martedì 25 febbraio 2020

La c'è la Provvidenza?

Vera Effigie di S. Maria del Soccorso che si venera dalla di lei Confraternita
a capo il Borgo di S. Pietro, e per cui l'anno 1527 cessò il contagio...,
Ioachinus Pizzoli Academicus Clementinus Inv. ;
Lodovicus Matthioli Academicus Clem.us incidit [Bologna, s.n., 1719],
stampa, acqf.; 367 x 255 mm. Collocazione: G.D.S. AA.VV. Cart. XVIII.

La c'è la Provvidenza?

“Non di solo pane vive l'uomo”, è scritto nel Vangelo, ora, non di solo Coronavirus si muore. Il panorama globale assomiglia sempre più a quello allucinante del racconto di Poe, La Mascherata della Morte Rossa. 
Il Coronavirus, che tanti in USA pensavano causato dalla birra Corona, forse perché di fabbricazione messicana, ci costringe a trincerarci, con mascherine non carnevalesche, a livello di paesini, di metropoli, di intere nazioni. 
Ad Ischia, non passa lo straniero, Codogno è off limits, controllata dalle forze dell'ordine. Vista dai droni, pare una ghost-town. 
Altri problemi precedenti sono ora accantonati, anche se provocano morti in misura ben maggiore e non esistono né mai verrano inventati o scoperti antivirali efficaci per contrastarli e sconfiggerli. 
Intendo parlare di mafia, camorra e 'ndrangheta, che causano pandemie, nazionali e planetarie, con centinaia di vittime. Le aziende di ogni settore continuano a vomitare nell'atmosfera multiveleni a tonnellate, nessuno si muove, tra il silenzio o l'indifferenza di tutti, o quasi, per triste rassegnazione e inveterata sfiducia. 
Ci arrostiamo lentamente, a base di CO2, inaliamo ogni giorno polveri sottili, ma Greta, ora, è passata in seconda fila. 
Ora, tutti siamo sintonizzati sul Coronavirus e dintorni. 
Mancano, però, descrizioni drammatiche, degne di quelle del Boccaccio o del Manzoni; in compenso, girano fake news maligne e vergognose. Non si notano untori, ma truffatori, a fingere, con persone anziane, di eseguire tamponi per il virus, mentre gli svaligiano la casa. 
Padre Fanzaga, da Radio Maria, annuncia tuonando funeste ire virali della Madonna, che infiniti lutti adduce su di noi, le chiese sbarrano i portoni, niente più riti religiosi, scambi del segno di pace, le ostie sono offerte con le pinze. La confessione, ce la raccontiamo via smartphone, per evitare dialoghi ravvicinati tra peccatori e confessori? 
La non c'è più la Provvidenza? 
E Feltri afferma che l'Untore è lo Stato, non Renzo Tramaglino.
Franco Bifani

13 commenti:

  1. Risposte
    1. Bea, tu dovresti provare a leggere sul blog Invece Concita, la lettera di una insegnante di Liceo 25enne di Crotone, sui timori da Coronavirus, non ti dico di più, poi mi sai dire.

      Elimina
  2. Primo pensiero: le precarietà della nostra vita e della nostra illusione di esserne padroni ci vengono sbattute in faccia senza se e senza ma.
    Secondo pensiero: scendiamo a terra e guardiamoci intorno per vedere tante miserie dell'agire dell'uomo. Ognuno mette in evidenza i suoi limiti, le sue bassezze, i suoi egoismi, i suoi stratagemmi per prevaricare gli altri. Per fortuna ci sono anche quelli che accettano le regole e le rispettano, chi lavora in silenzio per gli altri, chi sa sperare in tempi migliori e intanto aspetta.

    RispondiElimina
  3. Ho letto. Cosa posso dirti? Solo ricordare il "celebre delirio" di Manzoni. Al di là del virus, sta diventando tutto troppo asfissiante ed insostenibile.

    RispondiElimina
  4. Troppa ignoranza, ormai non arginabile (nel senso di ignorare, non sapere), troppa mancanza di senso dello Stato e della Comunità...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bea, ma ti pare una persona di cultura dotata di intelletto una esibizionista che si fa immortalare cin mascherina sul balcone di casa? Da chi si deve difendere, da se stessa?

      Elimina
  5. Certo, da sé stessa, se si fa fotografare insensatamente così...

    RispondiElimina
  6. Da "Penso, dunque sono, di Enrico Buonanno.
    "Manzoni non l’aveva vista, la peste, ma aveva studiato documenti su documenti. E allora descrive la follia, la psicosi, le teorie assurde sulla sua origine, sui rimedi. Descrive la scena di uno straniero (un “turista”) a Milano che tocca un muro del duomo e viene linciato dalla folla perché accusato di spargere il morbo. Ma c’è una cosa che Manzoni descrive bene, soprattutto, e che riprende da Boccaccio: il momento di prova, di discrimine, tra umanità e inumanità. Boccaccio sì che l’aveva vista, la peste. Aveva visto amici, persone amate, parenti, anche suo padre morire. E Boccaccio ci spiega che l’effetto più terribile della peste era la distruzione del vivere civile. Perché il vicino iniziava a odiare il vicino, il fratello iniziava a odiare il fratello, e persino i figli abbandonavano i genitori. La peste metteva gli uomini l’uno contro l’altro. Lui rispondeva col Decameron, il più grande inno alla vita e alla buona civiltà. Manzoni rispondeva con la fede e la cultura, che non evitano i guai ma, diceva, insegnavano come affrontarli. In generale, entrambi rispondevano in modo simile: invitando a essere uomini, a restare umani, quando il mondo impazzisce".

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Pensa a quanto descritto in La colonna infame

      Elimina
  7. Le dichiarazioni di Feltri sono da denuncia,ma nessuno si muove! La colonna infame di Manzoni è, persino, poca cosa. Mi dicono che, sui Social si leggono cose inverosimili e tutto passa nel plauso generale. Aiuto!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È stato Feltri allora a mandare la bergamasca infetta a Palermo, per masà i terùn?

      Elimina
  8. Un mio amico calabrese mi ha appena scritto che il vero virus è questa isteria collettiva, che chiama pandemia sottoculturale, fomentato dai Media. Alla Coop ci sono scaffali vuoti, non di disinfettanti vari, ma di alimenti!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, e di scatolame. E giranontruffatiri che fingono di fare dei test con tamponi agli anziani, e intanto gli svuotano la casa

      Elimina