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domenica 9 aprile 2017

Noi di fronte al terrorismo stragista

Migliaia di persone si sono radunate nel pomeriggio a Sergels Torg, nel centro di Stoccolma, per rendere omaggio alle vittime dell'attentato di due giorni fa. La veglia spontanea è stata chiamata 'Lovefest', festa dell'amore contro il terrorismo. Nella piazza vicino al luogo dell'attacco terroristico si è formato un mare di candele, fiori e peluche.
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Stragi e terrorismo
un articolo di Franco Bifani

Amiamoci l'un l'altro...
Purtroppo, mi sono accorto, pure io, in questi giorni, che mi sono, per così dire, abituato agli attentati, che lupi solitari o in branco, ma sempre e comunque islamici, da qualche tempo, ci regalano a cadenza ritmata. Orami mi confondo, nella memoria, luoghi e situazioni.
E mi infastidisce oltremodo  di dovere sempre sentire, ripetuta all'infinito, la frase, che io trovo molto sciocca, per cui non dobbiamo aver paura, altrimenti i kamikaze & CO  l'hanno vinta loro.
Certo, non è che, in tutte le città di questo mondo, la gente può girare in autoblindo, con giubbotti antiproiettile e con un mitra a tracolla. Ma la moglie dell'ex premier svedese Bildt, la contessa Anna Maria Corazza, i cui parenti hanno possedimenti ed un castello sui colli salsesi e fidentini, ha detto che la Svezia ha reagito con i fiori alla recente strage; del tipo “mettete dei fiori nei vostri cannoni”, insomma... E la soave Polis svedese gira disarmata.
L’hashtag #openstockholm si è sparso velocemente, nel paese scandinavo. Gli abitanti di Stoccolma, come mi pare logico, si sono validamente aiutati, gli uni gli altri. Hanno reagito non con la chiusura, ma con l’apertura. Il terrore avrebbe dunque perso, sostengono tanti ottimisti.
Ma io non la vedo così; il terrore continuerà a seminarne altro, non terminerà mai la sue azioni infami, e i kamikaze islamici ci vedono solo come degli imbelli, incapaci di ogni reazione.
Una volta c'erano gli hashishin, poi i talebani cattolici dell'Inquisizione, a caccia di streghe ed eretici; ora è la volta dei lupi -un'offesa per questi nobili animali!-, solitari o in branchi, della teocrazia di Al-Baghdadi e dintorni. Del resto, lo Stato islamico attacca l'Europa perché questo è nella sua natura teopolitica, la legge coranica prevede la pan-islamizzazione del pianeta. Gli eserciti musulmani hanno attaccato l'Europa da 13 secoli, siamo nella continuità della storia dell'Islam.
Io rimango assolutamente perplesso sul da farsi, di fronte sia all'Islam violento e stragista dell'ISIS, sia nei confronti di quello che non prevede azioni violente verso chi islamico non è. Ma trovo anche controproducente continuare a farsi pipì sui piedi e controvento, a darsi la zappa sui denti e a calare le brache.
Sono convinto che sia sbagliato seguitare a giustificare le stragi  dei musulmani come una Nemesi storica, conseguenza irrinunciabile e prevedibile del colonialismo europeo nei paesi di fede maomettana.
Se è per quello, l'Islam è stato, fin dall'inizio, il colonizzatore violento di una gran parte del mondo allora conosciuto, dall'Estremo Oriente indiano ed indonesiano, fino a tutta l'Africa del Nord e sub-sahariana, fino alla Spagna, che il Califfato dell'ISIS vuole riconquistare e che si ostina a denominare come Al-Andalus.
Chi si fa pecora, il lupo la mangia, e sono parecchi i lupi travestiti da agnelli, tra le greggi occidentali, è sciocco ragionare secondo i parametri evangelici della non-violenza, dell'amore anche verso i nemici, del perdono, della carità e dell'accoglienza più indiscriminata. Ed è assurdo, con l'Islam, sperare in un'integrazione, progettare il multiculturalismo. L'Islam è una roccia granitica, una monade leibniziana, da cui non esce e non entra nulla e nessuno, che non sia in linea con il Corano e che esclude assolutamente di inglobare altre culture, tanto meno diverse fedi, e di adattare a sé tradizioni, abitudini, usi e costumi non contemplati nel Libro Sacro.
Franco Bifani

1 commento:

  1. Ecco la reazione di una persona per bene.
    Anch'io mi convinco sempre più che ad ogni attentato l'Islam moderato se esiste stia perdendo consensi, non è con le bombe nelle chiese, con l'arroganza, la prepotenza, che si conquistano nuovi fedeli, anzi si produce l'effetto contrario.
    L'Anonimo di borgo

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