martedì 30 maggio 2017

Con la Scuola Media Zani: quattro ore in teatro

(Foto Mara D.)

Il tema che ha fornito il canovaccio del primo spettacolo, "UNO IN PIU' UNO IN MENO...FANNO LA DIFFERENZA" è una riflessione sull'ambiente e il riciclo condotta dalla prof.ssa Dalcò in alcune delle sue classi.

Al canto “Uno in più uno in meno” (rivisitazione di un vecchio motivo di Celentano), segue la presentazione del progetto da parte di un’alunna del Consiglio di Istituto dei ragazzi e la  drammatizzazione di una breve storia sul riciclo interpretata dagli alunni di 1^A, coaudiuvati dalla prof.ssa Dallospedale, alcuni dei quali ‘travestiti’ da rifiuti. 



La fiaba è accompagnata  da alcuni brevi pezzi  eseguiti dagli alunni di percussioni della 2G e 3G, diretti dalla prof.ssa Miraglia,  con gli strumentini costruiti con materiale di recupero.
A seguire entrano in scena le classi 1G e 2G che suonano, dopo brevi presentazioni iniziali lette dalla prof.ssa Mara Dallospedale, i brani: “El condor pasa”, “What a wonderfoul world”  e “Mercy mercy mercy”



Finita questa parte introduttiva, è la volta del coro in uno spettacolo di musica, canto e poesia ispirato ai  "valori ecologici" fondamentali: acqua, aria e natura.



I brani scelti sono appunto: "Acqua" di B.Lauzi e L.Bertè, "Aria”, canzone della Nannini realizzata per la colonna sonora del fim d'animazione Momo alla conquista del tempo e, per concludere, “Adiemus”, del compositore gallese Karl Jenkins: "caratteristica di questo brano cantato in gallese antico è l'effetto "tribale" voluto dal compositore. In Italia è noto per essere stato utilizzato per anni come sottofondo all'ingresso del personaggio "Madre Natura" in una trasmissione televisiva". Cantano come soliste: Sabrina e Lisa.



Chiuso e riaperto il sipario, si presentano sul palcoscenico le classi 1A e 2F, le cui esecuzioni sono introdotte da poesie lette dagli alunni del Consiglio di Istituto che ha seguito le attività di differenziazione dei rifiuti nelle classi.
La scaletta prevede quattro brani legati all'ambiente naturale.
Il primo è “Nell'antro del Re della montagna”, del compositore norvegese Edvard Grieg che, nel dramma teatrale Peer Gynt, fa da sfondo agli urli di minaccia dei troll (personaggi umanoidi che vivono nella foresta) contro il protagonista. 
(Foto Mara D.)
Il secondo brano è tratto dal poema sinfonico ‘Moldava”, secondo di 6 poemi sinfonici appartenenti al ciclo "La mia Patria". In questa opera il compositore Smetana, descrive le immagini e i suoni che il fiume Moldava incontra lungo il suo corso nel territorio ceco. Così il musicista boemo illustra la sua opera nella prefazione della partitura: 
"Il fiume Moldava nasce da due sorgenti, gorgoglia gaio tra le pietre e luccica al sole, si allarga e le sue rive riecheggiano di richiami di caccia e di danze paesane. Chiaro di luna, danze delle ninfe. Eccolo giunto alla rapida di S. Giovanni, sulle cui rocce le onde si infrangono spumeggiando: di là la Moldava scorre ora largamente verso Praga.."
(Foto Mara D.)
Il tema del terzo brano è il “fuoco” con “La danza ritual del Fuego” di De Falla, che fa parte di un balletto intitolato “L'amore stregone”, una
"leggenda popolare che parla dell'amore tormentato tra due giovani e di un incantesimo. Il compositore attinge copiosamente e con squisita sapienza al repertorio storico della musica spagnola, creando in questo brano un'atmosfera gitana che riesce a trasportare completamente lo spettatore".

A concludere, “Primavera,” scritta dal compositore contemporaneo Ludovico Einaudi che così viene presentata:
 "Ci siamo, sta per arrivare, con uno strano clima più che altro invernale al suo seguito. Sarebbe banale mettere le belle immagini botticelliane e le poesie che traboccano di rose e viole e cieli turchini e rondini in volo. No. La primavera è spesso una stagione faticosa e l'imperativo categorico del risveglio, del vitalismo necessario e imperioso a volte disturba. Perché noi non abbiamo la saggezza della Terra che, giustamente, durante l'inverno si riposa e si prepara per il grande risveglio. Noi lavoriamo come matti, molto per dovere e molto inseguendo Dio solo sa che cosa . Quindi, quando arriva lei siamo sfiniti di stanchezza, alle prese con astenie fisiche e psicologiche vaghe ma assai antipatiche. Ce la dobbiamo proprio mettere tutta per sentirci parte di questa Vita che pulsa e ci reclama..."
Il programma di questo primo spettacolo ha quindi visto impegnato il Coro diretto dalla prof.ssa Bertolani e  le classi 1A-1G 2F 2G e 3G (percussioni) con i docenti Aleotti, Bertolani, Rossi, Torricella (sez A/F), Bodria, Miraglia, Pedrini e Vegetti (sez G). Coordinatrici  prof.sse Bertolani (A F) e  Cocconi (G).


Alla fine del primo spettacolo la Dirigente Scolastica Lorenza Pellegrini
chiama sul palco gli insegnanti coinvolti nella preparazione.
Mattatore della serata la prof. Francesca Bertolani, nella foto
la vediamo impegnata anche tra un numero e l'altro
Maria Pia Bariggi, assessore alla Scuola e alla cultura,
porta, insieme ai suoi, i saluti dell'Amministrazione Comunale.
Il secondo spettacolo, “Emozioni in musica” ha visto principalmente l'impegno degli alunni delle classi 3F e 3G, diretti dagli insegnanti Aleotti, Bertolani, Rossi, Torricella (sez A/F), Bodria, Miraglia, Pedrini e Vegetti (sez G). Coordinatrici  prof.sse Bertolani (A F) e  Cocconi (G).



Così la presentazione, carica di riflessioni, come il titolo stesso poteva far capire: 
"Il respiro. Le nostre mani che sostengono con forza o accarezzano. Le labbra che sorridono e gli occhi velati se vediamo qualcun altro piangere. La nostra schiena distesa nel salto e china a coccolare. Le gambe ed i piedi per inseguire i sogni. Quante volte ringraziamo il nostro corpo per essere solamente vivo? "Sentire" il nostro corpo dall'interno come insieme armonico di movimenti volontari o involontari che riflettono e si riflettono nelle emozioni. In un gioco continuo di specchi, dove ciò che sento modifica il mio aspetto. Ascoltare i segnali che il mio fisico manda è un'arma utile a sminare gli scoppi emotivi, prima di tradurli in gesti e parole scomposte."

Proprio la complessità del tema ha richiesto un impegno da parte degli studenti e dei loro insegnanti non limitato alla proposta musicale che così viene ci viene spiegato: 
"Questo ciò che abbiamo tentato di fare nei quattro incontri proposti sull'intelligenza emotiva, esaminando gli strumenti che ognuno ha dentro di sè, per evitare il sequestro da parte degli stati d'animo più intensi. Per trovare uno sfogo che ci liberi senza far del male a nessuno. Questa sera, oltre al respiro, alle parole, al movimento cosciente ci sono altri strumenti che ci aiuteranno in questo piccolo viaggio: i nostri strumenti musicali. Ora facciamo silenzio: non quello strappato al rumore costante nella frenesia della vita quotidiana. Il silenzio dentro di noi, che invita all'ascolto attento e partecipe, sospeso nella scintilla della creazione di un suono comune."
La Dirigente Lorenza Pellegrini dopo aver seguito gli spettacoli dalla
platea sale su palcoscenico per i saluti finali. 
Sul palcoscenico questo si traduce in 6 scene, introdotte da un "ensemble" di violini, con le seguenti esecuzioni:
 Cassandra (Pf) e ensemble di violini 
SCENA 1
“Valzer n.2” di Sostakovich orch.
SCENA 2
 “HALLELUJA” Cohen orch.chitarre 3F e 3G (solista Adelina)
SCENA 3
“Fuga geografica di Toch” percussioni CL.3G
“Danza dei cavalieri” di S.Prokofiev ORCH.
SCENA 4
“Can Can” di Offenbach (flauti 3F)
SCENA 5
“Fly to the moon” ensemble cl.3G
“Por una cabeza” Gardel TRIO CL.3F (flauto-violino-pianoforte)
LIBERTANGO – Piazzolla orch.
SCENA 6 
My type – Saint Motel orch.
BIS: TEQUILA
Hanno aperto lo spettacolo la classi 1C 1E 2C 2F  al flauto dolce, dirette dal prof Gabbi.






1 commento:

  1. io cero , ero dietro la telecamera a riprendere tutto il 2° spettacolo , mi è piaciuto molto e in certi brani mi sono anche emozionato. quando la musica piace anche a questi giovani scolari si sente una musica scorrevole , per me bravi anche i vari professori, perchè ci mettevano anche l'Anima Umberto Zanella

    RispondiElimina