Pagine

giovedì 22 settembre 2016

Il cantiere della conoscenza


Presso la Chiesa di S.Giorgio M., presentate da Alessandra Mordacci, direttrice del Museo del Duomo, la restauratrice Beatrice Barbagallo e l'architetto Barbara ZiIocchi hanno illustrato lo stato dei lavori di restauro della Cattedrale di Fidenza evidenziando problemi ma anche motivi di soddisfazione. Un tavolo quindi tutto al femminile come farà notare Alessandra Mordacci nell'introduzione. Tra il pubblico il Sindaco Andrea Massari e gli assessori Maria Pia Bariggi e Fabio Bonatti.



Alessandra Mordacci ha premesso che in mattinata si era dato il via al progettorivolto alle scuole, "insegnare per aver cura, per amare" è l'approccio di questo progetto didattico.
Prima di presentare Barbara Zilocchi, direttrice dei lavori, ha espresso soddisfazione per i risultati dell'iniziativa delle visite al cantiere aperte al pubblico, 707 è il numero dei visitatori che finora hanno potuto ammirare le pietre scolpite del nostro duomo.
Barbara Zilocchi ha accennato allo stato di degrado di parti del monumento rilevando come allo stesso abbiano contribuito nel tempo anche materiali usati in precedenti interventi, ciò ha comportato delicate operazioni di rimozione di strati pensati come protettivi. 
Criticità rilevanti sono state rilevate nei fregi della torre del Trabucco come compiutamente ci mostrerà poi Beatrice Barbagallo. Questi fregi sono infatti i più esposti agli agenti atmosferici in mancanza di qualsiasi protezione. 
Beatrice Barbagallo con l'ausilio di immagini ha mostrato le tecniche di spolveratura e di pulitura che hanno interessato ormai buona parte della facciata e delle sue due torri. 

Rispondendo poi alle domande del pubblico Barbara Zilocchi e Beatrice Barbagallo hanno avuto modo di spiegare come sia difficile definire la bontà di un trattamento della pietra che con tempo non risulti esso stesso problema, ora, diversamente che in passato, si hanno a disposizione maggiori esperienze, viene citata l'operazione di restauro della chiesa di San Petronio di Bologna come quella che ha fornito maggiori indicazioni sui metodi di restauro e sui materiali impiegati.
Altro elemento nuovo che caratterizzerà questo intervento è la decisione di monitorare ogni due anni i risultati del restauro. Anche, ma non solo per questo motivo il cantiere viene definito "cantiere di conoscenza". 
Beatrice Barbagallo, sempre su sollecitazione proveniente dal pubblico, spiega poi come sia obiettivo del progetto non quello di riportare al primitivo stato il monumento ma quello di mantenere quello che la storia vi ha scritto nel tempo. 
Tra gli elementi poi che già emergono interessante è l'annotazione di alcuni abbassamenti non uniformi dovuti ad antichi fenomeni sismici e l'apparente incongruenza di alcune opere metalliche che potrebbero sembrare tentativi di miglioramento statico.

L'ultima immagine proiettate ci mostra
la staff attualmente impegnata nei lavori

 Alla fine sarà S.E. Mons. Carlo Mazza, Vescovo di Fidenza, a trarre alcune conclusioni di evidente soddisfazione avendo via via notato un certo maggior interesse per il Duomo che potrebbe essere segno di un risveglio. 
Si chiede poi S.E. se sia immaginabile una Fidenza senza il Duomo, ricordando che "questa cattedrale è stato luogo dove i nostri antenati hanno dato il meglio", luogo che ancora ci appartiene. E a questo punto il suo messaggio suono come una appello ai fidentini ed alle autorità civili ben rappresentate tra il pubblico.
E, per finire, mette il suo imprimatur a quella felice definizione che poi è ripresa anche nel titolo: il Duomo come cantiere di conoscenza.

Foto di Marco Tombolato



2 commenti:

  1. Ci auguriamo non venga restaurato come san Petronio a Bologna

    RispondiElimina