUNICATO STAMPA

Il Sindaco Massari deve prendere atto, ancora una volta, di aver sottovaluto il problema, forse sperando che l’intervento di Renzi e del sottosegretario Lotti bastassero ad arginare i rischi. 

Oggi cerca i responsabili di quello che il Tribunale ha definito “atti frodatori” sia antecedenti che in fase di concordato,  facendoci credere  di non saperne niente, quando il capogruppo del PD in Consiglio Comunale ha dichiarato che, i fatti della “Di Vittorio”, sono fatti interni al PD. Per impedire un coinvolgimento delle minoranze e della cittadinanza...cosa loro era... 
Oggi  ci dice anche  che “occorre completare le verifiche sulle convenzioni con particolare riferimento alla proprietà indivisa per valutare  un eventuale subentro del Comune e non più di  un mese fa ci dava dati certi: “i Comuni,  in caso di fallimento sarebbero costretti ad accollarsi debiti residui per 27 milioni circa” e alla nostra richiesta di chiarimento  rispondeva che il problema non era del Comune ma della “Di Vittorio”. 
Ai nostri interventi  risponde sempre con attacchi che denotano un particolare nervosismo “poltiglia populista in cui, come sempre, l'unico obiettivo è infangare, nel nome di una lotta politica che usa tutto, anche la disperazione, pur di arrivare alla meta.” 
Quanto al populismo abbiamo un buon maestro che ha fatto degli slogan una sua caratteristica, fino ad arrivare ad istituire un “responsabile degli uffici di staff” che curi la sua immagine e i suoi comunicati. 
Quanto alla speculazione sulla disperazione,  forse dimentica che chi ha speculato veramente  sono le persone che direttamente o indirettamente  hanno ruotato in questi anni attorno alla “Di Vittorio”. 
Ci auguriamo di individuare i responsabili e che questi abbiano il coraggio della verità chiarendo nei dettagli: “perché la “Di Vittorio” è fallita?”, “si poteva evitare?”, “chi ha ritirato il prestito sociale anzitempo?” e altre domande che oggi noi  e  tanti altri  ci stiamo ponendo. 
Conosciamo bene il “dramma dei  soci”, anche noi abbiamo familiari, parenti o amici tra loro ma dobbiamo pensare anche a tutti i cittadini di Fidenza  su cui ricadrà  questo disastro e quindi Le chiediamo: “si costituirà parte civile come hanno fatto altri sindaci in medesime circostanze?”
Da parte nostra chiederemo, insieme alla forze di minoranza,  la convocazione di un Consiglio Comunale straordinario e attiveremo tutte le azioni possibili a tutela dei soci e cittadini.

Coordinamento Rete Civica Fidenza

4 commenti:

  1. Non ci sarebbe nemmeno bisogno di chiederle certe cose. Personalmente lo reputo un atto dovuto del Sindaco verso la città quello di costituirsi parte civile, in particolare dopo che lo stesso Massari ha già affermato che saranno i comuni, quindi i cittadini, a dover pagare le conseguenze di questa gestione che, il tribunale, ha definito "atti di frode".

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  2. Dimenticavo, il problema Di Vittorio è stato sottovalutato? No, è stato completamente ignorato nella speranza e forse anche nella convinzione che la provvidenza, dicasi Lega Coop, alla fine intervenisse per salvare baracca e burattini.
    Figura di m... fotonica di tutti i Sindaci interessati che si sono recati in ginocchio dal giudice, Massari in primis, per cercare di salvare il salvabile.
    Oggi purtroppo per loro la Di Vittorio R.I.P.

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  3. Il comune ha semplicemente il dovere di costitursi parte civile e deve chiedere il risarcimento dei danni a tutti gli amministratori che con ripetuti "atti di frode", così sono stati definiti dal tribunale, hanno rovinato centinaia di famiglie fidentine che ora si trovano sul lastrico.

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  4. ricordo, per evidenziare l'ottima gestione della cooperativa, che hanno rinunciato al milione di euro che potevano incassare lo scorso anno per un terreno ludico/sportivo e adesso quel terreno finirà all'asta per due lire

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