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lunedì 15 maggio 2017

Il futuro è: Servizio Civile universale volontario per legge


Volontari di tutta Italia, unitevi...

Ora, con tutti i problemi, civili, sociali, politici, pubblici e privati, economici e finanziari, che il nostro povero paese presenta, governato com'è da una manica di incapaci e incompetenti, ecco che la nostra soave Pinotti, molto addentro com'è nelle faccenda della Difesa nazionale, supportata dall'altra super-ministra Valeri, peritissima di problemi dell'istruzione di ogni ordine e grado, ha tirato fuori dal suo cappellino non un coniglio, ma l'invenzione deleteria del servizio civile per tutti, universale, come il giorno del Giudizio e del Diluvio, sotto forma di volontariato, una specie di missione, non Impossible, di aiuto, carità e misericordia verso il prossimo diseredato. Sono pur sempre 430 Eurini al mese, possono fare comodo, in attesa di Godot e di un improbabile occupazione futura. Poi, che la  faccenda costi fior di miliardoni di Euro al nostro Paese, dalla robusta e sana economia,beh, è di secondaria importanza.
Il generale de' generali delle nostre forze dis-armate ha sentenziato che abbiamo già uno dei migliori, più agguerriti e preparati eserciti del mondo -lo diceva anche il Duce, nel 1940-, per cui sta bene pure a lui, che nasca questa specie di orda di ragazzotti militar-borghesi.
Io non ci ho mai tenuto ad entrare nell'esercito, a fare la naja, perdendo inutilmente un anno e mezzo di vita, a non combinare nulla di utile, giusto, equo, buono e salutare, in una caserma puzzolente, tra beceri ufficialetti e caporali ignoranti. Tutti i miei coetanei, che hanno fatto il militare, non hanno mai sparato un colpo di fucile, ma hanno fatto la guardia a depositi di biancheria da letto  o di munizioni da bocca.
Io ho sempre visto come l'iprite negli occhi chi indossa una divisa, specie i superiori, con chepì, alamari, nastrine, spalline, stivaloni, sciaboloni al fianco; tutti, dal vigile della PM, al carabiniere al poliziotto, fino al finanziere. Aborro chi gira con armi al fianco o in spalla, e non vede l'ora di usarle.
Avrei dovuto fare il militare, nel 1968, come marconista in Artiglieria da montagna, essendo laureato in Lettere. Non vedevo la relazione, ma da un militare di carriera, che ti vuoi aspettare, di logico? Mi sono dato da fare, e con escamotages varii, non esistendo allora il servizio civile, ero riuscito ad ottenere un posto di prof di Italiano, a Mogadiscio, per due anni, con punteggio doppio annuale, presso una scuola vescovile, con bungalow privato, servito da un somale, barba e capelli. Poi, sciocco, per i begli occhi di una mannequin fiorentina, -forse la madre della Boschi?- mollai tutto, per andare poi a fracassarmi lo scheletro in Bulgaria. Ma questa è un'altra storia...
Ora, qualcuno mi sa dire che necessità avremmo, in Italia, di una schiera di pseudo-volontari generici, pagati dallo Stato, anche se poco? Non sarebbe molto meglio se si creassero le condizioni per cui questi giovani trovassero un impiego, un'occupazione, congrua con il loro diploma, anche solo con il medesimo corrispettivo mensile, almeno all'inizio? Pinotti, Valeri, generaloni di Stato Maggiore, desistete, in  nome del Dio della Guerra e di quello del Lavoro, di Ares e di Efesto.
Franco Bifani

6 commenti:

  1. Mi scuso con l'inclito pubblico per aver digitato Valeri al posto di Fedeli. Stavo scrivendo il suo nome, Valeria, poi mi sono distratto e non ho completato. Abbiate pietà di me, Dio ve ne compenserà nel più alto dei Cieli!

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  2. rimane il fatto che qualche mese di servizio militare darebbe alle nuove generazioni un po di rispetto degli adulti, insegnanti e delle regole che oggi è sparito quasi totalmente

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  3. Io sono convinto che il servizio militare sia solo una inutile perdita di tempo, almeno come viene condotto in Italia, a meno che uno non riesca ad infilarsi in qualche corpo speciale, come i parà ed i marò.

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  4. su questo sono d'accordo, è solo per dare un minimo di disciplina alle nuove generazioni che vengono cresciute da molte famiglie senza regole e rispetto

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    1. Cabassa, ci sono già numerose agenzie, educative, o tali sedicenti, tra scuola, famiglia, parrocchie, oratori, boy-scout; non stiamo ad aggiungerne un'altra ancora, obbligatoria. È solo un modo furbesco di attingere manodopera giovanile non qualificata, per immeterla in settori in cui non ha nessuna preparazione.

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  5. diciamo che alcune delle "agenzie" menzionate fa acqua, partendo dalla famiglia che concede e straprotegge i propri pargoli anche se evidenti delinquenti.
    la scuola ha le mani legate come chiunque provi a richiamare i suddetti "bravi ragazzi", agenti in divisa compresi.
    certo sono una minoranza ma bastano a far percepire la necessità di provvedimenti seri prima che tutto questo buonismo degeneri

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