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venerdì 4 maggio 2018

Importante contributo dell'Istituto Berenini di Fidenza alla promozione culturale. Insegnanti e studenti in prima linea.

Nel Ridotto del Teatro Magnani giovedì 3 maggio è stato presentato ufficialmente il risultato finale del progetto di Alternanza Scuola Lavoro"Il Museo si Racconta", che ha visto impegnate le classi quarte liceo delle Scienze Applicate dell'Istituto Bereninisvolto con il coordinamento e la supervisione del Politecnico di Milano e la partecipazione del Museo Diocesano.
"Il Museo si racconta" è una iniziativa importante che, oltre a dotare il Museo Diocesano di Via Don Minzoni  di un importante strumento digitale di orientamento e consultazione, sarà di utilità sia ai visitatori ed avrà rilevanza promozionale. Come vedremo i relatori non si sono limitati alla sola illustrazione delle potenzialità dello strumento ma ne hanno anche evidenziato possibili aree di criticità.  



La dott.ssa Rita Montesissa, Dirigente Scolastico I.I.S.S. "A.Berenini", si è soffermata sull'istituto dell'Alternanza Scuola Lavoro ed alla sua introduzione nel sistema scolastico tradizionale. Ha ricordato che all'inizio l'attenzione era concentrata sulle difficoltà poi si sono intraviste delle opportunità e su di queste si è lavorato. Questa novità ha richiesto uno sforzo innovativo sia agli insegnanti sia agli studenti, ma ha reso possibile promuovere "competenze che prima era difficile trasmettere": qualità, lavoro di gruppo, conoscenza del sistema impresa. 
E' la Dott.ssa Maria Pia Bariggi, assessore alla cultura ed alla scuola, a portare il saluto dell'Amministrazione Comunale. 
Ha ricordato Maria Pia Bariggi come nel 2016 tre insegnanti, le professoresse Monica Maramotti, Nicoletta Fanzini e Beatrice Rebecchi, si sono a lei presentate con una idea che poi è stata tradotta in progetto. Oggi, a due anni di distanza quell'idea e quel progetto, sono diventati il risultato di cui stiamo parlando.  



Gli interventi del Prof. Paolo Paolini e della Prof.ssa Nicoletta di Blas del Politenico di Milano hanno illustrato in modo compiuto lo strumento informatico che ci permetterà di entrare nel museo da dove e come vogliamo. L'esame dei dettagli dei reperti, la loro storia e la loro importanza sono alcune delle possibilità che gli utenti hanno a disposizione. 
Il Prof. Paolini ha parlato di "sito web divulgativo" che è "capace di attrarre" e va anche visto come espressione del nostro "orgoglio cittadino". Quel che viene mostrato in forma digitale è parte preziosa della nostra storia e della nostra "identità".
Non è mancato un monito che parte dalla constatazione di un certo disinteresse dei cittadini alle cose belle "vicino a Casa", questo concetto verrà poi ripreso nell'intervento di S.E. il Vescovo.

Del Museo Diocesano e delle esperienze di Alternanza Scuola Lavoro vissute nel museo stesso ci ha parlato la dott.ssa Alessandra Mordacci, direttrice del Museo del Duomo di Fidenza. 
Il museo diocesano fidentino oggi è un "presidio aperto a tutte le tipologie di pubblico a partire dall'età scolare", "non si limita alla semplice conservazione ma crea spazi, luoghi di contatto pur permanendo nella sua missione di "scrigno di opere d'arte con valenza religiosa, e di memoria".
In poche parole il "museo diocesano non è una forma di sagrestia". 
Con riferimento alle esperienze di Alternanza Scuola Lavoro seguite la direttrice si è detta soddisfatta. Non viene gestito un parcheggio di studenti ma viene perseguito l'obiettivo di promuovere la formazione degli studenti. 

Era presente tra il pubblico la Dott.ssa Valentina Galloni dell' IBC-Istituto Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna, qui la vediamo nel suo breve intervento.

"Non dimentichiamo le radici da cui attingiamo per operare, vivere, lavorare e fare cultura, affinché il Buono ed il Bello emergano e siano di tutti", questo l'esordio di S.E. mons. Ovidio Vezzoli, vescovo di Fidenza. Con riferimento al bello di casa nostra prosegue "i primi a non conoscere sono proprio quelli che vi abitano. Una provocazione: apri gli occhi, alza lo sguardo, guarda con intelligenza c'è un messaggio per te ancora adesso. Questa è la risposta alla barbarie che avanza".
L'intervento appare quindi come un richiamo che diventa un appello, più volte ripetuto ed alla fine ribadito, al "Rispetto".




L'evento è stato curato direttamente dagli studenti che sono più volte intervenuti dando vivacità all'incontro


3 commenti:

  1. Ringrazio Ambrogio per la solerzia! E tutti i presenti.
    Non mi esprimo più di tanto, perché "Chi si loda, s'imbroda", ma devo ammettere che l'evento di ieri ci ha dato grande soddisfazione, almeno a sentire e leggere commenti e complimenti davvero lusinghieri.
    Ringrazio di cuore gli studenti che hanno contribuito alla buona riuscita della serata, coloro che ci hanno seguito in questi due anni di lavoro e l'Amministrazione Comunale. Siamo, anche, particolarmente contenti di aver fornito un apporto alla visibilità del nostro Borgo. Ma non è finita...L'anno prossimo, e sarà l'ultimo, probabilmente perfezioneremo...

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  2. Bello e significativo coinvolgere i ragazzi, nella Scuola, sull'arte, la storia e le peculiarità del luogo! Cosa che sembra logica e naturale, ma non lo è, purtroppo.
    Ai docenti il mio plauso per un lavoro importante che, sicuramente, lascierà un segno positivo negli studenti, premessa per un proseguio di vita di cittadini consapevoli, con gli occhi piacevolmente aperti alla realtà locale, orgogliosi di conoscere e far conoscere, rispettare e conservare il grande patrimonio della nostra terra.
    La fatica di apprendere, infatti, rende responsabili, e ieri, nella cornice del nostro splendido "Ridotto" ho visto ragazzi responsabili e soddisfatti.
    La conoscenza porta l'amore (diceva più o meno Leonardo), l'amore porta il rispetto, e risponde nel cuore.
    Bello anche il risalto dato all'iniziativa e al percorso educativo da personalità importanti e da un pubblico numeroso.
    Complimenti a tutti.
    Un caro saluto
    Mirella

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  3. Sui meriti e gli aspetti dell'iniziativa già è stato detto, io vorrei invece sottolineare quanto sia stato piacevole ascoltare gli interventi privi di retorica e di parole vuote. Tutto è stato essenziale per far comprendere il vissuto e la partecipazione a questa collaborazione. Infine una riflessione sui ragazzi, puliti, emozionati, coinvolti: mi commuovono sempre. Vanno aiutati a "vivere"la loro gioventù.

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