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sabato 28 gennaio 2023

La Madonna della "sariöla" nel Duomo di Fidenza


Il 2 febbraio, quaranta giorni dopo Natale,  la Chiesa Cattolica celebra la Festa della Presentazione di Gesù, anche detta “Festa delle luci“, tradizionalmente comprende il rito della processione e benedizione delle candele (da cui il termine “candelora” e "festa delle luci").
Tutto ciò tradotto in termini canonici è ben spiegato in questo comunicato di alcuni anni fa della curia fidentina:
"La Candelora è una ricorrenza cristiana che viene celebrata il 2 febbraio, chiamata anche festa della purificazione della Vergine Maria e della presentazione di Gesù al tempio. Con la riforma liturgica la chiesa latina, in pieno accordo con quelle orientali, ha restituito al 2 febbraio la denominazione di festa del Cristo. La stessa che aveva in origine, chiamata Presentazione del Signore al tempio. La festa è chiamata Candelora perché in quel giorno si benedicono e distribuiscono ai fedeli le candele. La tradizione, infatti, vuole che queste difendano contro calamità e tempeste. Oltre a questo, le candele accese simboleggiano Gesù Cristo, ovvero, la luce del mondo." 
Ciò non toglie che la “Festa delle luci” ebbe origine in Oriente per estendersi poi in occidente dove assorbì una varietà di riti pagani di metà inverno e risveglio della natura. E' abbastanza diffuso l'opinione che a Roma prendesse il posto dell’antica festa romana dei Lupercali.
Fino alla riforma del calendario liturgico questa festa si chiamava “festa della Purificazione della SS. Vergine Maria“, ponendo l’accento sulla tradizione ebraica secondo la quale, a 40 giorni dal parto, la donna doveva recarsi al Tempio per purificarsi.
La festa della purificazione e presentazione del Signore chiude il periodo delle celebrazioni natalizie ed apre il cammino verso la Pasqua.


Nell'immagine conservata nel Duomo di Fidenza la Madonna ed il Bambino sono collocati su uno sfondo di alberi spogli con evidente riferimento al ciclo agreste/vegetativo di celebrazione della fine dell'inverno e dell'inizio della primavera.
La ricorrenza può assumere nomi diversi a seconda delle regioni, come Candelaia, Siriola, Zariola o Ceriola come appunto viene, forse erroneamente, chiamata  la Madonna del XVI secolo nel nostro Duomo. 
Nel dialetto borghigiano: sariöla, come ci dice compiutamente Claretta Ferrarini nel Dizionario Etimologico Borghigiano (DEB) a 
pag. 296 dove troverete anche l'etimologia di questo termine
sariöla s. f.; candelora (2 Febbr.) Per i cattolici è il giorno della purificazione di Maria dal parto. È stata istituita nel V sec. d. C. sotto richiesta di Papa Gelasio 1° per sostituire i “Lupercali” romani. Propriam. ceriola e ciriola, come in Tosc.; “siriöla” in lomb. Era una festa “candelarum” = delle candele. Il Genit. si è cristallizzato in -ara -ora -ola. Il nostro e il tosc. invece, vengono da un “festum cereorum” = festa dei ceri, sempre con la conservaz. del Genit. plur. lat. Questa festa latina è ancor più antica e si teneva a Roma in onore di Cerere la dea delle messi che, per cercare la figlia Proserpina, girava con candele accese. Per saperne di più ricerca “Lupercali. Vedi anche “...Tò Surèlla...”.

5 commenti:

  1. Bellissimo articolo. Grande sig.ra Claretta!

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  2. E' bene ricordare che la sig.ra Claretta era componente del "Comitato Regionale Per la Salvaguardia del Diletto" Sarebbe bene attraverso l'Amministrazione Comunale provvedere alla proposta della sostituzione, Visto e considerato che a Fidenza abbiamo persone che hanno le capacità richieste per far parte di tale organo propositivo; potrebbe essere un modo per onorale il meraviglioso contributo dato dalla sig.ra Claretta con le sue opere al nostro dialetto.
    L'Anonimo di Borgo

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    1. Sarebbe il minimo per ricordare Colei che ha rinvigorito il ns venacolo e le ns radici

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  3. Veramente di grande fascino ed interesse. Grazie!

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