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venerdì 19 giugno 2015

Quattro sindaci a confronto per "Costruire la città dell'uomo"

Si è concluso da un'ora circa l'incontro organizzato dall'Azione Cattolica Diocesana che ha radunato nel ridotto del teatro Magnani quattro sindaci, Filippo Fritelli, Sindaco di Salsomaggiore ma anche presidente della Provincia, Maria Giovanna Gambazza, Sindaco di Busseto, Andrea Massari, Sindaco di Fidenza, e Luca Quintavalla, Sindaco di Castelvetro Piacentino. Tema dell'incontro "Costruire la città dell'uomo" con il sottotitolo "Fare politica in un'Italia che cambia".

Uniforme il primo giro di interventi, i Sindaci hanno parlato della difficoltà crescente delle amministrazioni comunali a svolgere il loro ruolo istituzionale lamentando la mancanza di risorse per effetto dei tagli nei trasferimenti che ha raggiunto livelli non più sopportabili. Ma la problematica che più è stata oggetto di esame è quella relativa alle difficoltà nell'affrontare soluzioni di razionalizzazione quali le unioni dei comuni.
Il recente insuccesso nel rilancio di un ente come L'Unione Terre Verdiane ha condizionato molta parte degli interventi incupendo un poco il clima dell'incontro.
Nel proseguo dell'incontro, liberandosi un'attimo dal contagioso pessimismo, è stato il Sindaco di Busseto, Maria Giovanna Gambazza, a regalarci un intervento in positivo molto apprezzato tanto da regalarci un'ulteriore ora di discussione.

In prima fila anche un politico e sindaco "storico"
che verso la fine si è risvegliato.
Erano inoltre presenti il Vescovo di Fidenza, Manfredo
Pedroni, Don Stefano Bianchi e Alessia Frangipane
Come abbiamo detto l'incontro è stato organizzato dall'Azione Cattolica diocesana
 e condotto dal suo Presidente Massimiliano Franzoni (a sinistra nella foto). 


3 commenti:

  1. A parte gli addetti ai lavori, non c'era praticamente nessuno. Insomma un clamoroso FLOP!!!

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  2. La Gambazza non ha proposto di aprire anche negli altri Comuni una "Casa della Pace", dove tenere corsi di lingua "islamica"?

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  3. Ci manca soltanto "la Città del Sole", come la intendeva Tommaso Campanella e poi siamo nell'Utopìa più utòpica che si sia. E vulèr bâs tamme i cucudrill äd la baržlötta? No anh?

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