La Sezione di Fidenza dell''Associazione Combattenti e Reduci si riconosce tutta nello scritto che il Sindaco Andrea Massari ha voluto dedicare al Reduce Renzo Vascelli che "è andato avanti".
Il Presidente Onorario della Sezione Gino Narseti ed il Presidente effettivo della sezione Ambrogio Ponzi si uniscono nel ricordo di una presenza esemplare per la Sezione e per la Città.
«Oggi Renzo Vascelli è andato avanti. Perdo prima di tutto un amico ma perdiamo tutti una persona luminosa, buona, splendida.
Ho conosciuto questo fidentino coraggioso, che scelse di restare prigioniero in Germania piuttosto che servire l’esercito nazifascista, quando lo incontrai dopo aver letto la sua lettera toccante, con la quale mi chiedeva di prendere in considerazione una targa dedicata agli Internati Militari Italiani.
Eravamo nel mio ufficio e mentre Renzo mi raccontava il dramma della guerra e della sua prigionia, di fronte a me non c’era un anziano chiuso nel recinto dei suoi ricordi ma un fidentino dalla tempra robusta, mosso ancora una volta dalla forza della passione civile e dalla volontà di essere utile alla sua comunità. Renzo era lì per Fidenza, non per sé stesso. Renzo, prigioniero e schiavo nei lager di Kustrin e Eberswalde, marchiato con il numero 43673, ci ha raccontato così il costo e la bellezza della libertà.
Un messaggio potente racchiuso nella targa che tutti potete trovare nel cortile del Municipio. Oggi è un giorno di grande lutto e scrivo queste righe non solo per salutare Renzo che divenne poi un amico che regolarmente mi invitava a trovarlo e con il quale ci regalammo riflessioni e punti di vista. E pure un pranzo indimenticabile insieme a suo figlio Carlo, che abbraccio, e a Luigi Cotogni, il suo compagno di prigionia e amico fraterno.
Scrivo questo messaggio per rivolgere a me stesso e a tutta la Comunità di Fidenza l’invito a mettere da parte la tristezza e a proseguire lungo la strada del coraggio e della solidarietà».
Ho conosciuto questo fidentino coraggioso, che scelse di restare prigioniero in Germania piuttosto che servire l’esercito nazifascista, quando lo incontrai dopo aver letto la sua lettera toccante, con la quale mi chiedeva di prendere in considerazione una targa dedicata agli Internati Militari Italiani.
Eravamo nel mio ufficio e mentre Renzo mi raccontava il dramma della guerra e della sua prigionia, di fronte a me non c’era un anziano chiuso nel recinto dei suoi ricordi ma un fidentino dalla tempra robusta, mosso ancora una volta dalla forza della passione civile e dalla volontà di essere utile alla sua comunità. Renzo era lì per Fidenza, non per sé stesso. Renzo, prigioniero e schiavo nei lager di Kustrin e Eberswalde, marchiato con il numero 43673, ci ha raccontato così il costo e la bellezza della libertà.
Un messaggio potente racchiuso nella targa che tutti potete trovare nel cortile del Municipio. Oggi è un giorno di grande lutto e scrivo queste righe non solo per salutare Renzo che divenne poi un amico che regolarmente mi invitava a trovarlo e con il quale ci regalammo riflessioni e punti di vista. E pure un pranzo indimenticabile insieme a suo figlio Carlo, che abbraccio, e a Luigi Cotogni, il suo compagno di prigionia e amico fraterno.
Scrivo questo messaggio per rivolgere a me stesso e a tutta la Comunità di Fidenza l’invito a mettere da parte la tristezza e a proseguire lungo la strada del coraggio e della solidarietà».
Buon viaggio Renzo.
Fidenza non ti dimenticherà.
Andrea Massari
Sindaco della Città di Fidenza
Sentite condoglianze
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