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lunedì 18 gennaio 2016

In riferimento alla situazione Bormioli di Fidenza

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Un cittadino zuccone ne vale tre e forse di più. Questo c'insegna Mauro in un breve scritto su FaceBook che riprendiamo pari pari allegando le due paginette dell'accordo sindacale citato nel testo. 
Intanto apprendiamo che Rete Civica Fidenza insieme alle altre forze di minoranza, ha invitato i Cobas a sospendere le manifestazioni ed i picchetti ed ad aprire un tavolo di trattativa.

IN RIFERIMENTO ALLA SITUAZIONE BORMIOLI DI FIDENZA:



Da zuccone quale sono, ho voluto vedere il " culo" della bottiglia. Questa mattina, mi sono recato in Comune (senza aver fissato alcun appuntamento, lo tengo a precisare) per cercare di capire, di persona, quello che sta succedendo in Bormioli. 
Sono stato ricevuto dall'assessore Fabio Bonatti (dopo un bellissimo w gli sposi), gentilissimo e a seguito di mia richiesta, insieme, abbiamo letto il testo dell'accordo firmato alla Bormioli. 
Non voglio esprimere un mio giudizio, od un mio ripensamento dopo che ho postato il volantino dei cobas ed i filmati che riprendevano scene non proprio edificanti, sulle modalità di sgombero degli scioperanti. 
Premetto CHE NON AVEVO LETTO, prima dell'incontro con l'assessore Bonatti, il testo dell'accordo siglato. Basavo i miei giudizi, sulle notizie riportate dai quotidiani e dai volantini che giravano in rete e da quello che avevo visto. 
NON VOGLIO ESPRIMERE IL MIO PARERE, MA RIPETO SOLAMENTE L'INVITO, FATTO ALL'ASSESSORE BONATTI, DI RENDERE PUBBLICO SUL SITO DEL COMUNE, D'ACCORDO CON I SINDACATI, IL TESTO INTEGRALE DELL'ACCORDO. 
Ognuno,così, potrà rendersi conto di quello che e' stato firmato, delle migliorie che si possono e si devono apportare, a mio modesto parere, all'accordo nei prossimi mesi. Personalmente, posso dire che il "diavolo non e' poi così brutto da come lo si dipinge". 
LA PUBBLICAZIONE INTEGRALE DELL'ACCORDO, PERMETTERÀ ALLA CITTADINANZA DI CAPIRE COME E' REALMENTE LA SITUAZIONE.
Mauro Zuccheri
16 gennaio alle ore 16:03


Le richieste dei lavoratori



4 commenti:

  1. Emerge anche, dalla lettura dell'accordo sindacale, che la CAL si avvale si una cooperativa subappaltatrice per l'esecuzione del lavoro che si è aggiudicata dalla Bormioli. In quel "qualcosa" che si può immaginare "resti" alla società privata CAL nel trasferimento del lavoro alla cooperativa subappaltatrice forse ci sarebbe potuta stare la maggiore stabilità occupazionale nel cambio gestionale per tutti i lavoratori interessati. C'è da chiedersi: è legittimo in questo caso il subappalto delle attività di facchinaggio tra aggiudicatario e sub-appaltatore o si è in presenza del classico caso di intermediazione di manodopera? Un rapporto diretto, magari con grandi cooperative del settore logistico (e ce non sono tante ed onorevoli anche nel territorio emiliano) sarebbe stato, a parere di chi scrive, più opportuno. Le risorse generate sarebbero rimaste sui nostri territori senza disperdersi lungo le vie piuttosto controverse del paese Italia.

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    1. Rilievo opportuno, correttamente pone un interrogativo.

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  2. controlliamo anche se queste proteste a volte ingiustificate non vengano fomentate da gente che viene da fuori e precisamente da milano

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  3. COMUNICATO SULLA VERTENZA BORMIOLI

    A un mese dal suo inizio facciamo chiarezza su contenuti e prospettive.

    Lo sciopero dei facchini del SI.Cobas, iniziato il 23 dicembre, prende le mosse dall’ennesimo cambio appalto, un meccanismo legalizzato dalle politiche attuali e che flagella il settore della logistica e dei trasporti, Un settore in cui imperversano consorzi di cooperative intermediarie,rispondenti all’esigenza di controllo della forza lavoro, flessibilita' e di riduzione sistematica del suo costo.
    Un cambio appalto, quello in Bormioli, segnato da un accordo sindacale siglato dal CAL (consorzio entrante) con la CGIL (sindacato largamente minoritario nel magazzino prima del cambio: 4 iscritti), che cancella in un sol colpo diritti acquisiti nel tempo quali scatti di anzianità e livelli di inquadramento.
    Il tutto nella prospettiva esplicita di una successiva riduzione di organico ( alla scadenza dei 9 tempi determinati) benché si lavorasse con moltissime ore di straordinari.
    Vogliamo quindi smontare la tesi sostenute dalla CGIL, anche a mezzo stampa, per screditare le ragioni degli operai e del SI.Cobas, che sono in sciopero dal 23 dicembre 2015:

    1) Sui livelli di inquadramento e sugli scatti di anzianità l’accordo consente all’azienda dimonetizzare la differenza economica fra il diritto acquisito e la nuova situazione imposta dal CAL nel cambio appalto. Basterebbe un semplice ulteriore cambio appalto per assorbire tale indennizzo e riportare i lavoratori a….quattro anni fa.

    2) Risulta assolutamente falso e ipocrita affermare che l’accordo prevede l’assorbimento di tutta la forza-lavoro precedentemente impiegata presso il magazzino. Cancellando formalmente l’anzianità di servizio maturata nel magazzino, si introduce nei fatti la cancellazione delle tutele previste dall’art. 18, tracciando la strada per portare a compimento l’obiettivo dichiarato di ridurre a 30 il numero degli operai stabili, a fronte dei 59 attuali.

    3) I sei mesi di transizione, accordati dalla CGIl al consorzio come periodo di verifica per“sistemare le questioni irrisolte” ( vedi i 30 quarti livelli che hanno abbassato al quinto livello) ben lungi dall’essere un atto di magnanima responsabilità aziendale verso i lavoratori, altro non è che una trappola in piena sintonia con le logiche che imprenditoriali che imperversano nel settore della logistica e non solo.

    Di fronte a tutto questo si è liberi solo di scegliere da che parte stare. Ma distorcere la realtà, e mistificare i contenuti dell’azione dei lavoratori, come fanno i dirigenti CGIL, significa aver già scelto da che parte stare passando dai 4 iscritti ai circa trenta attuali in seguito agli "inviti" padronali.
    E non è quella degli operai che hanno smesso di ragionare solo a partire dal proprio “netto in busta”, mese dopo mese e anno dopo anno….La lotta continua

    SI.Cobas nazionale

    Fidenza 19 gennaio 2016

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