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lunedì 12 giugno 2017

Fidenza 21 marzo 1943


Tra le foto esposte nel cortile del municipio in occasione della mostra "I Volti del Cambiamento" inaugurata sabato 9 giugno molta attenzione ha avuto questa foto che trovava collocazione nel "totem" dedicato agli Eventi Memorabili.
La scelta, che ho condiviso con i comites, di non riportare didascalie alle immagini ha certamente aumentato la curiosità dei visitatori. Sono tuttavia in grado di soddisfare questa legittima curiosità riguardo a questa foto-documento.
Siamo nel marzo 1943 il conflitto mondiale ha portato l'Italia allo stremo e il fronte ormai è la nostra stessa casa nostra, dal cielo vengono le maggiori minacce.
Chi ci aveva condotto in guerra non era in grado di assicurare protezione ed allora i fidentini si affidarono al Santo nostro protettore con una processione propiziatoria che si è tenuta domenica 21 marzo 1943.
La viviamo in questo articolo di allora da un foglio, non certo neutrale, che allora si pubblicava. In questo modo possiamo cogliere anche il clima con cui una certa parte di noi ha vissuto quel momento.

Il totem "Eventi Memorabili" con la 
foto di cui stiamo parlando.

Processione propiziatoria
Diecimila fidentini presero parte domenica 21 marzo, alla solenne processione col corpo del Santo Protettore Donnino. Il corteo era aperto dal Gonfalone del Comune che era seguito dalle rappresentanze religiose e delle varie Parrocchie cittadine ed extraurbane. Dopo il Capitolo della Cattedrale ed altri sacerdoti, veniva l'Ecc. Rev.ma Monsignor Vescovo seguito dell'Urna contenente le ossa del Santo Martire scortata da soldati e militi. Al suo passaggio tutta la gente che era numerosissima ai lati della strada s'inchinava reverente. Chiudevano la processione le Autorità Civili e Militari della città, i gagliardetti delle Associazioni ed il popolo. Ai soldati che erano schierati in Piazza Garibaldi Mons. Vescovo rivolse brevi elevate parole esortandoli a servire sempre fedelmente la Patria.Quando l'Ecc.mo Mons. Vianello e la Sacra Urna giunsero nella piazza del Duomo, quella era rigurgitante di folla che attendeva la parola del Pastore.Salito sul podio costruito all'ingresso principale del Duomo, parlò ai presenti esaltando prima di tutto i nostri valorosi soldati ed enumerando poi tutti i nostri doveri di italiani in questa ora solenne che la Patria sta vivendo, tesa con tutte le sue migliori forze al raggiungimento della Vittoria finale.L'Ecc.mo Presule stigmatizzò coloro che da questa ora non pensano che a trarre illeciti benefici finanziari ed a divertirsi apertamente senza alcun riguardo per i fratelli che combattono, muoiono per un solo ideale, la Patria.Il discorso del Vescovo suscitò profonda commozione ed ottenne applausi entusiastici.
Asso di bastoni Anno II n°22 del 22 maggio 1943 - XXI

Il foglio diocesano dedicò alla processione
il numero del 19 marzo 1943 

22 commenti:

  1. Trovo assolutamente vergognoso il discorso patriottardo del vescovo, inneggiante ad un fascismo che aveva portato l'Italia in una guerra disastrosa ed inutile, che aveva provocato centinaia di migliaia di vittime, tra militari e civili. Lo trovo in contrasto assoluto con i precetti del Vangelo. Date a Cesare quel che è di Cesare, a Dio quel che è di Dio, ossia la pace e la fratellanza tra i popoli. In questo caso, un bel tacer non fu mai scritto, mons. Vianello!.

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    1. Il vento del nord cominciava a soffiare. Nello stesso anno Mons. Vianello lasciò la nostra Diocesi.

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  2. E se ricordo bene, fortunatamente per la città, fu rimpiazzato da un sant'uomo: mons. Giberti!

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    1. Era una gara tra noi bambini di s. Michele corrergli incontro a baciargli l'anello al dito. Il suo sorriso umile ci accoglieva.

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  3. Evitiamo allora di chiamare quel vescovo con i titoli di Eccellentissimo e Reverendissimo

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  4. Sono rimasto sorpreso dai giudizi dell'emerito prof. Franco Bifani:
    "Trovo assolutamente vergognoso il discorso patriottardo del vescovo,....."
    " Evitiamo allora di chiamare quel vescovo con i titoli di Eccellentissimo e Reverendissimo " sono allergico ai giudizi espressi in modo estemporaneo su persone senza conoscerle e sapendo che non potranno mai replicare.
    Ringrazio tuttavia il prof. Bifani per le sue esternazioni, perché mi hanno stimolato ad una ricerca storica sulla vita e figura di Sua Eccellenza Mons. Mario Vianello al quale i nostri predecessori hanno voluto dedicare la scuola Materna poi la scuola Media, gestite dalle suore di Pompei, in riconoscenza del grande ministero apostolico realizzato a Fidenza.
    La ricerca storica è stata fatta consultando " Enciclopedia Diocesana Fidentina " non fermandomi alla prima osteria del foglio di parte come viene detto dall'articolo del blog. Non ho fatto una ricerca specifica sulle parole dette da Sua Eccellenza in quella occasione, non posso affermare se siano state strumentalizzate o riportate in modo distorto dal cronista, quindi non posso esprimermi.
    Posso invece affermare con assoluta certezza che Sua eccellenza Mons. Vianello fu un grande oratore che seppe coinvolgere e stimolare alla pratica cristiana il popolo, e attirare gente quando svolgeva il Suo ministero come riportato dalla fonte consultata.
    Caro Professore Bifani quando, scriviamo siamo prudenti perché siamo letti e possiamo deviare i lettori su falsi giudizi e questo non è bene.
    l'Anonimo do Borgo

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  5. Evito di commentare la Sua reprimenda, Anonimo di Borgo, soprattutto perché proveniente da uno che non si firma, come facciamo io e altri qui sopra. Se uno dovesse esprimere giudizi solo in base a consistenze dirette di fatti e persone, dovremmo dare alle fiamme tutta la storiografia degli ultimi 5mila anni. Le parole del vescovo sono vergognose, ma non fu il solo ad incensare il fascismo ed il nazismo, a quei tempi, quando il clero benediceva armi ed armati in partenza per guerre assurde. Il fatto poi che Lei mi vada a consultare l'Enciclopedia diocesana fidentina per reperire giudizi su Vianello, mi pare molto riduttivo. Sarebbe come cercare opinioni su Fidel Castro su un'enciclopedia cubana. Che le mie opinioni possano poi provocare disastri tra chi le legge, Anonimo, Lei mi sopravvaluta, che diamine, a Fidenza non girano decerebrati e ignoranti con l'anello al naso.

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  6. Non so se qualcuno ha mai avuto modo di leggere pagine dei quaderni di alunni degli anni Venti. Io ne ho della Scuola elementare di mio padre, classe 1914. Ebbene vi sono vari temi che commentano un compleanno reale, una visita importante, una comunicazione del Primo Ministro, ma ciò che sorprende è il tono celebrativo, ricercato e retorico con cui gli alunni si esprimevano, evidentemente assorbito dagli insegnanti. Tale stile di espressione ha formato la generazione di quel periodo, perciò ,pur indulgendo a qualche frase che può sembrare consenziente con il regime, tutti più o meno dall'alto dell'autorità che veniva loro riconosciuta usavano un registro al di sopra del parlare comune. Solo in questa ottica possiamo capire certi documenti ed accettare la sovrabbondanza dei titoli.

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    1. Ho letto un libro, in mio possesso, che è una raccolta antologica di brani scritti, nel corso del Ventennio fascista, da alunni delle Elementari e Medie. Si intitola "Hitler è buono e vuole bene agli italiani", di Paola Pancaldi e Bruno Rossi. Già il titolo anticipa come venissero indottrinati i ragazzi di allora.i

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  7. Il professore sale in cattedra e pretende di propinarci la sua verità, usando quale fonte di documentazione solo un foglio di propaganda del regime fascista citato per farci capire come si viveva in quel difficile momento della nostra Patria, con quale tipo di informazione ci si alimentava.
    Perché scrivere ora "Trovo assolutamente vergognoso il discorso patriottardo del vescovo..."
    "Evitiamo allora di chiamare quel vescovo con i titoli di Eccellentissimo e Reverendissimo "
    Quelle parole che hanno scandalizzato, riportate nel foglio cronaca dell'evento sono state pronunciate da Sua Eccellenza Mons. Mario Vianello, o sono di un sostenitore con pochi scrupoli al servizio del potere, che riassumendo l'intervento lo manipola a proprio uso e consumo, del regime fascista, come avviene anche oggi dove i giornali pubblicano la loro cronaca anche se la verità è un altra cosa ?

    Perché denigrare una persona senza una documentazione seria e attendibile della verità?
    Sua Eccellenza arrivò a Fidenza il 6 giugno del 1931 dopo un percorso di tutto rispetto prima come insegnante nel seminario patriarcale di Venezia, poi come vice cancelliere della Curia, Cappellano segreto di Sua Santità, Canonico Onorario del Capitolo patriarcale, Papa Pio XI lo elevò alla dignità di suo Prelato Domestico e di Protonotario Apostolico, Parroco a Mestre.
    A Fidenza l'opera apostolica si evidenzià sinteticamente in quattro rami fondamentali : cura appassionata per il seminario, le numerose visite pastorrali per essere di aiuto e supporto ai suoi parroci e di conseguenza alla popolazione, un impulso vigoroso all'Azione Cattolica, l'interessamento per i Congressi eucaristici.
    L'11 marzo del 1943 con bolla apostolica mons. Vianello fu promosso alla sede Arcivescovile di Perugia, preceduto dalla fama di Vescovo solerte e di larghe vedute.
    Il 13 agosto 1955 s'era recato in visita alla colonia Stella Marina di Senigaglia, prima di ripartire, aveva cercato un pò di riposo, non si svegliò più.

    la domanda fondamentale si ripete Perché denigrare una persona ? con un simile corriculuim ? prendendo spunto solo da un foglio propagandistico del regime fascista, esiste forse una doppia verità?
    L' Anonimo di Borgo.

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  8. Io, da ignorantone, credo (forse) di aver afferrato il senso critico del Prof.
    Indipendentemente dalla fulgida carriera, anche alla corte del Papa, in sostanza, in quegli anni bui, il Vescovo non si è certo stracciato le vesti a difesa del popolo, come invece hanno fatto tanti umili preti, dando la loro vita nel tentativo di aiutare il più possibile i bisognosi, chiunque fossero.
    Sicuramente era una brava persona ma un pò troppo genuflessa al potere, sia religioso che dello Stato.

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  9. Ricordiamoci che erano gli anni di Pio XII, Giovanni XXIII era di là da venire. Da allora ne è passata acqua... in ritardo ma fortunatamente, secondo me.

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  10. Francis, non dimentichiamo che Pio XI definì Mussolini come "l'uomo della Provvidenza", o, come attenuano altri, "L'uomo che la Provvidenza ci ha fatto incontrare!".
    Anonimo di Boprgo, come ha poi scritto Anonimo, ci so o stati numerosi sacerdoti che hanno dato la vita, per salvare ebrei e partigiani; sono loro, per me, a potersi definire Eccellentissimi e Reverendissimi.
    Pio XII conversava amabilmente, in Vaticano, con un criminale nazista, come il colonnello delle SS Eugen Dollmann; Lei dubita dello splendido curriculum di Pacelli? Quello che, vicario apostolico a Monaco di Baviera, temeva che gli Spartachisti venissero a farlo fuori, ed aveva tirato un sospirono di sollievo, quando aveva saputo che due ebreacci comunisti, Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht, finalmente, erano stati fatti a pezzi dalle orde dei militanti di estrema destra.
    Io non sono mai salito in cattedra, nemmeno come prof, al limite, mi ci sedeva davanti.E non impongo la mia visione del mondo; solo.da un punto di vista etico e fideistico, non approvo per niente le parole di quel vescovo, che non era onnisciente ed infallibile. Non saranno stati i suoi titoli onorifici ed il suo CV a destinargli un posto privilegiato, nell'Aldilà.

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  11. Signor Bifani, a "quel Vescovo" non imputo nulla: era così. Perché ora? Quanti altri "non vescovi" ci hanno buggerato?
    Io conosco la mia epoca non dimenticando, l'ho vissuta nella mia piccola, indenticata Fidenza di allora. Raccolti all'oratorio dove si poteva accedere al cinema con le conseguenti funzioni liturgiche, rigorosamente, da Don Tata. Le gite nella Bassa su un Dodge contando a squarciagola il "Noi vogliam Dio": erano gli anni di "allora".
    E ci andò anche bene, se fossimo nati una decina d'anni prima, quali scelte se non quelle dell'appartenenza ad un gruppo di amici; pensi abbiamo imparato lo spazzolino da denti in 4a elem. Noi che non eravamo né di qua ne di là... capimmo al volo la solfa anche se adolescenti. Ci bastava essere felici insieme. La scuola: l'Avviamento prof. Agrario, dove gli agrari erano 3 su 30, nessuno della Città. Tutto da ridere, aneddoti a non finire.
    Non rivango, non imputo: ad ogni giorno o meglio ad ogni Epoca la propria pena, prendo il meglio a fiuto, cerco di capire e come SEMPRE mi sono guidO fai da me, come sempre.

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  12. Ebbene, umiliato, deriso, vilipeso, incompreso, sull'orlo del linciaggio morale e civile, stamane, per evitare anatemi e scomuniche, ho pregato intensamente perché mons. Vianello, Eccellentissimo e Reverendissimo, sia proclamato Santissimo, al più presto, anche subito. Amen!

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  13. La ricerca storica sulla vita dell'Arcivescovo mons.Mario Vianello continua,
    Tra l'8 settembre giorno dell'armistizio e il 20 giugno 1944, quando avvenne la liberazione di Perugia da parte dell'esercito britannico, l'Arcivescovo si spese incessantemente in favore della popolazione e dei sacerdoti della diocesi, per la salvezza delle persone ebree che vennero nascoste e portate in salvo oltre la linea del fronte, intercedendo verso il prefetto fascista Armando Rocchi e il comando militare germanico per salvare dalla fucilazione i partigiani catturati.
    Successivamente invitò i parroci a redigere relazioni sui fatti per conoscere sia gli eventi accaduti che i danni provocati dalla guerra.
    Con la lettera “Paterni richiami per il momento presente” si rivolse a tutta la popolazione richiamandola al Vangelo i cui insegnamenti " ci inculcano l'amore per il perdono" e " non escludiamo, ma anzi riconosciamo il diritto da parte di tutti, che il male ed i diritti in particolare, siano puniti, ma per le vie di legge, e non in forza dell'arbitrio dei singoli
    In occasione delle celebrazioni per il primo centenario dell'incoronazione della Madonna delle Grazie, avvenuta l'8 settembre 1855 per mano dell'Arcivescovo di Perugia Cardinale Gioachino Pecci, futuro Papa Leone XIII, il Patriarca di Venezia Angelo Roncalli fece visita alla diocesi dal 28 al 31 maggio 1955, accolto dall'Arcivescovo Vianello al suo arrivo in treno a Terontola. Il futuro Papa Giovanni XXIII rimase colpito ed espresse " il suo compiacimento per uno spettacolo di fede che gli è parso il più bello di quanti egli abbia mai visto nel suo intenso peregrinare e in oriente e in occidente".
    Questi fatti sono documentati con relative testimonianze presso la curia Arcivescovile di Perugia, le persone interessate possono leggere la pubblicazione di Lorenzo Colangeli dal titolo "Testimonianze e protagonisti di un tempo difficile. Relazioni di parroci sul passaggio del fronte nella diocesi di Perugia "recuperabile anche su internet.
    Sono meravigliato dal comportamento di una persona della scuola che si prende la libertà di scrivere: "Trovo assolutamente vergognoso il discorso patriottardo del vescovo " e " Evitiamo allora di chiamare quel vescovo con i titoli di Eccellentissimo e Reverendissimo" basandosi solo su un foglio di propaganda fascista, nessuna documentazione o conferma viene presentata che quelle parole siano state pronunciate veramente, l'importante è denigrare una persona in ben quattro interventi, PERCHE' ?
    Patetico il tentativo di buttarla in caciara con una speudo ironia, mi prendo la libertà di suggerire che quando si scrivono cose senza la dovuta documentazione per provarne poi la veridicità, prendendo a prestito gli stessi suggerimenti : " UN BEL TACER NON FU MAI SCRITTO.-
    L'Anonimo di Borgo.

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  14. Leggo:
    , il Patriarca di Venezia Angelo Roncalli fece visita alla diocesi dal 28 al 31 maggio 1955, accolto dall'Arcivescovo Vianello al suo arrivo in treno a Terontola. Il futuro Papa Giovanni XXIII rimase colpito ed espresse " il suo compiacimento per uno spettacolo di fede che gli è parso il più bello di quanti egli abbia mai visto nel suo intenso peregrinare e in oriente e in occidente".

    e mi chiedo: era forse presente anche un Dodge targato PR carico di ragazzini scalmanati
    con tanto di stendardi? :-)

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  15. Meglio non commentare le parole di un cortese anonimo che proclama che io butto tutto in caciara, che uso una sciocca ironia e che mi ricorda che sono un prof di scuola. Come se per 20 anni, dal 1922 al ' 45, il clero italiano, ma non solo, anche quello francese e tedesco, non si fossero sporcati abbondantemente le mani nella marmellata fascista e nazista. Forse dovrebbe essere l'Anonimo a documentarsi.
    Anche nella Spagna di Franco e tra le dittature militari fasciste del Centro-Sudamerica, l'alto clero stava con i dittatori. G. P. II si affacciò al balcone in compagnia di Pinochet. Poi ci sono anche i mons. Romero. Il vescovo Vianello si accodò ai colleghi pro Mussolini, tutto qui. Non taccio manco morto!

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  16. Sono solo storie di un regime non democratico,per essere gentili contro-voglia, nel momento in cui la distruzione dell'Italia, nella guerra voluta da quel regime,si stava facendo pesante e il peggio non era ancora del tutto arrivato. Inutile girarci intorno : Il rappresentante della chiesa cattolica di Fidenza allora ha fatto un discorso dalla parte della guerra e del regime che l'ha voluta. Qui ho letto giustificazioni del comportamento del vescovo di allora, ma basta leggere il discorso, che la realtà è molto chiara.Per certe cose non è il caso di cercare scuse o giustificazioni, magari un pò di vergogna ci vorrebbe.

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    1. Quando parli di discorso ti riferisci alla sola informazione riportata dal periodico l'Asso di Bastoni? In questo caso tieni presente che si tratta di notizia manipolata stampa fascista cui non è corretto dar troppo credito.

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  17. Il confronto dialettico su questo rispettabilissimo e insostituibile Blog, magistralmente istituito e diretto dal fondatore Ambrogio Ponzi; NON lo intendo un duello di medievale memoria, ma un sereno confronto di opinioni anche diverse, personalmente mi sforzo di essere propositivo e costruttivo, e anche in questa occasione difronte a uno scrtto " Trovo assolutamente vergognoso il discorso patriottardo del vesco " e ancora " Evitiamoallora di chiamare quel Vescovo Eccellentissimo e reverendissimo " ho scelto di prendere posizione "
    Facendo per quanto possibile una ricerca storica sulla vita di Sua Eccellenza mons. Vianello, di conseguenza contestando la fonte ispiratrice delle frasi denigratorie, prese da un foglio di propaganda fascista propensa a demolire i non aderenti con calunnie e manipolazioni dei loro comportamenti.
    Non nego di essere in difficoltà quando il maggior interlocutore scantona cercando di sviare il confronto e portarmi lontano dal discorso iniziale " le frasi contestate "; perchè non rispondere alla domanda fondamentale:"Perchè scrivere quello che non si riesce a dimostrare e pretendere che sia la verità" ?

    Da Mons. Vianello si passa in rassegna un triste periodo storico del nostro Paese, colpevolizzando di collaborazionismo una intera gerarchia eclesiastica, per giustificare quello che si è scritto, mettendo il fila per il solo fatto che è un Vescovo Mons. Vianello, di conseguenza anche lui è colpevole.
    Il giudizio storico acclarato è altro. L'eroismo dei Cattolici assieme ia loro Vescovi e sacerdodi è ricordato ampiamente Testimoniato a Gerusalemme nel Mausoleo dei " Giusti"
    Ho assunto lo pseudonimo "dell'Anonimo Di Borgo " non tanto per evitare la caciara, ma perché sono convito il confronto debba avvenire su quello che si scrive non su altro.
    Ripeto un concetto espresso in precedenza, quando scriviamo siamo prudenti perché veniamo letti e possiamo deviare i lettori su falsi giudizi come nel caso dell'ultimo intervento anonimo delle 00,46.
    L'Anonimo di Borgo








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