Pagine

martedì 4 luglio 2017

Saint Domnin a Sisteron

Abbiamo l'opportunità di una visita virtuale alla cappella di San Donnino (St. Domnin) di Sisteron utilizzando le foto di tre preti bergamaschi che, guidati  da Don Paolo, parroco di Santa Maria Assunta, a Salsomaggiore, hanno visitato la cappella nel 2014 in occasione della ricorrenza del XXV anniversario del gemellaggio di Fidenza con Sisteron. A loro giunga il nostro ringraziamento. 



La cappella di San Donnino (St. Domnin) è situata nella campagna a sud di Sisteron isolata in luogo aperto, la cappella risale tuttavia al 12 ° secolo ed era un luogo passaggio nel pellegrinaggio a San Giacomo di Compostela verso Chateauneuf-Val-Saint-Donat. Oggi è solo oggetto di un pellegrinaggio locale, che si svolge ogni anno nel mese di ottobre, il calendario dei santi indica infatti il 9 ottobre la festa del santo.



Esistono in realtà vari santi che portano il nome di Donnino, un primo santo di nome Donnino era un giovane medico ebreo, martire perseguitato dall'imperatore Massimiliano in Palestina. Il santo Donnino di Sisteron è probabilmente colui che evangelizzò la regione nel quarto secolo. Discepolo di San Marcellino, è stato il primo vescovo della città di Digne la cui diocesi comprende Sisteron. 
Digne (in occitano Dinha) è il comune capoluogo
del dipartimento delle Alpi dell'Alta Provenza in
cui troviamo anche la città di Sisteron.
L'immagine sull'altare rappresenta San Donnino con armatura,
nella mano sinistra la palma del martirio 
San Donnino fu vescovo tra il 364-380, lui ed il suo successore, San Vincent  (380-394), sono i patroni della Diocesi di Digne. Ambedue berberi dell'Africa del Nord facevano parte con il Santo Marcellino di un primo gruppo di missionari inviati per evangelizzare la Provenza. Pertanto "saint Vincent et saint Domnin" sono ritenuti i fondatori della diocesi di Digne.



La cappella di San Donnino è l'unico edificio rimasto di un agglomerato e si trova a sud della città a 540 m di altitudine. 
Questa chiesa ha una struttura tripla che non si discosta dalle architetture consuete, la parte romanica si apre con un arco laterale nel coro, a sinistra. Qui abbiamo un edificio del XIII secolo e un muro che si ritiene sia la sopravvivenza di un edificio del secolo XI o all'inizio del XII.
La zona intorno alla cappella mostra molti indizi antichi, tombe, frammenti di tegole, varie ceramiche, vetri antichi, monete, ecc. Il sito sembra essere stato occupato ininterrottamente fin dai tempi antichi. È probabile che questa chiesa facesse parte del "mense episcopali" durante il primo millennio, poi ceduta al capitolo della cattedrale, non si sa quando.

L'altare con l'immagine del santo.
A destra in basso Don Paolo Pacifici, parroco
di Santa Maria Assunta, a Salsomaggiore. 
Segnaliamo questa targa in occitano (?) dove
potremmo trovare preziose corrispondenze linguistiche

L'immagine, con dedica, della Madonna antelamica
del nostro  Duomo ci ricorda la visita nel lontano 1988
 di Mons. Mario Zanchin, nostro amato Vescovo. 
.                                                                                                                                           
Questo ex-voto ci rimanda al centenario di un'altra ricorrenza 
Anche questi fiori di Sisteron sono una corrispondenza con il nostro habitat
Con un po' di attenzione li possiamo trovare lungo lo Stirone

2 commenti:

  1. Dins (dans= In, dentro..) può richiamare il calabrese "dinto"? Dinto casa= dentro casa.

    RispondiElimina
  2. Il fregio orizzontale della porta centrale del nostro Duomo racconta il martirio di Donnino. Ai piedi di Donnino che, dopo il martirio, attraverso il torrente con la testa in mano, vi è la scritta SISTERION (Stirone). L'assonanza con il nome della città di SISTERON, assieme alla data della festività del santo (9 ottobre), sono a mio avviso un chiaro collegamento tra il nostro Patrono e la località francese.

    RispondiElimina