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giovedì 22 agosto 2019

La Ca' Rùssa al quartiere Luce


Alla casa posta all'estrema periferia Ovest del Quartiere "Luce", quasi sotto l'argine dello Stirone in località Fusetto, venne dato il nome di Ca' Rùssa (Casa Rossa) per lo sgargiante tinteggio scarlatto frequentemente rinfrescato dal padrone.
Nella stessa area fino agli ultimi anni dell'ottocento vi era un mulino che essendo ormai in disuso lasciò il posto alla prima centrale elettrica di Borgo San Donnino che sfruttava il salto d'acqua del canale "Ottomulini" di medievale memoria. Fu per questo che la località venne chiamata "la Lùza".
Sempre in zona "luce" troviamo anche oggi la Segheria Cugini cui in segno di rispetto all'attività di segheria venne presto chiamata "la Röšga 'd Duardo" (La segheria di Edoardo).
Tutto questo l'abbiamo letto negli scritti di Vittorio Chiapponi, e se qualcosa, riassumendo, ho riportato storto è per mia imperizia.

Ma, oltre l'edificio della vecchia centrale e i capannoni della segheria Cugini, cosa resta di tutto questo in quest'area, raggiunta e sorpassata dalle costruzioni civili del popoloso quartiere ribattezzato ecclesiasticamente San Paolo? Ve lo mostro. 


Abbastanza ancora per rinnovare ricordi, ma non di più. Senza fretta si aspetta che anche il resto dell'edificio, classificato tra i Beni d'Interesse Architettonico e/o Ambientale, crolli e seppellisca anche i ricordi. 
Dieci anni fa l'abbiamo trovato così: 

 




1 commento:

  1. le finestre di casa mia si affacciano sulla casa. ogni tanto ne crolla un pezzettino... e molto spesso ci sono ragazzini che si aggirano attorno senza rendersi conto del pericolo... forse andrebbe messa qualche barriera di sicurezza in più...

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