venerdì 1 maggio 2015

L'Unesco in Piazza Grandi: bocciati o promossi?


Nella zona archeologica di Piazza Grandi il degrado primaverile subentra a quello invernale senza soluzione di continuità. Sui giochi d'acqua che hanno interessato varie aree del complesso monumentale ora è il verde a prendere il sopravvento.
Lo si trova nei luoghi più intimi e non risparmia nemmeno le costruzioni verticali scalcinate in tutti i sensi.
Le cementate costruzioni posticce che delimitano la zona dimostrano un ciclo di deperimento ben superiore a quello delle parti storiche, pure malmesse; colpa dei materiali usati e della cerebralità degli improvvisati progettisti.
Il muraglione che un tempo divideva una parte alta della città con la parte bassa che comprendeva lavatoio, stenditoio e, quando era stagione, parco divertimenti, ora è un solo un paravento che si sgretola rapidamente.
La "storica ponzella" della Granella ora è qui. Abbandonato il letto del torrente oggi insiste sul vecchio  alveo abbandonato al riparo di piene e villici in bicicletta.
A tutto questo ormai siamo abituati. Si sa, o perlomeno lo sa il "tecnico", che i peggioramenti lenti non si avvertono ed in più permettono di dimenticare in modo indolore gli "antichi fasti".
Ma oggi è un nuovo giorno, l'Unesco bussa alla porta di San Donnino, guardandosi attorno ha la possibilità di farsi un'idea precisa di come i fidentini sanno curare i loro monumenti. 
E' questo l'XI criterio di selezione dell'Unesco, corollario degli altri dieci elencati, cosa che sanno tutti, compreso il gatto (nella prima foto) che, attento, cura che altra fauna non trovi qui il suo habitat.







1 commento:

  1. Con queste premesse ci vuole una bella faccia tosta a chiedere l'intervento dell'Unesco!

    RispondiElimina