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giovedì 4 febbraio 2021

La gavetta del soldato Mario Gorreri


LA GAVETTA DEL SOLDATO MARIO GORRERI
“Oggi è sbocciato il frutto di un seme di pace piantato 79 anni anni fa. Una storia che dimostra quanto la solidarietà sia più forte di ogni conflitto e della distruzione che la guerra porta con sé”
così il sindaco di Fidenza Andrea Massari ha salutato il commovente momento in cui i discendenti della famiglia Prokhorov, che nell'inverno del 1942 diede asilo al soldato Mario Gorreri, hanno potuto scambiare qualche parola con i nipoti del milite fidentino.



Questa la storia: Mario Gorreri ha da poco compiuto 30 anni quando viene mandato sul fronte russo assieme a centinaia di migliaia di altri italiani a combattere una guerra decisa a tavolino dal dittatore Benito Mussolini. Fu salvato da una famiglia locale, cui lasciò in dono il suo gavettino, in segno di riconoscenza. Anche grazie a quella gente lontana Mario riuscì a tornare vivo a Fidenza e a riabbracciare l’amatissima moglie Primina.
“Il pane allora era sicuro solo per i potenti . Alla gente, alla povera gente, era possibile solo la condivisione fraterna del poco. Tutto questo esalta ancora una volta il gesto della famiglia Prokhorov che lo ospitò e che oggi ci dà l’opportunità di una così lieta e significativa cerimonia”.
ha spiegato Ambrogio Ponzi, presidente dell’Associazione dei Reduci.

Con un gesto di grande altruismo infatti, i discendenti della famiglia russa hanno deciso che per quella gavetta e per il suo carico di ricordi, era giunto il tempo di tornare a casa, a Fidenza; e oggi, grazie ad una ricerca durata nove mesi e condotta dall’Istituto Italiano di Cultura Mosca, con la collaborazione del Comune di Fidenza, dell'Associazione Nazionale Alpini sez. di Parma e dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci - Sezione di Fidenza, è stato possibile realizzare il sogno di un ponte tra Mosca e Fidenza costruito a partire da un grande gesto di pace.

Eugenio Gavrik, che ha sposato la nipote di Prokhorov, ha spiegato che da tempo la sua famiglia cercava di restituire la gavetta perché questa era la volontà del suocero che purtroppo è venuto a mancare lo scorso anno:
“Oggi siamo felici di dare corpo a quel desiderio riconsegnando ai nipoti di questo soldato un piccolo oggetto dal grande significato”.

A prendere la parola dalla Sala del Consiglio Comunale è stato il nipote di Mario, Oreste Gorreri:
 “Siamo commossi e pieni di riconoscenza. La stessa riconoscenza di cui parlava Mario quando ricordava la gente russa che lo aveva generosamente aiutato”. 
“Dobbiamo ringraziare la famiglia Prokhorov per la quale non ho abbastanza parole di elogio non solo per quanto hanno fatto nel 1942, ma anche per la volontà di riconsegnare questa gavetta che ci ha permesso oggi di essere qui a ricordare quei tragici eventi di tanti anni fa”
ha aggiunto un altro nipote, Ermes Gorreri.



All'incontro ha voluto partecipare in collegamento dal proprio ufficio anche il Prefetto di Parma Antonio Lucio Garufi che ha spiegato: 
“Provo una grande emozione nel partecipare a questo incontro, perché mi ricorda il giorno in cui mio padre rincontrò dopo 60 anni la famiglia che lo ospitò a Venezia dopo l'8 settembre. Questa come quella è una piccola grande storia di solidarietà che ci restituisce però una grandiosa dimensione di umanità che mi pare particolarmente appropriata in un momento in cui ci troviamo ad affrontare una pandemia”.
Da Mosca il Generale Roberto Vanacci, addetto militare dell’Ambasciata d’Italia, ha concluso: 
“Questa è una storia bellissima, è una storia di onore e di amicizia tra due famiglie, tra due popoli che nonostante la guerra hanno dimostrato come sia possibile superare con un unico slancio la distanza che a volte la storia impone. A tutti coloro che hanno dato un contributo alla realizzazione di questo evento va un grazie sentito da parte di tutti noi”.
(Composizione di Roberta Taccagni)
 

All'incontro, trasmesso in diretta su Facebook, hanno partecipato:

  • da Fidenza i sei nipoti di Mario: Oreste, Bruno ed Ermes Gorreri, Miria e Maria Valesi e Graziana Bonassera. Con loro il Sindaco Andrea Massari, la presidente del Consiglio Comunale Rita Sartori, gli assessori Maria Pia Bariggi e Alessia Frangipane, il Prefetto di Parma Antonio Lucio Garufi (direttamente dalla sede prefettizia), il Presidente di Ana Parma Roberto Cacialli e il Presidente di Ancr Ambrogio Ponzi.
  • da Mosca Eugenio Gavrik, cui si sono uniti gli interventi della Direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura Mosca Daniela Rizzi e del Generale Roberto Vanacci, Addetto militare dell’Ambasciata, che ha ricevuto la gavetta dalle mani della famiglia Prokhorov, per poi inviarla in Italia.

3 commenti:

  1. Grande emozione. Non so voi,ma,a me la lucentezza di quella gavetta, ha dato una strizza al cuore. L'älümìni,šgürè acsé ben, äl mè dîš tanti bèlli ròbi.

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  2. Ricordiamoci che, in ogni caso, i soldati Italiani (pur obbligati a farlo) all'epoca erano invasori in Russia.
    Non avevamo nessun motivo per andare a fare la guerra in Russia.

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    1. Ricordiamoci anche di quello che abbiamo perpetrato in Slovenia e dintorni, durante la nostra occupazione, ispirati dall’eroico generalone Roatta. Dopo ci sono state le vendette dei titini e la cacciata dall’Istria.

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