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martedì 17 gennaio 2017

Il governo che verrà, che sia "scarzo e cencioso"


Il governo che verrà

Ai poveracci, al volgo plebeo, che nome non ha, non gliene può fregare di meno dell'attuale o del prossimo timoniere del barcone scassato “Italy Crociere”, della carretta di mare Italia. 
Il Belli scriveva: “Tristo chi se presenta a li cristiani scarzo e cencioso. Inzino pe' le scale, lo vanno a mozzicà puro li cani”. 
Dove prosperano politici corrotti, ignoranti ed incompetenti, di qualsiasi partito, movimento e ideologia, avidi ed impudichi, che arraffano possesso e potere, ivi i poveri saranno sempre gli schiavi e i diseredati del mondo dei potenti, come da millenni. 
Dopo la breve stagione fiduciosa dei governi di Einaudi e De Gasperi, dopo la grande illusione di una rinascita nazionale dalle macerie del Bieco Ventennio, miseramente sgonfiatosi il “boom economico”, mal gestito e peggio abusato, anche la Speranza, ultima Dea, è tornata a rifugiarsi nell'anfora, qui nel Bel(?) Paese.

Chi ha pochi mezzi, non riesce ad emergere mai, vive e muore tra l'indifferenza degli uomini e delle cose, senza lasciare traccia di sé; non può nemmeno permettersi di sussurrare la minima protesta, per non incorrere nelle manganellate delle forze dell'ordine, sempre al servizio del potere di turno. 
Che nella stanza dei bottoni ci siano Renzi e la Boschi, Grillo o Berlusconi o chi altri, anche oggi i poveri potrebbero ripetere, con il Belli: “”Pe' noi, rubbi Simone o rubbi Giuda, magni Bartolommeo, magni Taddeo, sempr'è tutt'uno e non ce muta un gneo: er ricco gode e 'r poverello suda”.

Ai poveri, va sempre male, con Renzi, come con Grillo o con D'Alema, non coltivano speranze in Speranza, non ridono con Brunetta o con Bersani. 
Il “Vaffa”.., lo spediscono loro, a tutti.
Modificando qualche parola della lirica sconsolata di Brecht, si potrebbe dire: 

Il governo che verrà
non è il primo. Prima
ci sono state altri governi.
Alla fine dell’ultimo
c’erano vincitori e vinti.
Fra i vinti la povera gente
faceva la fame. Fra i vincitori
faceva la fame la povera gente
egualmente.

C'è chi ripone la propria fiducia, terminata l'effimera durata del Gentiloni-time, in politici di grosso calibro, come Speranza, D'Alema, Bersani, Salvini, Berlusconi e Grillo, o in un ritorno di Renzi. Chi si contenta, non gode...

Il resto è tutta muffa, fuffa, chiacchiere da Bar Sport e da portinaie di condominio di serie C.
Franco Bifani

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