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sabato 9 febbraio 2019

Che cosa è rimasto del Fèstival della “Canzone Italiana “?

A m' arcord...

Che cosa è rimasto del
Fèstival della “Canzone Italiana “?

Noi lo chiamavamo alla francese, Festivàl, quando ancora non c'era la televisione nelle case e ne ascoltavamo le canzoni alla radio, che diventavano la colonna sonora dei giri in giostra per la fiera.
Poi venne la TV e davanti alla vetrina dei primi rivenditori di televisori ci godevamo lo spettacolo.

Così conoscemmo Nilla Pizzi, Gino Latilla, Claudio Villa, il Duo Fasano, Carla Boni,il M.o Cinico Angelini, il presentatore Nunzio Filogamo ( “Cari amici vicini e lontani, buonasera!”)...
Essi venivano invitati a cantare nelle sale da ballo e nei Festivàl dell'Unità dei paesi e i loro volti diventavano familiari attraverso le locandine affisse ai muri.
Nessuno, o quasi, allora comprava i dischi, la radio dalle finestre aperte diffondeva un patrimonio comune, eravamo contenti e per un anno avevamo il nostro repertorio canoro.

La prima rivoluzione la fece Domenico Modugno nel '58 : la sua canzone “Nel blu dipinto di blu”sconvolse tutti gli schemi.
Mi trovavo in collegio e la canzone venne proibita. Si diceva che una ragazza siciliana, suggestionata  dal brano, si fosse buttata dalla finestra e che non fosse l'unico caso...
Pagai severamente per essermi trovata in compagnia di un'amica che la stava cantando, trasgredendo i divieti!!!
Di nascosto, al buio, con una piccola radiolina ascoltai con le mie compagne Celentano cantare “Con ventiquattromila baci”, anche quello brano che solo i giovani amanti delle novità potevano apprezzare.

Attraverso alterne vicende siamo arrivati fin qui, stasera si conclude la gara (???), se tale è rimasta...

Come ormai è stata contaminata la nostra “Cucina Italiana”così ritengo sia stato contaminato questo spettacolo. Dove sono le canzoni che accompagnavano le nostre giornate, che condividevamo, che ci legavano alle date significative della nostra adolescenza?
Quanto denaro scorre, quanta “svendita”di se stessi, quante banalità e quanta ipocrisia in quei sorrisi prefabbricati...e quanto “nulla “!
Marisa Guidorzi
09/02/2016

3 commenti:

  1. Oggi abbiamo i cretini che inneggiano alle pasticche Rolls Royce e comici ed imitatori fuori parte, e a fare da conduttori. Baglioni, poi, ah! un portento. Ha vinto un Italo-egiziano, per sottolineare che noi non siamo fassìsti, rassìsti e senòfobi.

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  2. Sono anni che non guardo il festival di Sanremo. Non essendo giovanissima ho vissuto tutto quello esposto dalla signora Guidorzi e mi ritengo fortunata

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  3. Gentile Signora, ricordo benissimo la sera del "Volare" di Mimmo Modugno; fu una boato istantaneo, fece presa all'istante! Incredibile!
    Il classico sasso nello stagno. Che tempi, che entusiasmo!!!

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