lunedì 17 settembre 2018

Cosa si nasconde in un selfie


Daredevil selfie

Quanti giovanissimi rischiano o perdono la vita, per  scattare e poi postare, sui social, foto e video estremi!
Un adolescente, di 16 anni, si era sdraiato sulla strada per filmare, con il cellulare, l’amico che sopraggiungeva, con lo scooter,  a tutta velocità: è stato investito ed ucciso.
Una ragazzina ungherese, di 15 anni, è annegata in Sardegna. Con una zia, era salita su una roccia, a picco sul mare per un selfie inebriante, ma un’onda enorme l'ha spazzata via.
Due ventenni, in Val di Susa, hanno tentato un salto  da una cascata, nell’acqua gelida, ed uno è morto per affogamento.
Un ragazzo di appena 13 anni, a Soverato, ha perso la vita, investito da un treno. Si era  posizionato sui binari per cogliere l’arrivo ad alta velocità del convoglio.
A Padova, quattro ragazzi sono  saliti sul cornicione di un grattacielo, per farsi una foto. Gli è andata bene, sono solo stati denunciati.
Si sfida la morte, pur di dimostrare, sui social, un coraggio estremo. C'è chi tenta di prendere al volo uno skylift, chi gioca alla roulette russa, chi si avvicina troppo a belve feroci. 
Alla stazione di Piacenza, con una donna, sui binari, che aveva perso una gamba, investita dal treno, un giovane deficiente si è fatto un autoscatto, con lei sullo sfondo.
Pare che il selfie estremo, o Daredevil selfie, sia un’attività piuttosto diffusa tra i giovanissimi, come risulta da un sondaggio di Skuola.net. Il 18% dei giovani lo ha fatto, per provare un brivido blu, un altro 10% solo perché costretto dal branco

Ci si abbandona a gioiose follie estive giovanili, come il balconing (gettarsi in piscina dai balconi delle camere d’albergo), binge drinking (bere shot di superalcolici tutti d’un fiato), shocking game (provocare a sé o ad altri un principio di strangolamento), ghost riding (abbandonare lo sterzo dell’auto a folle velocità), eyeballing (versare a sé o ad altri della vodka negli occhi), car surfing (cavalcare un’auto in corsa, come fosse una tavola da surf).
Dietro ci sono noia esiziale, vuoto psichico, sociale, etico ed affettivo, ricerca di pseudovalori del rischio, si conferisce positività persino alla Morte. Ma tanti giovani devono apparire, per sentirsi vivi, specie sui social, a caccia di like, ad ogni costo, anche della vita. 
Il valore di una persona si misura a seconda del numero di visualizzazioni. Tutta colpa dei genitori, della scuola, della TV, della onnipresente e generica “Società”?
Franco Bifani

4 commenti:

  1. Forse si tratta soltanto di stupidità individuale, elevata all'ennesima potenza, grazie agli strumenti di cui oggi dispongono. Però, Biffo, non dobbiamo dimenticare che furono ritenuti pazzi o, quanto meno sconsiderati, sia Nobile che Compagnoni. Che dire, poi di Icaro? Una cosa è certa: questi ragazzi, dentro, hanno ben poco.

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  2. Da un certo punto di vista, anche se può sembrare cinico, per me questo è un esempio di selezione naturale.

    Anonimo-0

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    1. Hai ragione, Anonimo, sono però in maggior numero i cretini che sopravvivono che non quelli che soccombono.

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  3. Ancora una volta non è apparso il mio commento. Sono io o è il computer.

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