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domenica 28 giugno 2015

"Perché l'ISIS?" di Franco Bifani


Perché l'ISIS?


Secondo Freud, noi umani coltiviamo una irrefrenabile pulsione di morte, una tanatofilia invincibile, un innato bisogno di distruggere, di uccidere, di rivivere e di far rivivere al prossimo, secondo modalità sadiche e masochiste, le nostre esperienze di tristezza, di pena e di dolore, in una spinta impellente a morire e a far morire, legata al significato di Destrudo, fonte oscura ed archetipo di un'energia primigenia, distruttiva e negativa.

La “destrudo” è lo stimolo ad annientare, è l'essenza di Thanatos (pulsione di morte), è l'istinto aggressivo, presente in ogni individuo, finalizzato all'annichilimento ed alla dissoluzione, di sé stessi e degli altri.
Si desidera la distruzione dell'Altro da sé, in concomitanza della propria, vedi la spinta al “martirio“ dei terroristi islamici; l'Altro diviene l'icona, concreta e vivente, di ogni valore negativo, ed il suo annientamento assume la funzione di riduzione assoluta e radicale di ogni tensione individuale, il ritorno dell'essere raziocinante all'inorganico, da cui proviene ab aeterno, nel disfacimento delle strutture dell'individuo e di ogni assetto sociale. 
Questa mi pare l'eziologia dei misfatti dei terroristi dell'ISIS; questi tagliagole seguono un processo di esternalizzazione, che proietta su cose e persone ciò che non riconoscono come proprio, che deve essere abbattute con qualsiasi mezzo, quale incarnazione del Male Assoluto. 
Essi reagiscono forse a personali situazioni pregresse spiacevoli, attribuendone ad altri la causa, in un fenomeno paranoico di sfiducia nel prossimo, che qui si accoppia con un delirio mistico-riformista, non esclusivo dell'Islam, ma tipico delle religioni monoteiste. 
Sono personaggi che si ritengono "illuminati da Dio o da esseri superiori", convinti di possedere il segreto esclusivo della Trascendenza fideistico-politica, per cui si autoassolvono di ogni crimine, in quanto demiurghi di una volontà superiore. 
La storia delle religioni è ricca di situazioni paranoiche simili, ad iniziare dalle convinzioni bibliche ebraiche, di costituire il Popolo Eletto di Dio, con il compito di ritagliarsi una Terra Promessa, comunque e dovunque, tra omicidi e genocidi.
La teocrazia è sempre il pretesto,  con la scusa di difendere principi divini, per un infantile ed infame desiderio di dominio oligarchico: Gott mit Uns! Qui, tutto quanto non è Islam, deve essere travolto e messo a tacere. 
Ma la tolleranza dell'intolleranza deve avere un limite, etico e razionale, per evitare che fuoriescano ed imperversino, per il mondo, i Mostri dell'Id. 
La libertà non deve essere confusa con il delirio di onnipotenza del paranoico. Non solo nella vicenda ISIS, si nasconde spesso una catena di orrori ed infamità, alle spalle dei cosiddetti "mostri" della cronaca e della storia ed alla loro disumanità.

Franco Bifani

2 commenti:

  1. Concordo e non è necessario aggiungere altro.

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  2. Sarei tanto curioso di sentire se e come ne parlano, di queste eroiche imprese dei loro correligionari, le orde di camicioni, barbottoni e velate, che festeggiano il Ramadan, nel Palazzetto dello Sport, rompendomi timpani e palle, fin oltre mezzanotte, con nenie lamentose e prediche urlate, in arabo, compresa la prole sciamante e sbraitante, sul piazzale. Mi raccomando, che nessuno controlli, che nessuno si lamenti, se non si fa la figura dei rassisti, senofobi e fassisti e lo sentiamo, poi, Gallicani!

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