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sabato 24 settembre 2016

Scusi, Lei si indigna?


Scusi, Lei si indigna?
Non si sa più bene per chi e per che cosa indignarci, da qualche tempo: gli immigrati, i gay, le unioni civili, il Fertility Day, le eutanasie coatte e seriali, Renzi, la Raggi, i terremoti? C'è persino chi si è stracciato le vesti, perché Gianni Morandi aveva fatto la spesa al Conad, di domenica.  
Fioriscono le ipocrisie di chi vive secondo la regola del “Io mi indigno, dunque sono”.
Tutti borghesuccii annoiati, cresciuti nella bambagia e nel burro, che amano mostrarsi moralisti, populisti e filantropi, produttori di indignazioni, che non hanno nulla di socialmente e politicamente valido.
Servono solo a dare aria ai denti, o alla dentiera, e per scrivere stupidaggini su rubriche, blog e dintorni.
C'è gente che scansa chi è appena un poco “abrunsàto”, ma lotta, a colpi di slogans ripetitivi, per l'immigrazione a tutti i costi, sempre nel rispetto dell'acronimo NIMBY; c' è chi difende i gay, in pubblico, ma poi, nel privato, li definisce froci e culattoni, da scansare assolutamente, e prova disgusto per un matrimonio omosex. Eutanasia? Si vedrà al momento. Però, la zietta ultra90enne ricca che non muore mai... I terremotati? Poveracci... ma a chi tocca, tocca; speriamo solo che non accada qui, dove ho la villetta con piscina. Un obolo al 45500? Un attimo, perdinci, appena finisce il film in TV!
Non  mancano certo i motivi per sdegnarsi, ma l’indignazione, recentemente, in Italia, non è più la premessa ad una soluzione, serve solo per tastierare lettere sui quotidiani o sui blog; in tono sempre da indignados, ça va sans dire.
S’è trasformato tutto in una pappetta, sciapa e diluita, con  i soliti ingredienti triti e ritriti, si è creata una condizione permanente di sdegno, in nome del “Tu sei disgustato, ma io di più”. Si è dilatata a dismisura, ha perso consistenza, e si arriva così all’indifferenza finale.
A me personalmente, provocano un vero e proprio disgusto certe “giornaliste” TV, tutte ben truccate ed agghindate, in abitini griffati, appollaiate su certi seggioloni improbabili, che starnazzano sdegni ipocriti, con la boccuccia a culo di gallina, nei vari, miserandi talk-shows.
Oppure, quei loro colleghi, esimi opinionisti, ormai universalmente accreditati quali oratori-vati, con lunga chioma selvaggia, intellettualoidi di una sinistra improbabile, che, da eminenze iperuraniche riversano sublimi pareri, sul popolo bue dei telespettatori.
La falsa indignazione è la forma più ripugnante di ipocrisia.
Franco Bifani

2 commenti:

  1. Biffino, davvero Gianni Morandi ha fatto spesa al Conad e non alla COOP? Sono molto indignata.

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  2. Clary, ma il Conad è persone, oltre le cose, invece la Coop sei tu.

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