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sabato 6 gennaio 2018

Catilinarie, ovvero i commenti sui social media

Le Catilinarie sono una raccolta di quattro orazioni recitate da Cicerone nel Senato
 e nel foro di Roma tra il novembre e il dicembre del 63 a.C. in occasione dei
 convulsi eventi che hanno portato alla repressione della congiura di Catilina
Come scrivere commenti sublimi e superlativi


Obbedienti alla parola di Ambrogio e formati al suo di vino insegnamento, osiamo scrivere...


Premetto che la qualità più universale è la diversità di opinioni. Ezra Pound scrisse: “Un commento è uno scritto in cui  esponiamo e cerchiamo di giustificare la nostra ignoranza della materia. Meno sappiamo e più lunghe sono  le nostre spiegazioni.”
Quindi, ab initio. mi dichiaro un somaro e un bovino, per quanto scriverò ora.
Intanto, il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una garanzia che sia  giusta e veritiera. Infatti, a causa della stupidità della maggioranza dell'umanità, è molto più probabile che sia una sciocchezza piuttosto che un'idea ragionevole.
“Io credo ch'ei credette ch'io credesse...”; si possono, spesso, creare equivoci, qui pro quo, fraintendimenti.
E poi, aver bisogno di essere approvato è come dire: vale più il tuo concetto su di me dell'opinione che ho di me stesso.
Le opinioni si possono sposare, ma a patto che sia possibile il divorzio. Da tempo, anche sui blog, vanno molto di moda le coscienze double-face e le opinioni prèt-à-porter.
Molte volte consideriamo inconciliabilità di opinioni ciò che è soltanto diversità di temperamento, come ha osservato Ambrogio.
Per scrivere un commento accettabile, bisogna cercare di restare sempre e solo sull’argomento dell’articolo. Ed invece, spesso, si va fuori tema e si esce dal seminato.
A nessuno piace avere a che fare con persone onniscienti ed infallibili.
Non si deve commentare solo per lo sfizio di scrivere comunque qualcosa. Anche se non si condivide nulla del commento precedente, argomentiamo criticamente il nostro dissenso; commenti snob tipo “questo è matto”, o “in questo sito scrive solo plebaglia” sono inutili.
Ci si trova comunque in un luogo pubblico e inoltre non si è mai  del tutto anonimi. Evitiamo pertanto atti di verbalismo scortese verso chi ci ospita. Per me, poi, sono da evitare soprattutto i messaggi anonimi. Prenditi le tue responsabilità e firma il tuo commento. Restando anonimo, rendi meno autorevoli le tue idee e più difficile la lettura del blog, confondendoti con altri anonimi.
I messaggi non devono essere finalizzati a provocare reazioni altrui, né essere irridenti.
Infine, nel commentare le idee altrui, esprimiamo pure giudizi duri, ma tali che saremmo in grado di ripetere in faccia al destinatario.
Critiche e correzioni sono ben accette e anzi incoraggiate, purché espresse in modo civile, gli insulti personali, no.
Tra l’altro, siccome lasciare il proprio commento sul blog di una certa persona, significa essere suo ospite, occorre rispettare delle regole di netiquette, il che vuol dire stabilire una metodologia etica.
Si può esprimere un'opinione, a patto di conoscere l’argomento, altrimenti la discussione non ne sarà arricchita.
Lo scopo dei commenti di un blog è quello di stimolare l'arricchimento della discussione. Tu guadagnerai in stima, sia da parte del blogger che ti ospita che da parte di chi legge i tuoi interventi.

Educazione, rispetto, attenta lettura dei post, sono elementi da considerare, sempre.
Da un commento deve trasparire la qualità culturale di chi l’ha lasciato. Dimmi come commenti e ti dirò chi sei.
Un blog è come una sorta di salotto culturale, in cui il blogger, padrone di casa, ha invitato i suoi lettori, quindi, chi commenta, è come se entrasse in casa altrui, e il comportamento da tenere deve essere lo stesso.
Quando si lascia un commento a un post, bisognerebbe chiedersi:
È davvero utile il mio commento?
Leggendolo, che cosa penseranno gli altri di me?
Sono fiero di ciò che ho scritto?
Che cosa penserei di chi scrivesse lo stesso in risposta ad un mio post?
Non inseriamo troppi link nei commenti, perché invitiamo i lettori ad abbandonare il blog, per andarsene a leggere un altro. Sarebbe come stare a casa di qualcuno, ed invitare gli altri  a recarsi da un altro, dove dicono cose più interessanti.
Non so quanto io abbia rispettato di tutto quanto ho testè predicato; chiedo venia, ma so che difficilmente riuscirò a correggermi, avendo una zucca molto tenace, dura e resistente.

Franco Bifani

3 commenti:

  1. D'accordo su tutto, Franco; specialmente sull'anonimato. Devo, comunque, aggiungere che, alcune persone. non hanno capito come si faccia ad inserire il proprio nome nel blog di Ambrogio. Posso assicurarlo perché un lettore mi ha contattata affinché gli spiegassi la modalità.

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    1. Come si fa a inserire il nome di che scrive?

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    2. Nella casella "Rispondi come" scegliere l'opzione "nome/URL" inserire nome e/o cognome. Non è necessario indicare URL. Poi cliccare su "Pubblica".

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