- ore 8.30 in Piazza Garibaldi benedizione delle corone. Successivamente una delegazione A.N.C.R. di Fidenza provvederà alla deposizione delle corone di alloro alla lapide dei Caduti di Castione Marchesi, al Monumento ai Caduti di Cefalonia, al Monumento al Partigiano e al Monumento dei carristi d'Italia. Una delegazione dell'Associazione Nazionale Alpini di Fidenza deporrà la corona di alloro alla Targa ai Caduti in piazza "Alpini d'Italia";
- ore 9.30 esecuzioni musicali della Banda Città di Fidenza per le vie cittadine;
- ore 10.00 celebrazione della Santa Messa in suffragio ai caduti di guerra nella Chiesa di San Pietro Apostolo;
- ore 10.40 In Piazza Gioberti formazione del corteo che sarà preceduto dalla Banda Comunale con la presenza del gonfalone del Comune di Fidenza, delle autorità, delle associazioni combattentistiche, d'Arma, del Volontariato, di docenti ed alunni delle scuole;
- ore 11.00 al Parco delle Rimembranze deposizione corona di alloro al Monumento ai Caduti, silenzio d'ordinanza, alzabandiera ed esecuzione dell'Inno Nazionale e di quello del Piave;
- ore 11.30 al ridotto del Teatro Magnani saluto del Sindaco Andrea Massari, intervento del presidente dell'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci A.N.C.R.locale Comm. Gino Narseti. Relazione storica a cura del prof. Luciano Orlandini: "La Grande Guerra: due colpi di pistola, 10 milioni di morti".
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Oltre 40 anni fa qualcuno decise di togliere tutte le feste infrasettimanali, restarono solo ferragosto, Natale, il 25 aprile ed il primo maggio. Intanto questa scelta mi diede fin da subito la convinzione di una esaltazione di quello che fa comodo (primo maggio e 25 aprile) ed una sminuita di quelli che sono ritenuti simboli non politici, ma religiosi (Epifania, San Giuseppe, Ascensione, Chorpus Domini, ecc.), oltre a 4 novembre. Piano piano vennero quasi tutte reinserite, a partire dall'Epifania, solo pochissime vennero abbandonate definitivamente. Tra queste c'è il 4 novembre; ricordo che mio nonno, classe 1887, si sentì preso in giro da questo assurdo provvedimento, sentì l'inutilità del suo sacrificio, ma sopratutto di quelle migliaia e migliaia di vite perse per la Patria. Gli diedero il contentino del Cavalierato di Vittorio Veneto, ma fu uno dei pochi fortunati, quasi tutti i superstiti alla guerra erano già passati a miglior vita, il riconoscimento venne asseganto oltre 50 anni dalla fine della guerra. ancora una volta, pensando a lui e a tutti i suoi commilitoni sia tornati che caduti, mi sento di urlare ad una serie di assurdi governi dell'italico stivale: VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA!!!!!!!
RispondiEliminaSpero che si ricordino anche le decimazioni di poveracci, ridotti per 4 anni in trincea, soprattutto da parte dell'eroico generale Cadorna. Le vittime della Grande Guerra, furono ben superiori ai 10 milioni, perlomeno 17-18. Non morirono solo dei militari, all'epoca, ma milioni di civili.
RispondiEliminaMi associo! Un commosso ricordo ai "poveri" che fecero la Grande Guerra, poi incolpati dal generalone di viltà, traditi infine nei loro ideali dopo la Vittoria pagata con il loro sangue..
RispondiEliminaMa anche un pensiero agli abbandonati, nuovamente traditi (un'abitudine) e poi dimenticati della seconda, che pagarono dispersi sulla terra per la megalomania di qualche bischero.