martedì 20 dicembre 2016

Buon Natale con l'Antelami


Buon Natale con l’Antelami

Jacques Le Goff, famoso medievalista e cittadino onorario di Fidenza, affermava che “il Duomo di San Donnino è unico perché leggibile come un libro. Una vera enciclopedia del cristianesimo e, più in generale, dell’umanesimo”. La domanda sorge spontanea: “Se le sculture in pietra sono leggibili come un libro, come “si leggono”? E quali sono i temi principali della facciata?
Molti di noi, quando affrontano un testo, sono abituati a sottolinearne o ad evidenziarne i passi più importanti. La stessa operazione si può fare con “le pietre parlanti” della nostra Cattedrale, dopo aver compreso che la ‘lettura’ va fatta sempre in modo simmetrico, e dopo aver osservato che i fregi più importanti (identici a sinistra e a destra) sono quelli che ‘sottolineano’ l’Adorazione dei Magi (in alto, alla sinistra del portone centrale) ed Elia che sale al cielo (alla destra).
Questi fregi si trovano pressoché identici nella chiesa provenzale di Saint Gilles-du-Gard, più antichi.
Adorazione dei Magi   - Duomo di Fidenza 
Elia rapito in cielo su un carro di fuoco 
Chiesa abbaziale di Saint Gilles-du-Gard


Basta conoscere un poco la Bibbia e i Padri della Chiesa per comprendere che l’Incarnazione del Figlio di Dio e il suo ritorno alla fine dei tempi (sotto il segno di Elia) sono le tematiche centrali della facciata.


Queste tematiche, che richiamano i punti salienti della fede cristiana, sono forse accentuate per contrastare l’eresia catara del tempo: infatti i Catari non credevano né nell’Incarnazione, né nel ritorno di Cristo. Nella deposizione dell’Antelami – oggi nel Duomo di Parma – la polemica con i Catari è molto più accentuata, con l’angelo che schiaccia la testa alla sinagoga simbolo degli eretici. A Borgo c’è molto di più.

Poiché si approssima il Natale, ci basta esaminare parte del bassorilievo con L’Adorazione dei Magi. 

LA MADONNA CON IL BAMBINO
L’evangelista Matteo è l’unico che racconta la vicenda dei Magi. Egli scrive che essi “entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre” (2,11). 

Nel nostro bassorilievo, però, Gesù non è affatto un bambino: solo più avanti nel tempo, da Giotto in poi, Maria verrà rappresentata in atteggiamenti materni e Gesù ritratto come un infante.
Qui Gesù è raffigurato come un adulto con abiti sacerdotali (è Sacerdote); tiene nella mano sinistra il rotolo della Parola (è Profeta), e benedice con la destra i Magi (è Re). Il gesto della mano destra, che era un segno di comando per gli antichi Romani, col cristianesimo diventa un simbolo di benedizione. Le tre dita aperte della mano rimandano alla Trinità, mentre l’anulare e il mignolo uniti e rivolti verso di sé sono simbolo della natura umana e divina di Cristo.
Il suo volto è di un uomo adulto, calvo come i saggi orientali, mentre l’orecchio è molto grande poiché egli è l’obbediente (da ob-audire) in ascolto del Padre.
Egli è in braccio a Maria la quale, essendo la madre del Re di re, viene rappresentata in trono con la corona come una regina. Con la mano sinistra sostiene il Figlio e nella destra aveva un fiore (oggi quasi invisibile), a significare la sua verginità. Maria, la madre, rimanda alla Madre Chiesa, la comunità radunata nel nome del Signore, tra le cui “braccia” si può incontrare il Signore Gesù.

GIUSEPPE E L’ANGELO
Nel secolo XII inizia la venerazione anche di San Giuseppe. Lo sposo di Maria viene qui rappresentato seduto di profilo, col copricapo ebraico, mentre sogna per la seconda volta, dopo che già un angelo gli aveva detto di non avere paura di prendere in moglie Maria. Ora che il Bambino è nato, l’angelo, col dito puntato a mo di comando, gli ordina: "Alzati, prendi il fanciullo e sua madre e va’ in Egitto". Questo comando – presente nel vangelo di Matteo (2,13) – è scolpito in alto in lettere latine: 
S[VR]GE PUERU[M] / MATREM EJ[VS] / ET VADE / IN [A]EGIP/TU[M]”.



Afferma Papa Francesco: "Giuseppe è il “custode” di Gesù. Come esercita Giuseppe questa custodia? Con discrezione, con umiltà, nel silenzio, ma con una presenza costante e una fedeltà totale, anche quando non comprende";

IL TEMPIO DI GERUSALEMME

Nella parte destra del bassorilievo viene raffigurato il tempio di Gerusalemme.
La città dell’imperatore è Roma, la città dei re è Gerusalemme. I Magi, però, incontrano il Re dei re tra le braccia della madre, non nel palazzo e nemmeno nel tempio. Gesù nasce infatti a Betlemme, “la città del pane”, “la città di Davide”, dove è possibile riconoscere in piccoli bambini (come Davide, che era un pastorello) un grande futuro. Ora il tempio è vuoto, perché il vero tempio (cioè “il luogo” in cui si incontra Dio) non è più fatto di pietre ma è una persona: Gesù.

LE PALME, LE COLOMBE
A lato si trovano due colombe che bevono da una fonte, posate su zolle fiorite e con palme che rappresentano la terra d’Egitto. La citazione di Matteo 2,13 scritta in alto rimanda non solo alla fuga della Santa famiglia, ma pure al cammino del popolo ebraico, poiché richiama il passo di Osea: <> (11,1). Come il popolo ebraico è passato dall’Egitto alla Terra promessa, così chi inizia il cammino cristiano con il Battesimo passa dalla schiavitù dei vari idoli alla libertà dei figli di Dio.



Le colombe che bevono da un fonte battesimale sarebbero così l’allegoria del Battesimo, come in tante altre immagini religiose (vedi il meraviglioso mosaico presente a Ravenna nel mausoleo di Galla Placidia).



I FIORI DI MANDORLO


I due fiori di mandorlo (i primi a spuntare a primavera) richiamano la fedeltà del Signore che vigila sul suo popolo (cfr Geremia 1,11-12) e lo stupore di fronte alla novità di Dio che si fa uomo.
Sono molto probabilmente la “firma” dell’Antelami scolpita nella pietra (i pittori si firmano sempre in fondo, a destra).
È come se l’Antelami, col progetto della facciata, volesse dire ai pellegrini di tutti i tempi che egli intendeva scolpire qualcosa di totalmente innovativo, bello, solare, primaverile!
FAUSTO NEGRI


P.S. La descrizione dei tre Magi in un prossimo articolo.

1 commento:

  1. Sempre molto interessante. Ma le guide che conducono i turisti a visitare il nostro Duomo, conoscono tutte queste cose? Lo chiedo perché io e Aldo Magnani, n'um sintì äd tütt i culûr. Sarebbe buona cosa che lei, prof Negri, fosse scelto, come guida e "Cicerone" ufficiale, per ogni visita guidata al nostro più prezioso monumento.

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