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lunedì 23 aprile 2018

Dialetto e toponomastica cittadina: alla fine rimarranno solo i Trâj?


Respinta nel Consiglio Comunale del 3 luglio 2017 la Mozione “Toponimi bilingue nelle vie della città”, presentata da Rete Civica Fidenza, viene nuovamente proposta dallo stesso gruppo consiliare. La nuova mozione è stata inserita all'ordine del giorno dei due ultimi consigli comunali ma in ambedue i casi è stata rinviata. Con ogni probabilità la sua trattazione avverrà nel prossimo Consiglio Comunale del Comune di Fidenza convocato per la giornata di giovedì 26 aprile alle ore 18.

E' da sperare che in questa sede la discussione e la conseguente decisione non siano astrattamente e strettamente "politiche" ma costruttive e condivise.  
La Mozione probabilmente dovrà essere integrata da "emendamenti" che, rispettando la spirito della proposta, la rendano di fatto gestibile.


Credo infatti, ma non ne ho la sicurezza, che il testo della nuova proposta di delibera ripeta semplicemente il precedente, in questo caso qualche ritocco anche solo formale sarebbe stato opportuno.


Recentemente sono state poste in essere altre iniziative utilizzando lo strumento della "rete". Segnaliamo il sondaggio telematico proposto dal gruppo FaceBook "Da Borgo San Donnino a Fidenza". 
Il sondaggio chiedeva di esprimere semplicemente con un "si" o con un "no" alla domanda così formulata:
"Ritieni positivo che le indicazioni viarie cittadine del centro storico di Fidenza siano completate con i toponimi e gli odonimi in dialetto ancora usati correntemente dalla popolazione o comunque ben ricordati nell'uso negli ultimi anni in cui il dialetto era la prima lingua parlata in città?" 
In calce venivano indicate, a titolo esemplificativo, le denominazioni dialettali di alcune vie:
"Bûrgh Marâs; Burghén Schivädebit; Burghén del Tre Merdi; Burgh a-Scür; Burägh Ciär; Burghén äd Mättioli; Burghén äd Longhi, Burghén del Numr Ott; Cuntrè Mùssa; Burghén äd la Spagna; Burghén äd j'Ebrei; Burghén del Teatar; Füga äd la Ròcca; Füga äd l'Udžana; Strè di Frè (molti anziani, ancor oggi, non sanno che si chiama Via Trento) Vultón del Simiteri; Vultón del Dôm; Trâj äd San Pédar; Trâj äd San Michêl, Trâj a Mèždé, Trâj a Nòtta, Trâj a Mäten'na e qualcun altro."
Integrazioni all'elenco, proposte in precedenti occasioni, porterebbero ad un totale di 24 toponimi o odonimi dialettali. Personalmente penso che, ad un esame più accurato, solo una parte di questi potrebbe essere promossa, ma questo è già un passaggio successivo.



Si è fatto spesso riferimento all'esperienza di Persiceto, comune in provincia di Bologna, che ha attuato un progetto simile ponendosi l'obiettivo di "trovare i toponimi e gli odonimi in dialetto ancora usati correntemente dalla popolazione o comunque ben ricordati nell’uso degli anni in cui il dialetto era la prima lingua del paese".
La ricerca ha reso "possibile recuperare i nomi autentici in dialetto della maggior parte delle strade del centro storico, delle frazioni e della campagna, oltre a quelli delle località, dei corsi d’acqua e di diversi altri punti del nostro territorio".
Tutto questo ha comportato un lavoro complesso basato su rispetto di alcune regole predefinite. 
Per Fidenza l'esperienza persecitana sarà senz'altro di aiuto qualora si decida di passare alla fase esecutiva, una volta tradotta in delibera consiliare la Mozione di Rete Civica, eventualmente emendata.  



Senza pretendere di anticipare soluzioni, queste devono essere frutto di un esame/studio che oltre a conoscenze linguistiche dialettali, necessita di conoscenze storiche, geografiche e delle tradizioni locali, potrebbe anche succedere di scoprire che la cosa più qualificante e da valorizzare della toponomastica cittadina sono i “Trâj” (da intendersi come “fila di case” e non come vie vere e proprie).
Non deve trarre in inganno l'apparente semplicità della Mozione, esiste concretamente il rischio che l'improvvisazione porti ad aggiungere ignoranza all'ignoranza. 


Ambrogio Ponzi

1 commento:

  1. Ciò che dici, Ambrogio, è giusto. Io attendo soltanto di essere contattata, in quanto non sono più in grado di muovermi, ma da gran pezza, non si fa più sentire nessuno. Per presentare il progetto al Comitato Scientifico di Bologna (di cui faccio parte) devo sapere di preciso cosa vogliono fare gli amministratori di Fidenza. Diversamente, il denaro stanziato dalla Regione, andrà ad altre città emiliano-romagnole.

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