Pagine

sabato 19 marzo 2016

Dieci anni difficili per Borgo: terremoto e saccheggio.

Questa breve annotazione dell'Abate Zani riprende quanto già scritto dal Campi:
"1117 in gennaio: maraviglia non si prende se l'incominciata fabbrica della nostra Cattedrale non si perfezioni, perché le rinnovate delle città a noi vicine quasi tutte rovinarono nel terremoto. (Campi, t. 1° f. 386, col. 1)".
E' un chiaro riferimento al terremoto del 1117 cui dedichiamo questo articolo. 


Il 3 gennaio 1117 le regioni del Nord Italia furono scosse dal più forte terremoto storico che abbia mai colpito queste zone; l’epicentro principale di questo evento sismico fu nel veronese. Gli effetti di questo terremoto furono catastrofici: Verona fu quasi rasa al suolo, fu allora che crollò la cinta esterna dell’Arena, ma le distruzioni interessarono quasi tutta la Lombardia.
“A Fidenza, la cattedrale ricostruita sulle spoglie di quella cadente del IX-X secolo (TASSI, 1990), e probabilmente consacrata nel 1106, fu ristrutturata ampiamente da Benedetto Antelami alle soglie del XIII secolo, venendo riconsacrata nel 1207. Anche in questo caso, in assenza totale di fonti, resta il dubbio di una chiesa consacrata nel 1106 e poi ripensata completamente pochi decenni dopo.”
Così ci dice Paolo Galli del  Dipartimento della Protezione Civile - U. Servizio Sismico Nazionale che riprende poi in nota uno scritto del 1990 dello stesso Tassi dove si afferma che nel Duomo di Fidenza:  
"sia all'interno che all'esterno, si riconoscono materiali di reimpiego della fase di XI-XII secolo, talvolta così preponderanti da sembrare quasi restauri di vecchie strutture".
Un prezioso "corpo estraneo" incastonato
accanto alla torre campanaria
.
In altra parte del suo studio (il più completo che ci è dato di conoscere) Paolo Galli si sofferma sulla localizzazione dell'epicentro tellurico e sugli effetti del nella vicina città di Cremona:
" ... Cremona è una delle poche località per le quali ci siano giunte notizie contemporanee certe relative al danneggiamento causato dal terremoto. La più sicura è quella contenuta nei Cronica del cremonese SICARDUS (vescovo tra  il 1185 e il 1215) che, per la vicinanza di luogo e di tempo, sicuramente potè attingere a notizie di prima mano."
E più avanti:
"Queste notizie, più o meno ripetendosi l’un l’altra, ci dicono che in occasione del terremoto, avvenuto il 3 gennaio prima delle 17.00 (ora locale), la cattedrale di Cremona crollò, ed il corpo del Santo Protettore Imerio rimase a lungo sotto le macerie, sino a quando fu ritrovato nel maggio 1129 ed il vescovo Oberto lo pose al sicuro in uno scrigno."
Mappa del territorio in cui vengono evidenziate
le fonti documentarie del terremoto
Le fonti locali non riportano nulla, tuttavia Alberto Belletti, che ha frequentato a lungo la biblioteca di Chiaravalle, accenna agli effetti locali del terremoto in un suo studio dedicato alla Pieve di Cangelasio senza tuttavia dare molti dettagli.

Nessun accenno nella Storia di Fidenza di Amos Aimi ed Aldo Copelli che presenta un vuoto di 17 anni nella cronologia, dal 1108, anno della distruzione di Borgo da parte dei parmigiani, ed il 1125. 



Si può quindi concludere che il terremoto che ha interessato la valle padana senz'altro non ha risparmiato Borgo San Donnino, non ne conosciamo gli effetti diretti sul Duomo e tanto meno sulla città che conservava ancora le profonde ferite delle distruzioni dei parmigiani nove anni prima. 
L'apparato della facciata come lo vediamo oggi era ancora tutto da fare e la chiesa fu riconsacrata nel 1207 novant'anni dopo il terribile terremoto.

Nota: questo lavoro si è avvalso largamente della documentazione messa a nostra disposizione dall'amico Angelo Orzi, che ringrazio. Sempre Angelo ci ricorda che il prossimo 3 gennaio 2017 saranno 900 anni esatti da quell'evento.  

2 commenti:

  1. Ho letto che questo terremoto fu di una violenza spaventosa, venne avvertito fino a Reims e nel Nord della Germania, aveva raggiunti il 9° grado della Scala Mercalli. Si videro le acque del Po scaraventate in alto, a formare un arco gigantesco, nella zona di Cremona, per poi ricadere con fragore nel loro letto. Ci furono dovunque inondazioni terribili; nella laguna veneta, si aprirono dei geysers sulfurei, che distrussero per sempre il centro di Malamocco. E lo sciame sismico duro un mese e mezzo.

    RispondiElimina
  2. E' la catastrofica descrizione che ne viene fatta, difficile stabilirne la veridicità. L'ipotesi di più scosse ha certamente un maggior fondamento.

    RispondiElimina