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lunedì 28 agosto 2017

Antiche carte su Castione Marchesi


Si deve agli "scavi" di Enrico Angiolini, archivista presso Open Group Patrimoni Culturali-Bologna, e di Ezio Barbieri, Università degli Studi di Pavia, il riemergere di documenti preziosi per conoscere Castione, la capitale della Bassa fidentina, in cui la storia si è stratificata per millenni.
Grazie all'interessamento dell'Associazione Culturale le Vie del Sale e della associazione “Pro Castione Marchesi” potremo fruire del loro lavoro venerdì 8 settembre alle ore 20.45 proprio a Castione nella piazza giardino Don Luigi Giussani, il programma è questo:
  • Enrico Angiolini "LE CARTE e LA STORIA dell'Abbazia olivetana di santa Maria Assunta di Castione Marchesi" 
  • Ezio Barbieri "Castione Marchesi nel XIV secolo: terra di allevamenti bovini e di passaggio di mercanti ebrei"
  • Coordinatore dell'incontro Graziano Tonelli, Direttore degli Archivi di Stato di Parma e Pavia.
  • A seguire VISITA GUIDATA al complesso monasteriale ed al altre testimonianze storiche con Germano Meletti.


Un po' più in dettaglio:

ENRICO ANGIOLINI

Le carte e la storia dell’abbazia olivetana di Santa Maria a Castione Marchesi

Un complesso abbaziale benedettino intitolato a Santa Maria Assunta sorse a Castione Marchesi per la fondazione tradizionalmente attribuita nel 1033 al marchese Adalberto Pallavicino e a sua moglie Adelaide. 
Questa abbazia, decaduta fino a venire affidata in commenda, sotto i Pallavicino - nel 1487 - fu ceduta agli Olivetani, verosimilmente per tentare di rivitalizzarla; questo ordine la tenne fino al suo passaggio alla diocesi di Parma del 1° aprile 1764, sotto cui si trasformò in chiesa parrocchiale di clero secolare.
Particolare interesse hanno le vicende delle pergamene e delle carte di questo monastero. Infatti nel fondo dei Conventi e confraternite dell’Archivio di Stato di Parma si trovano soltanto un «Libro o sia squarzo continente li conti de mezzadri, fittarelli, casanti e persone interessate con l’abbazia di Santa Maria di Castione» (1784) e un fascicolo ("Monastero degli Olivetani di Castione dei Marchesi soppresso [...]") con istrumenti, atti processuali e inventari di XVI e XVII secolo; sempre in questo archivio vi sono però altre 7 buste di atti dal 1544 al 1798 (con un documento del 1033 in copia), parte di un nucleo rimasto diviso in due e "pervenuto in parte con le Corporazioni religiose soppresse, in parte con il versamento degli Ospizi civili"
Questo perché il ricavato della vendita dei beni di questo e di altri enti religiosi e assistenziali soppressi fu devoluto all’Amministrazione degli Ospizi Civili, facendone entrare le carte in questo archivio secondo queste consistenze.


EZIO BARBIERI

L’arrivo degli ebrei nel Quattrocento e l’allevamento dei bovini nel territorio fidentino

Le fonti da cui sono estratti i dati su cui mi baso per il mio intervento sono le filze e i registri notarili quattrocenteschi conservati all’Archivio di Stato di Parma.
Si tratta di documentazione che offre un quadro totalmente diverso rispetto a quella dei fondi monastici e di famiglia, il cui studio fa conoscere tipi di contratti assolutamente inediti e risaltare argomenti ignoti.
Tra le molte possibilità che mi si presentavano nel merito di proporre  una ricerca sul territorio fidentino nel XV secolo, ho isolato ed estrapolato due argomenti totalmente diversi, ma che non sono mai stati studiati in precedenza.
Si tratta di documentazione che metterà in luce, per l'area di Fidenza e per il territorio lungo il Po, due elementi:
·         la presenza di ebrei sul territorio nel Quattrocento;
·         l'allevamento, in particolare dei bovini, e la produzione del formaggio in quel periodo.
Soprattutto in merito agli ebrei, illustrerò le condizioni che ne determineranno il loro arrivo e la radicazione della loro cultura sul territorio, tutti argomenti finora oscuri ed ignorati dalla storiografia, mettendo in confronto gli insediamenti con quelli delle altre zone non lontane, elementi che ne faranno emergere un quadro di assoluta novità.

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