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giovedì 11 agosto 2016

Tracce di Borgo rimaste in piedi

Via Fra' Gherardo già Contrada di San Bernardo, sul lato sinistro troviamo  i terragli  "a sera" o di San Pietro in gran parte ristrutturati.
  
Questo edificio in via Fra' Gherardo che è stato utilizzato in varie attività ha una lunga storia. E' oggi è ai confini di quel quartiere che nel dopoguerra è sorto in modo disordinato nell'area retrostante il vecchio seminario. 
L'effetto bombardamenti aveva interessato questa zona, successiva attività demolitoria ha fatto il resto. Di Borgo San Donnino rimangono, oltre a questo edificio, alcune costruzioni lungo l'attuale Vicolo Bormioli già Vicolo Bernini. 
Sempre nel dopoguerra anche la toponomastica è stata cambiata e Bernardo e Gherardo oggi convivono pigramente nella toponomastica fidentina a dispetto di ogni disputa teologica.


Il fabbricato dell'ex convento di San Bernardo a Fidenza oggi.

Il lato dell'ex Convento che s'affaccia su Via Fra' Gherardo

Vicolo Bormioli già Vicolo Bernini

Tornando al fabbricato abbiamo queste notizie, aiutandoci con gli appunti di Mino Ponzi,:
"Fondato intorno alla metà del '300, il complesso conventuale delle monache cistercensi di s. Bernardo si estendeva tra la Cattedrale e s. Pietro, essendo delimitato dalle attuali vie Goito, Bormioli e Frate Gherardo.In seguito alle soppressioni napoleoniche e al conseguente in incameramento dei beni ecclesiastici e religiosi, l'antico complesso conventuale venne trasformato in laboratorio (vi trovò sede il nucleo originario dell'industria vetraria Bormioli). "Dell'antica dimora delle cistercensi di Borgo San Donnino sopravvive oggi solo un'ala superstite dell'ex convento, identificabile nel robusto corpo di fabbrica cinquecentesca che si affaccia sul lato sinistro di via Frate Gherardo, un tempo significativamente denominata contrada di s. Bernardo."

Opera proveniente dall'antico convento cistercense è "Questa piccola ma preziosa pala d'altare, custodita presso il Museo del Duomo, proviene dal distrutto oratorio di san Bernardo, come testimonia il medico Vincenzo Plateretti, all'inizio dell'800. Egli scrive in proposito: "S. Bernardo, che all'altare maggiore ha due quadri, uno più grande di S. Bernardo cui apparisce la Beata Vergine con il Bambino Gesù ed uno picciolo di S. Benedetto figura di sola faccia: buone opere dell'accreditato pittore Clemente Ruta Parmigiano, che passò poi al serviglio del Re di Napoli".

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