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sabato 11 agosto 2018

Il nero cubo di catene di Piazza della Repubblica


La fitta maglia ferrigna di catene già si copre di rugginose screziature. Partorito quasi a dispetto della città il cubo dovrebbe essere rimosso. L'immagine ingentilita che vediamo sopra è puro esercizio grafico la realtà è qui sotto:   




In alternativa potremmo ficcarlo a livello terreno nella Piazza Velata, tra le due piazze Verdi e Pontida, dell'assessore Franco Amigoni e all'interno ci ricaviamo un locale? Facciamoci due conti e scegliamo un colore che il nero non ci piace. 

7 commenti:

  1. Secondo me, nessun colore ci si può adattare. Sarebbe da demolire, in tutta la sua bruttezza. Per molti, gli eventuali colori adatti sarebbero quelli arcobaleno, oppure un bel rosso, antico.

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  2. Quello sta diventando un piazzale da incubo

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  3. Pensiero impopolare: la loggia non va demolita ed ha un suo particolare valore estetico, ma va al più presto utilizzata in modo da riaprire l'accesso alla scala per il parcheggio bici sotterraneo. Lasciarla così vuota a far la muffa sarebbe un vero peccato.

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  4. Riflessione:
    Possibile che una Città dove nel MedioEvo si é costruito un Duomo capace di contenervi gli abitanti, poi rimasto inalterato simbolo per un millennio, nell'Era Moderna riesca ad esprimere solo robe del genere? Non dico un nuovo Duomo ma nemmeno prese per i fondelli!

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  5. Credo che vi sia una notevole differenza di fondo tra ciò che da secoli resiste e si conserva per chi verrà e ciò che l'Uomo moderno costruisce oggi. Un tempo l'architetto, l'artista si mettevano al rispettoso servizio della Natura per costruire ciò che con essa armonizzava nei materiali, nei colori, nell'ambiente, nella funzione. Ora la facilità di reperire e di trasportare i materiali spesso offre a chi costrusce la sollecitazione ad un orgoglio di sè per lasciare opere che stupiscano e ne richiamino il nome, incuranti dello scopo vero dell'arte: il bello, l'armonia, il piacere...

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  6. Togliere il superfluo, ingentilire, rendere accogliente il piazzale, soprattutto dopo il restauro del palazzo Stazione; e riaprire l'edicola! Dietro alla quale è ancora lì la Mercedes blu del povero Luca.

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